Sword Art Online: Alicization War of Underworld, un mid-season deludente

In attesa che i nuovi episodi di Sword Art Online: Alicization - War of Underworld vedano la luce, tiriamo le somme sulla deludente stagione in corso.

Sword Art Online: Alicization War of Underworld, un mid-season deludente
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Con somma disperazione di chi, dopo mesi e mesi di attesa, anelava la possibilità di ammirare tutto d'un fiato la seconda metà di Sword Art Online: Alicization (qualora vi siate persi la prima parte o semplicemente non ricordiate cosa sia accaduto, vi suggeriamo di dare uno sguardo al nostro speciale riepilogativo degli eventi di Sword Art Online: Alicization) la trasposizione animata dell'arco narrativo denominato ‘War of Underworld' si è invece presa una lunga pausa nel preciso istante in cui il racconto si preparava a entrare nel vivo della vicenda.

A differenza di quanto accaduto a cavallo tra il 2018 e il 2019, con la messa in onda dei primi 24 episodi di Alicization, War of Underworld riprenderà il proprio slot televisivo soltanto a partire dal mese di aprile 2020. A ragion veduta, in attesa che la serie si dichiari pronta a raccontarci l'ultimo capitolo della sanguinosa lotta fra il Regno Umano e il Dark Territory, è giunto il momento di tirare le somme sulla non troppo vasta porzione di trama cui abbiamo potuto far luce nell'ultimo trimestre del 2019.

Cavalieri senza verve

Dopo aver prevalso sulla diabolica Quinella, Administrator assoluta dell'Underworld, Kirito è purtroppo precipitato in una condizione particolare e preoccupante: proprio quando il ragazzo appariva ad un passo dal tornare nel mondo reale, l'improvvisa interruzione di corrente provocata dagli invasori intrufolatisi all'interno della piattaforma di ricerca nota come Ocean Turtle ha fatto sì che la Fluctlight dello Spadaccino Nero riportasse dei danni incalcolabili, intaccando persino il sistema nervoso del giovane Kirigaya. Sebbene nel mondo reale non siano passate che poche ore dal tragico incidente ivi descritto, all'interno della realtà virtuale nota come Underworld è già trascorso un intero semestre da quando Kirito è finito in un profondo stato vegetativo. Nel frattempo è stata la bella Alice, conscia del proprio debito nei confronti del ragazzo, a prendersene cura e a ritirarsi a vita privata nei pressi dei villaggio di Rulid, abbandonando quindi qualsiasi responsabilità legata al proprio ruolo di Cavaliere d'Integrità. Con simili premesse, quando visionammo il primo episodio di War of Underworld ipotizzammo che la caparbia fanciulla dalla lunga chioma dorata avrebbe assunto, almeno per qualche tempo, il ruolo di protagonista della vicenda (per tutti i dettagli vi suggeriamo di consultare la nostra anteprima di Sword Art Online: Alicization - War of Underworld); ciononostante, mai ci saremmo aspettati che questo fondamentale e promettente cambiamento avrebbe addirittura messo da parte l'intero cast storico di SAO in favore dei soli Cavalieri d'Integrità dell'Underworld.

Come risultato, dei primi dodici episodi incentrati sulla terrificante guerra fra i cavalieri del Regno Umano e le belve feroci provenienti dal Dark Territory, almeno una decina si sono interamente focalizzati su una vasta schiera di personaggi nuovi ma tutt'altro che affascinanti, poiché stereotipati e dotati di uno scarso carisma. Con la scusa della guerra fra i popoli dell'Underworld, infatti, ogni singola puntata della stagione ci ha proposto, di volta in volta, un combattimento del Cavaliere d'Integrità di turno, abbozzandone a malapena la caratterizzazione e calcando la mano con eventi tutto sommato prevedibili.

Se Eldrie, Deusoulbert, Fanatio ed il comandante Bercouli li avevamo conosciuti (chi più chi meno) nella prima parte di Sword Art Online: Alicization, combattenti come Scheta Synthesis Twelve ed il pavido Renly Synthesis Twenty-seven sono stati introdotti al pubblico soltanto prima che scendessero in campo. Come se non bastasse, entrambi i personaggi dal passato abbastanza sconosciuto, hanno subito in pochissime sequenze uno sviluppo radicale e ingiustificato, al punto tale da farli apparire quasi delle persone totalmente differenti, impedendo allo spettatore di ammirarne il processo di sviluppo interiore e legarsi alle vicende a questi legate.

