The Rising of the Shield Hero: primo sguardo al nuovo anime su Crunchyroll

Su Crunchyroll è disponibile The Rising of the Shield Hero, un isekai che ci trasporta in un mondo sull'orlo della distruzione

The Rising of the Shield Hero: primo sguardo al nuovo anime su Crunchyroll
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Generalmente quando immaginiamo un eroe cavalleresco ce lo figuriamo mentre brandisce un'arma con cui affrontare il pericolo senza paura, come una spada, una lancia, o persino un arco; spesso lo vediamo anche utilizzare uno scudo con cui difendersi. Difficilmente, però, pensiamo che questa figura possa combattere il male con uno scudo, perché questo è utile più alla difesa che all'attacco. Eppure, senza di esso nessun paladino farebbe ritorno dalla sua missione. Questo pezzo di armatura non è tanto inutile come possa sembrare, e chi ha cercato di dargli un po' di giustizia sono stati Aneko Yusagi e Minami Seira, che hanno realizzato la light novel The Rising of the Shield Hero.

Il loro lavoro è un isekai (sottogenere in cui il protagonista si trova catapultato in un mondo parallelo) di stampo classico, in cui immaginano l'esistenza di un eroe che combatte solo con uno scudo. A seguito del successo dell'opera, ne sono stati tratti un manga, edito in Italia da J-Pop, ed un anime il cui debutto ufficiale avverrà il 9 Gennaio 2019. Sulla piattaforma streaming Crunchyroll, però, è già disponibile il pilot, della durata di circa 45 minuti, per tutti gli utenti premium. Noi abbiamo colto questa occasione per ritrovarci il prima possibile in questo mondo fantasy e per vedere che cosa ha da offrire.

La nascita di un (nuovo) eroe

Il pilot presenta sin da subito una trama abbastanza lineare. Naofumi Iwatani è un otaku che frequenta il secondo anno di università, e che dopo aver aiutato il fratello a tornare sulla retta vita, ha ottenuto il permesso di vivere nella casa di famiglia con tanto di paghetta. Spesso Naofumi si dirige in biblioteca per leggere light novel, che tanto apprezza.

Un giorno, mentre è pronto a leggerne una nuova, trova un misterioso libro dalla copertina rossa, con il titolo "Delle quattro armi sacre". Incuriosito inizia a sfogliarlo: il libro narra di quattro eroi evocati da un altro universo, che dovranno salvare un mondo che è in procinto di essere distrutto. Ognuno impugna un'arma diversa: spada, lancia, arco, o scudo. Continuando a sfogliare il testo, il protagonista nota che ogni eroe ha una pagina dedicata alla descrizione del personaggio e delle sue gesta eroiche, eccezion fatta per l'Eroe dello Scudo, il quale ha solo pagine bianche. Improvvisamente il libro irradia una luce, che avvolge il protagonista: Naofumi si trova catapultato a sua insaputa in un mondo fantasy alternativo, con un piccolo scudo sul braccio. Assieme a lui ci sono anche altre tre persone: Ren Amaki, che brandisce una spada; Motayasu Kitamura, che impugna una lancia; Itsuki Kawasumi, con un arco. I quattro eroi sono finalmente riuniti: sono prescelti, che provengono da vari universi del Giappone. I paladini vengono convocati dal re di Melromarc, Aultcray Melromarc XXXII. Questi spiega loro che sono stati evocati per risolvere il grave problema in cui verte il mondo: le cosiddette Ondate, che si verificano a intervalli di tempo regolari, portano delle calamità che stanno lentamente distruggendo il mondo; se non verranno fermate quanto prima non ci sarà più alcuna speranza. Ogni nazione ha a disposizione una Clessidra del Drago, un artefatto con cui determinare quanto tempo manca alla prossima Ondata; prima dell'arrivo degli eroi se n'è abbattuta solo una, e a stento gli abitanti sono riusciti a resistere.

Il compito dei Quattro Eroi è quello di fermare le Ondate e salvare il mondo. Tuttavia, siccome questa realtà parallela ha una struttura molto simile ad un videogioco GDR con tanto di statistiche dei personaggi, i quattro, prima di affrontare la minaccia, devono intraprendere un lungo viaggio, accompagnati da abili guerrieri, per salire di livello e per potenziare al massimo le armi leggendarie che brandiscono. Gli eroi non potranno viaggiare insieme, in quanto i poteri delle loro armi si annullano a vicenda.

Purtroppo, l'unico guerriero a non essere ben visto è Naofumi, Eroe dello Scudo, proprio perché non ha un'arma per combattere. Proprio per questo motivo, il protagonista si sente più motivato che mai a raggiungere lo stesso livello dei suoi compagni. Il giorno della partenza, l'unico a non avere un compagno di viaggio è proprio l'Eroe dello Scudo, ma accetta di unirsi a lui Myne Suphia; prima di partire ai paladini viene dato del denaro per acquistare l'equipaggiamento necessario per iniziare la quest. Naofumi apprende di non poter utilizzare altre armi oltre a quella che ha già in dotazione, e scopre che per potenziare lo scudo gli deve far assorbire i resti delle creature che sconfigge. Al netto di qualche difficoltà iniziale, Naofumi è emozionato di trovarsi in un mondo tutto nuovo. La gioia è destinata a durare poco: il nostro eroe viene ingiustamente accusato di aver violentato la compagna di viaggio Myne. L'unica condanna possibile per un reato del genere è la pena di morte, ma essendo egli uno dei prescelti non può essere giustiziato. Il re, sapendo che i quattro possono tornare a casa solo una volta completata la richiesta, decide di fargli continuare comunque la sua missione, ma con il nome infangato in tutto il regno. Naofumi procede con il suo obiettivo, in totale solitudine, dopo aver capito a proprie spese di essere stato tradito e di non potersi fidare di nessuno.

