Robocop VIVO O MORTO: primo sguardo al volume 1

Analizziamo nel dettaglio tutti gli elementi caratteristici del primo volume della miniserie VIVO O MORTO, con protagonista Robocop.

Robocop VIVO O MORTO: primo sguardo al volume 1
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Robocop, film fantascientifico diretto da Paul Verhoeven e uscito nel 1987, nel corso degli anni ha via via raggiunto lo status di pellicola cult, riuscendo a far breccia nel cuore di moltissimi fan del genere sci-fi. Pur senza mai arrivare a vette di popolarità incredibili (soprattutto in Italia), il personaggio si è comunque trasformato in una vera e propria icona della cultura pop, anche grazie a numerose opere derivate tra cui possiamo annoverare varie serie tv e videogiochi.
Molti anche i fumetti dedicati al personaggio, caratterizzati spesso da uno stile iconoclasta e iperviolento, come la recente miniserie VIVO O MORTO, pubblicata in Italia da Saldapress, di cui andremo ad analizzare il primo volume qui di seguito.

Il robo ritorno

Dopo il grande successo del primo film, i seguiti cinematografici di Robocop hanno diviso in due la fanbase, portando molte persone a criticare i capitoli successivi per la loro scarsa qualità.
Il recente reboot del 2014, diretto da José Padilha, si è poi dimostrato di gran lunga inferiore alle aspettative, particolare che ha portato l'intero brand a essere nuovamente messo in pausa.
Recentemente, la Metro Goldwyn Mayer ha deciso di puntare su un seguito diretto dello storico primo film affidando la regia a Neill Blomkamp, provando così a "cancellare" in un colpo solo tutto quello che non ha funzionato nei sequel già usciti.
Allo stesso modo, la nuova serie a fumetti VIVO O MORTO scritta da Joshua Williamson e disegnata da Carlos Magno si svolge poco tempo dopo gli eventi della prima pellicola, con Robocop e l'agente Lewis intenti a sgominare le strade di Detroit dalla criminalità. Il fumetto, fortunatamente, ha deciso di allontanarsi in maniera vistosa dal reboot del 2014 riavvicinandosi (soprattutto dal punto di vista dell'atmosfera) al primo film, rimettendo al centro della scena l'autarchica corporation OCP.

VIVO O MORTO trascina il lettore in un futuro non troppo lontano, in cui ogni tipo di tecnologia risulta pensata in un'ottica futuribile piuttosto che futuristica. Fin dalle prime pagine è possibile respirare di nuovo il grande clima di incertezza e degrado in cui è piombata la società, lasciata alla deriva da uno stato incapace di gestire al meglio le situazioni d'emergenza. I personaggi risultano tutti ben caratterizzati, a iniziare proprio dal protagonista, ora con piena coscienza del suo tragico passato e determinato più che mai a riportare ordine nella sua città con ogni mezzo a disposizione, supportato dall'agente Lewis, che però vuole a tutti i costi avanzare di grado provando a diventare una detective. Lo stesso John Killian, il villain principale di questa miniserie, risulta un personaggio dal carattere articolato, in grado di elaborare piani ben strutturati per mettere in difficoltà i suoi nemici senza per forza ricorrere alla forza bruta.

Metallo e asfalto

In questo primo volume il ritmo si attesta su livelli soddisfacenti, grazie a una buona alternanza tra le scene di dialogo e i momenti d'azione.
Ben strutturato anche il confronto tra Robocop e l'agente Lewis; quest'ultima infatti, pur sentendosi in colpa nell'abbandonare il suo partner per avanzare di grado, è decisa più che mai a scalare i ranghi della polizia per sentirsi pienamente realizzata.

Lo stesso Robocop, seppur in alcuni momenti lasci trapelare il suo disappunto, capisce perfettamente la decisione presa dalla collega, che è padrona della propria vita e libera di compiere le scelte che ritiene più opportune. Ben ricreata poi l'atmosfera di guerriglia imminente presente fin dalle prime pagine; Detroit è infatti descritta come una città allo sbando in cui la criminalità dilaga senza soluzione di continuità.
Gli stessi personaggi che dovrebbero proteggere i cittadini sono descritti come individui malvagi, corrotti e opportunisti, particolare in grado di rimarcare molto bene tematiche come l'assenza totale di valori morali e l'opportunismo di facciata delle istituzioni.

I disegni di Carlos Magno risultano solidi e ben curati, sia nella rappresentazione dei personaggi umani sia per quanto riguarda la realizzazione dei robot. Le scene action restituiscono al lettore un buon senso di dinamismo, supportate anche da una sana dose di splatter che non risparmia dettagli quali la fuoriuscita degli organi interni e abbondanti dosi di sangue.

Questo primo numero della miniserie è riuscito quindi nella non semplice impresa di rielaborare gli elementi cardine del primo film, provando in un certo senso a farli evolvere, grazie soprattutto a personaggi credibili e non snaturati alle fondamenta.

Robocop vivo o morto In base a quanto visto finora, la miniserie VIVO O MORTO sembra avere tutte le carte in regola per dare nuova linfa vitale al personaggio, in attesa di vedere il sequel cinematografico Robocop Returns, che potrebbe prendere spunto proprio dall'opera presa in esame. Se anche il secondo volume riuscirà ad attestarsi sull'ottima qualità del primo, i fan del poliziotto-cyborg più famoso di sempre potranno ritenersi soddisfatti.