D'altronde, War of Underworld non ha approfondito nemmeno la caratterizzazione dei Cavalieri d'Integrità già noti, omettendo una serie di informazioni presenti nei romanzi originali di Reki Kawahara e potenzialmente in grado di far leva sui sentimenti del pubblico. Gli sceneggiatori dell'adattamento animato, quindi, anziché esplorare il cast del nuovo arco narrativo e renderlo più interessante, hanno puntato tutte le proprie fiches sull'azione e sulla spettacolarità, rendendo quasi privi di pathos persino i momenti più tragici e l'eroico sacrificio di un certo cavaliere. Una sorta ancora più tragica, in fondo, è toccata ai vari antagonisti che, con le sole eccezioni di Vecta e Iskahn, sono stati finora utilizzati come carne da macello da offrire in pasto ai potentissimi Cavalieri d'Integrità.

Una luce dal passato

Al netto di qualche passaggio poco chiaro e trascurato, Sword Art Online: Alicization - War of Underworld ha invertito la rotta soltanto ad un passo dal midseason, restituendo alla splendida Asuna - storica co-protagonista di SAO - il ruolo che le spettava al centro della vicenda. Con l'arrivo della spadaccina un tempo soprannominata "Il lampo", infatti, la narrazione si è fatta più intrigante e avvincente, poiché la fanciulla non solo ha fatto chiarezza su quanto stesse accadendo nel mondo reale ma, soprattutto, ha innescato una serie di colpi di scena entusiasmanti e capaci di coinvolgere l'intero cast storico del franchise. Non a caso, il momento più alto dell'intera stagione è stato registrato nell'undicesimo episodio, quando l'armaiola Lisbeth, attraverso un accorato appello in grado di far riflettere sulle tematiche e sullo sviluppo del longevo brand nipponico, ha gettato le basi sugli importanti avvenimenti cui potremo assistere nell'esplosivo capitolo conclusivo di War of Underworld.

Anziché interrompere la narrazione col discorso di Lisbeth, che a nostro avviso sarebbe stato un punto di chiusura più efficace e drammatico, anche perché poneva fine alla prima giornata di ostilità, la produzione ha preferito interrompere la trasmissione con un cliffhanger piuttosto becero, anticlimatico e persino "casuale", poiché a conti fatti non ha stravolto assolutamente nulla. Una scelta, insomma, che non sembra affatto studiata a tavolino, ma semplicemente imposta dalla necessità (magari nemmeno premeditata) di chiudere momentaneamente bottega.

Dal punto di vista prettamente tecnico e artistico, la prima parte di Sword Art Online: Alicization - War of Underworld ci ha lasciati abbastanza interdetti. Se il primo episodio aveva soddisfatto senza riserve i nostri palati, soprattutto per quanto concerne i primi piani di Alice, Kirito e degli altri attori dell'epopea virtuale, la qualità complessiva del prodotto confezionato dallo studio d'animazione A-1 Pictures ha continuato a scemare per tutta la stagione, offrendoci troppo spesso delle animazioni scadenti.

Durante una breve schermaglia fra Asuna e la stessa Alice, ad esempio, numerosi frame hanno immortalato due fanciulle improvvisamente povere di dettagli e persino grottesche, in netto contrasto con quanto avvenuto nell'ottima e sempre molto precisa trasposizione animata della prima metà di Alicization. Nulla da eccepire, infine, sulla straordinaria colonna sonora che caratterizza la serie e sulla performance degli interpreti vocali coinvolti: accostamenti più che azzeccati e, in generale, un livello recitativo magistrale, confermano ancora una volta l'impareggiabile bontà del doppiaggio originale giapponese.

Sword Art Online: Alicization - War of Underworld Dopo la sconvolgente conclusione dello scontro fra Kirito e Quinella, Sword Art Online: Alicization - War of Underworld aveva la concreta possibilità di approfondire il racconto da un diverso punto di vista, introducendo dinamiche e risvolti inediti. La scelta di mettere da parte il protagonista Kirito e di conferire un ruolo maggiore alla meravigliosa Alice si è invece dimostrata azzardata: se i primi episodi della stagione ci hanno permesso di ammirare finalmente delle impensabili sfaccettature di Alice, inclusi i dubbi e il lato femminile che in genere nasconde rigorosamente sotto la spessa corazza da Cavaliere d’Integrità, lo scarsissimo spazio destinato ai personaggi storici come Shino, Suguha e persino Asuna, ha giocato a sfavore della narrazione. Per quanto spettacolari, i combattimenti all’arma bianca sostenuti di volta in volta dai Cavalieri d’Integrità sono stati degli antipasti freddi e insapori, nonché incapaci di compensare il rimandato arrivo delle portate principali. Se la produzione avesse gestito gli eventi in maniera leggermente diversa, dosando lo screen time conferito a personaggi nuovi e originali, avremmo sicuramente avuto un prodotto più coinvolgente e mirato. Incrociamo le dita per la buona riuscita della seconda parte, sperando che possa risollevare le sorti di un prodotto finora ben lontano dai travolgenti ritmi della stagione precedente.