Una difesa solida

Ad un impatto iniziale di questa puntata introduttiva, l'ordito di The Rising of the Shield Hero non ci ha particolarmente convinto per la mancanza di originalità, a causa di una sceneggiatura e di personaggi poco innovativi: Naofumi è il tipico protagonista che non è molto popolare nel suo mondo, e quando si ritrova nell'universo parallelo spera di poter cogliere questa occasione per dare una svolta alla sua vita.

Allo stesso modo anche alcune scelte narrative non ci hanno particolarmente entusiasmati: durante l'incipit, era forte la speranza di avere davanti un isekai che si distaccasse dalla tradizione più recente e che che fosse in grado di offrire qualcosa di nuovo. Quando il protagonista trova per caso il misterioso libro, subito abbiamo immaginato che The Rising of the Shield Hero fosse ambientato all'interno delle pagine del testo e che il protagonista ne dovesse scrivere la storia. Eppure, procedendo con la visione ed ambientandoci sempre di più nel setting fantasy mostratoci, abbiamo avuto l'impressione che la serie cercasse di distaccarsi dagli isekai più moderni, ma allo stesso tempo ricalcasse molto i suoi simili, risultando poco interessante. Sebbene il mondo fantasy non sia virtuale, richiama molto quello stile, con elementi come menù di pausa per controllare le statistiche del giocatore, l'esperienza ottenuta, e l'equipaggiamento indossato. The Rising of the Shield Hero ha una buona base di partenza, che avrebbe potuto anche sorprendere, ma non è riuscito a sfruttarla in pieno.

Nonostante le premesse narrative non siano convincenti, l'improvviso cambiamento che la storyline sembra assumere è molto più intrigante. L'inaspettato mutamento di rotta intrapreso dagli autori è forse quello che serve alla serie per decollare: il protagonista passa dall'essere un eroe contento di trovarsi in un nuovo mondo e speranzoso di migliorarsi il più possibile, all'essere una sorta di antieroe che agisce in solitaria, a causa di un complotto ordito alle sue spalle.

Benché il cambio di rotta sia una scelta narrativa molto interessante, non ci è sembrato essere esente da difetti: ci siamo trovati davanti a situazioni stereotipate e prevedibili, che non ci hanno lasciato alcun senso di sorpresa. Inoltre, la trasformazione che subisce il protagonista ci è sembrata essere sin troppo frettolosa, forse anche perché viene presentata nelle battute finali della puntata. Crediamo che l'ideale sarebbe stato dividere gli eventi in due episodi differenti, per poter assimilare meglio l'improvviso cambiamento di Naofumi. Tuttavia, l'alone di mistero che sembra avvolgere la figura dell'Eroe dello Scudo, che potrebbe essere uno dei paladini più forti dei quattro, così come il risvolto narrativo che sembra portare con sé qualche elemento di innovazione, ci hanno spinti a voler scoprire come si evolverà l'avventura di Naofumi.

Per quanto riguarda il comparto tecnico, possiamo definirlo piuttosto appr.I disegni, che presentano un tratto non molto rimarcato, si mantengono il più delle volte chiari e puliti, con un'attenta cura nei dettagli, soprattutto nei primi piani, e a stento si notano imperfezioni nelle inquadrature più ampie. Il tratto sobrio riesce a rendere l'ambientazione tipica dei fantasy occidentali più immersiva, con castelli, taverne, fabbri, mercati all'aperto, e vaste praterie, dando, così, la sensazione di trovarsi veramente in quel mondo alternativo; persino elementi futuristici, come le schermate di pausa, sono resi in modo tale da non spiccare troppo sul setting fantasy. I pochi combattimenti mostrati sembrano adattarsi al protagonista: non potendo questi utilizzare altre armi oltre allo scudo, non sono molto spettacolari o frenetici, ma presentano comunque animazioni fluide.
Quando si raggiunge l'improvviso cambio di rotta, anche il comparto grafico muta: come detto, inizialmente abbiamo situazioni più allegre, date da un'immagine con un'illuminazione vivida, quasi a voler evidenziare il senso di spensieratezza del protagonista; successivamente, assistiamo a momenti più cupi, con un'immagine tenebrosa che riesce a riflettere lo stato d'animo del protagonista. Speriamo vivamente che l'intera serie continui a mantenere questo stile dark.

The Rising of the Shield Hero The Rising of the Shield Hero cerca di sfoggiare una buona base di partenza, volendo distaccarsi da molti isekai tradizionali. Tuttavia, già dopo i primi minuti ci si rende conto che non riesce perfettamente nell'intento, sfruttando una formula già rodata e apportando solo poche modifiche. Nonostante ciò, la produzione è riuscita ad attirare la nostra attenzione con la sua sceneggiatura, anche se con qualche cliché di troppo, e con un alone di mistero che si percepisce nel corso della puntata. Il tutto è favorito da un comparto grafico ben gestito sotto vari aspetti.