High School Prodigies: analisi midseason dell'isekai su Crunchyroll

High school prodigies è un prodotto banale e poco ispirato, viziato dai soliti stereotipi e cliché che stanno soffocando il genere isekai.

High School Prodigies: analisi midseason dell'isekai su Crunchyroll
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Isekai e light novel. Un connubio che in qualche modo definisce questo decennio, almeno per quanto riguarda l'industria nipponica dell'entertainment. Isekai è il nome di un sottogenere sci-fi/fantasy caratterizzato dalla presenza di uno o più personaggi "normali" (di solito si tratta di ragazzini poco socievoli, frequentanti il liceo o le scuole medie, di aspetto generico) che per qualche ragione si ritrovano trasportati in un mondo "altro", una realtà virtuale o un universo fantastico abitato da tutta una serie di creature magiche e folcloristiche. Light novel è il modo in cui vengono chiamate forme di narrativa popolare caratterizzata dalla presenza di illustrazioni "in stile manga": in particolare, il termine è un wasei-eigo, vale a dire una fusione spuria di termini inglesi che genera una parola nuova, di uso comune in Giappone ma che si sta estendendo anche ad altri paesi fra cui quelli anglofoni, creando un delizioso cortocircuito culturale.

Le ragioni di questo legame così forte fra le novel e il genere sono difficilmente districabili. Ma sono un fatto. Com'è parimenti un fatto che le light novel, qualunque genere riconoscano, stanno diventando una importantissima fonte d'ispirazione per il mercato anime. Gli adattamenti animati di Overlord, Sword Art Online, The rising of a Shield Hero, That Time I Got Reincarnated as a Slime sono ormai quasi più popolari delle serie di novel da cui hanno avuto origine, specie nei paesi come l'Italia in cui questa forma di prosa leggera non ha ancora preso piede. High School Prodigies Have It Easy Even In Another World è l'ennesimo esponente del genere: scritta da Riku Misora e illustrata da Sacraneco, la serie conta attualmente otto volumi editi a partire dal 2015 da GA Bunko. Come spesso accade ne sono stati realizzati un adattamento manga da Kotaro Yamada, serializzato sulla rivista seinen Young Gangan, e un adattamento animato dallo studio Project N°9 per la regia di Shinsuke Yanagi e sceneggiature di Deko Akao. Trasmessa sulla piattaforma Crunchyroll a partire dal 3 ottobre di quest'anno e giunto alla metà della propria lunghezza, facciamo insieme il punto della situazione.

Prodigies

Il primo episodio di High school prodigies, intitolato I prodigi delle superiori sono arrivati in un altro mondo, si apre con una scena bucolica. Una (ovviamente) prosperosa elfa dagli occhi azzurri, in compagnia di un'altra creatura in parte umana e in parte animale (la sua metà umanoide ha le fattezze di una ragazzina dai denti aguzzi e dal seno, ancora una volta, molto abbondante) assistono a un pauroso incidente aereo. La vettura che trasporta i cosiddetti Sette Prodigi del Giappone si è schiantata poco lontano da un villaggio.

Ma chi sono questi Sette Prodigi? L'episodio ce li presenta uno per uno, mentre una voice off ce ne decanta le incredibili abilità. Ohoshi Ringo è un genio scientifico, vive su una stazione spaziale e ha una irritante mascotte virtuale per amica; Ichijo Aoi è una samurai in grado di tenere testa a qualunque guerriero sulla faccia della Terra; Kanzaki Keine, di cui si dice che "Il suo talento come medico rende inconsistente il concetto stesso di durata della vita" (il significato di questa frase non è chiaro); l'imprenditore Sanada Masato; l'insostenibile Prince Akatsuki, un illusionista in grado di far svanire anche la Statua della Libertà; la giornalista ninja dall'incredibile nome di Sarutobi Shinobu; e infine quello che a tutti gli effetti ci appare come il protagonista della storia, il Primo Ministro del Giappone, il ragazzino dagli occhi bicolori Mikogami Tsukasa.

Nel corso di un viaggio, i sette straordinari ragazzi sono vittime di un pauroso incidente aereo: il loro mezzo precipita e vengono salvati dalla prosperosa elfa che abbiamo già incontrato, la dolce Lyrule, e l'altrettanto giunonica Winona, una sorta di creatura umanoide con tratti fisici volpini. Il primo a riaversi dall'incidente è Tsukasa, il leader del gruppo, che sarà anche il primo a fare i conti con l'irrealismo della nuova situazione.

