La Taverna di Mezzanotte: lo splendido manga che ha ispirato Netflix

Saporito, intenso, confortante: La Taverna di Mezzanotte di Yaro Abe è un manga con pochi ingredienti, ma di gran gusto, perfetto da assaporare con calma

La Taverna di Mezzanotte: lo splendido manga che ha ispirato Netflix
Articolo a cura di

"Ichi-go, Ichi-e" è un proverbio giapponese molto famoso, che potremmo tradurre come: "un momento, un incontro". Un po' come il "carpe diem", questo detto racchiude in poche parole il grande insegnamento di saper cogliere gli attimi, di apprezzare ogni occasione che qualcuno ci concede, perché quell'istante è un istante irripetibile nel tempo, pertanto unico, speciale.

La Taverna di Mezzanotte è più di un manga da cui è stata tratta poi una fortunata serie Netflix, intitolata Midnight Diner: Tokyo Stories. È una poesia imbevuta di questo proverbio. È una serie di racconti intrecciati alla personalità dei loro protagonisti, di storie dentro altre storie, ambientate nella popolosa vita notturna di Shinjuku, in cui spogliarelliste, donne e uomini dai cuori infranti, malavitosi, vecchi, giovani si incontrano dentro una modesta taverna. E, alla fine, davanti a quei piatti, trovano anche un po' loro stessi.

Il gusto della semplicità e di una zuppa di maiale

Per quanto la serie Netflix sia una trasposizione accurata e fedele, il manga di Yaro Abe, pubblicato in Italia da Bao Publishing all'interno della sua pregevole collana dedicata ai manga giapponesi, la Aiken, regala quelle atmosfere genuine, "semplici" e intime che soltanto un disegno fatto a mano sa dare. L'edizione originale ha un grande successo in Giappone, con oltre venti volumi, mentre in Italia la pubblicazione è arrivata al momento a 8 volumi (la Bao raccoglie due volumi originali alla volta).

L'uscita nel nostro Paese ha una cadenza semestrale, con primo sedicesimo a colori, per rispettare al massimo il design che il mangaka ha voluto dare alla sua opera. Bisogna dirlo però: se siete fan dei manga articolati ed estremamente rifiniti a livello grafico, lo stile di Abe potrebbe farvi storcere il naso. Forse potreste trovare i suoi tratti persino "modesti", soprattutto se paragonati alla cura per i dettagli che, al contrario, avrete probabilmente apprezzato alla serie Netflix.

Ma non lasciatevi ingannare: l'originalità di Abe, conquistata non in giovane età ma dopo una carriera spesa comunque nel mondo pubblicitario, passa attraverso i dialoghi e la trama, confluendo nell'arte e non viceversa. In poche parole, Abe "disegna come si mangia": in modo misurato, comprensibile, rilassato. Con gusto.

Anche la trama di La Taverna di Mezzanotte è pacata, pura: ci troviamo in un piccolo quartiere di Tokyo, in cui il proprietario di un piccolo izakaya, il tipico locale giapponese in cui ci si siede davanti al bancone per mangiare e bere, apre esclusivamente dalla mezzanotte alle sette del mattino. Non si conosce il nome del ristoratore, è generalmente conosciuto come "Maestro" e ai suoi clienti propone di solito un menu ristretto: zuppa di maiale, birra, sake, shochu (un distillato giapponese). Ma il più delle volte fa eccezioni e prepara in realtà qualsiasi cosa gli venga chiesto, a patto di avere gli ingredienti giusti.

"Ordinate un po' quello che vi va"

Ed ecco servita l'essenza del manga: attraverso un viaggio nella cucina giapponese, nei tonkatsu, nei budini, nei wurstel rossi e un qualcosa non meglio identificato dal nome "napolitan", conosceremo una storia diversa ogni volta, grazie ai diversi personaggi che si siederanno alla taverna del Maestro.

Il proprietario del locale accoglie chiunque, senza troppo giudicare la professione o il ceto sociale del suo cliente e non offre soltanto un pasto che sia il più vicino possibile ai gusti (e al carattere) del suo interlocutore, elargisce consigli, ospitalità, in poche parole un rifugio a tutti i più disparati avventori che animano le notti di Tokyo. Gli episodi sono brevi, praticamente autoconclusivi e non spesso il lieto fine accompagna la cena. La caratteristica più marcata di Abe è la sua semplicità nel narrare l'animo umano: prostitute, amori finiti, altri che sbocciano dentro al locale, rimpianti, dipendenze, lutti e riflessioni crude, vere, dell'essere umano, vengono servite senza filtri, senza pretese, con la speranza non di trovare una soluzione, ma soltanto un sostegno. Perché alla fine la morale è sempre questa: è il presente che andrebbe gustato in ogni momento.

La taverna di mezzanotte L'opera di Yaro Abe viene servita a mezzanotte, ma è adatta a tutte le ore: una luce soffusa dentro le notti affollate di Shinjuku, una trama intima, raccolta, che parla di personaggi e cucina. Le persone vengono servite con piatti tradizionali o rivisitati, diventando loro stesse la ricetta di questo manga che, in Giappone, ha riscontrato un grande successo. Nonostante i disegni non seguano gli "standard" esagerati e raffinati dell'arte dei fumetti contemporanei, sembra che nel Paese del Sol Levante sanno impiattare l'ingrediente segreto per una bella storia anche con semplicità (e genuinità).