I sette si trovano nel villaggio di Elm, in un territorio feudale fantasy-like chiamato Freyjagard nel quale esseri umani dotati o meno di poteri magici convivono con draghi e "byuma", come vengono gli ibridi umani-animali. Da questo momento in poi, una volta accettata la nuova realtà, Tsukasa e i suoi sei straordinari amici sono destinati a lavorare su due fronti.

Da un lato i lavori volti a riparare l'aereo per poter così tornare in Giappone, dall'altro gli "aggiustamenti" allo stile di vita dei byuma e delle altre creature del Freyjagard, come ricompensa per aver salvato loro la vita.

Easy

Giunti alla metà di questa prima (forse unica) stagione di High School Prodigies Have It Easy Even In Another World, con un certo dispiacere ci sentiamo di poter affermare che si tratti di un prodotto di scarsa qualità complessiva. Dal design dei personaggi all'ambientazione abusata, dalle tonnellate di stereotipi (Ohoshi Ringo è la classica ragazzina moe con la testa fra le nuvole, Lyrule la giunonica ragazzina un po' tonta ma di buon cuore, eccetera) alle secchiate di fan-service (clamoroso il primo bacio tra Lyrule e Tsukasa).

A parte il primo, più di "ambientazione", gli episodi della serie seguono uno schema piuttosto semplice da identificare: fin dal titolo l'episodio in questione si concentra su un personaggio specifico e ne segue le vicissitudini, i progressi in quella che sarà la grande opera di trasformazione del Freyjagard. Il provenire da un mondo civilizzato, unito alle abilità semidivine dei sette prodigi, li rendono dei perfetti "americani alla corte di Re Artù". Tuttavia, forse proprio per questo, le loro difficoltà nel prendere possesso del mondo magico dei byuma sono risibili: cosa può la magia contro una samurai sedicenne in grado di deviare le pallottole con la propria spada?

Nonostante la struttura delle puntate miri a concedere il giusto screen-time ai personaggi, essi restano sempre poco approfonditi, poco realistici, dei cliché raccogliticci da altri anime, altri manga. Sette varianti della medesima perfezione che li rende respingenti per lo spettatore nonostante, o forse proprio a causa, delle loro buone intenzioni. La decisione di Tsukasa di modificare le abitudini di vita degli abitanti Elm precede di molto la scoperta degli abusi compiuti dal Marchese o delle loro primitive tradizioni.

Il tutto è gestito come un videogioco in cui sai di avere un obiettivo ma inizialmente non è ancora ben chiaro. Le reazioni dei personaggi sono spesso di difficile decodifica e spesso i loro comportamenti mancano di verosimiglianza. Eppure, nonostante la evidente scarsa mancanza di ambizione da parte del pool realizzativo dell'anime, la percezione che si ha del prodotto giunto alla propria metà è di un'opera che si prende molto sul serio, che cerca di spingere sul drammatico nonostante la sicumera dei personaggi principali, in grado di sorrider arrogantemente in ogni situazione. Perché loro sono i prodigi, i protagonisti, e tutto vien loro facile.

"Facile" è proprio la parola-chiave di questo prodotto. Facile nel senso di cheap: una scrittura pregna di automatismi e plot armor che procede con il pilota automatico inserito. Fra un combattimento che si conclude senza un graffio, un'acquisizione aziendale e una missione di salvataggio che si conclude con una sparatoria fra le più bizzarre mai viste in una serie anime, entità poco misteriose e altrettanto banali profezie, High school prodigies è un prodotto a cui manca persino la "genuina bruttezza" che lo renderebbe un "capolavoro del trash" al pari di Osama Game e prodotti analoghi. È semplicemente un prodotto noioso, realizzato senza ispirazione e senza cuore.

High School Prodigies Have It Easy Even In Another World High School Prodigies Have It Easy Even In Another World, anime tratto da una popolare serie di light novel, si configura fino a questo momento come il classico isekai tratto da light novel, con tutti i difetti tipici (il design banale, i dialoghi poco incisivi, l'abbondanza di fan-service) con in più uno sviluppo noioso e quello che possiamo considerare il difetto capitale, quello che da solo basta a rendere High School Prodigies un prodotto da evitare: sette personaggi perfetti, privi di qualsivoglia debolezza, imbattibili e sempre all'altezza della situazione. A meno che non siate dei completisti delle serie isekai, non ci sentiamo di consigliarvene la visione.

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