Saint Seiya Time Odyssey: tutto sullo spin-off dei Cavalieri dello Zodiaco

Durante Lucca Comics & Games 2022 abbiamo incontrato Arnaud Dollen e Jérôme Alquié, autori di Saint Seiya: Time Odyssey.

Saint Seiya Time Odyssey: tutto sullo spin-off dei Cavalieri dello Zodiaco
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In occasione di Lucca Comics & Games 2022, l'editore perugino Star Comics ha tenuto una conferenza per presentare al pubblico italiano il nuovissimo spin-off tratto dal sempre più vasto universo dell'opera anche nota nel Bel Paese col titolo de "I Cavalieri dello Zodiaco" (a proposito, leggete la nostra recensione di Knights of the Zodiac Saint Seiya). Incuriositi dalla possibilità di scoprire le origini e le finalità di Saint Seiya: Time Odyssey, abbiamo quindi partecipato all'incontro coi suoi creatori, Arnaud Dollen (scrittore) e Jérôme Alquié (illustratore), i quali hanno parlato ai partecipanti del loro profondo legame con la serie e risposto a qualche nostro quesito. In attesa di potervi raccontare le impressioni maturate in seguito alla lettura del primo volume, di seguito vi proponiamo un resoconto completo della lunga chiacchierata tenuta col duo.

Una passione che trascende il tempo

L'incontro coi due artisti francesi che hanno apposto le proprie firme sull'ennesimo spin-off di Saint Seiya / I Cavalieri dello Zodiaco non poteva che aprirsi con una domanda di rito, nonché volta a scoprire come e quando questi si siano avvicinati per la prima volta all'affascinante immaginario nato dalle matite di Masamu Kurumada nell'ormai lontano 1986.

Jérôme Alquié: "Io sono effettivamente nato nel 1975, quindi I Cavalieri dello Zodiaco mi hanno "preso in pieno". Li ho seguiti sin dall'inizio. Ricordo che il 6 aprile 1988 mi trovavo davanti alla TV, come un qualsiasi altro mercoledì pomeriggio, e rimasi colpito da questo anime caratterizzato da combattimenti e paesaggi greci. Mi ricordò subito un'altra serie giapponese che mi piaceva e non appena vidi il combattimento tra Seiya di Pegasus e Shiryu di Dragon me ne innamorai immediatamente. Saint Seiya si è rivelato un anime davvero epico. A quel tempo non avevo idea che mi avrebbe appassionato per un sacco di anni, e infatti 35 anni dopo siamo qui a parlarne."

Arnauld Dollen: "Io non conservo un ricordo tanto preciso della prima volta in cui mi sono imbattuto in Saint Seiya / I Cavalieri dello Zodiaco, però so che questa serie mi accompagna praticamente da sempre. Mi sa che anch'io, quando vidi la sfida tra Seiya e Shiryu, rimasi folgorato da questo combattimento pazzesco. È una serie che mi ha tenuto compagnia dall'adolescenza fino all'età adulta, non a caso io e Jérôme ci siamo incontrati proprio per via di questa nostra comune passione per Saint Seiya. In seguito, quando sono arrivati i miei figli, ho rivissuto l'intera opera assieme a loro. Vedevo i miei figli che si entusiasmavano e seguivano con passione i combattimenti epici proposti dalla serie. E oggi mi trovo a firmare uno spin-off ufficiale con l'approvazione del sensei Kurumada."

A cavallo tra anime e manga

Benché entrambi abbiano scoperto l'opera attraverso l'adattamento animato realizzato nel 1986, Saint Seiya: Time Odyssey è più vicino al manga che all'anime non a caso questo utilizza le armature disegnate da Kurumada e non quelle reimmaginate dalla premiata coppia composta da Shingo Araki e Michi Himeno (character designer dell'anime televisivo di Saint Seiya). Eppure, dal punto di vista prettamente grafico le somiglianze con l'adattamento animato sono evidenti, non a caso nel corso dell'incontro si è parlato di "ibridazione", il che ha spinto Alquié e Dollen a spiegare i motivi dietro questa precisissima scelta.

Arnauld Dollen: "Con Time Odyssey abbiamo stipulato un contratto di utilizzo dell'opera relativo al solo manga originale di Masami Kurumada. Un contratto che quindi non include l'omonima serie animata, perché in Giappone queste due cose sono ben distinte. Ci sono molte differenze tra la serie animata e il fumetto, a cominciare dal design delle armature, che appunto nel manga sono completamente diverse. Questo perché, probabilmente su richiesta di Bandai (che già a quel tempo produceva gadget e modellini tratti dalla serie animata), l'adattamento televisivo ha adottato un design delle armature alquanto differente. Sin dall'inizio delle trattative, gli aventi diritto in Giappone sono stati molto chiari sulla necessità che il nostro spin-off fosse assolutamente rispettoso e facesse riferimento all'opera cartacea di Kurumada.

Siccome in Italia e Francia abbiamo conosciuto Ia serie televisiva de I Cavalieri dello Zodiaco prima del manga di Saint Seiya, sia noi autori che il pubblico siamo affezionati più alla serie che al fumetto vero e proprio. Con Time Odyssey - il nuovo spin-off edito in Italia da Star Comics - abbiamo quindi cercato di ritrovare il ricordo affettuoso della serie animata cui eravamo tanto legati, pertanto avete assolutamente ragione quando parlate di ibridazione. Il nostro desiderio di ricollegarci anche all'anime si rispecchia nella colorazione di Time Odyssey, i cui colori sono molto simili a quelli della serie televisiva."

Jérôme Alquié: "Prima ancora di iniziare a disegnare le tavole di Time Odyssey, per circa sei mesi abbiamo collaborato con Akita Shoten - la casa editrice giapponese che detiene i diritti del manga del maestro Kurumada - per trovare una quadra e progettare un prodotto che fosse assolutamente rispettoso verso il manga e che al tempo stesso omaggiasse lo spirito e le atmosfere dell'anime. Ci sembrava di essere degli equilibristi e speriamo di essere riusciti nel nostro intento, perché l'intenzione era quella di realizzare un'opera che potesse essere ben accolta sia dai fan più irriducibili del fumetto che dagli appassionati un po' più vecchi - come noi - e che si sono innamorati dei Cavalieri dello Zodiaco attraverso la serie animata."

Arnauld Dollen: "Vorrei aggiungere qualcosa, perché Jérôme è troppo modesto. Dovete sapere che in realtà l'idea di far leva sul ricordo visivo de I Cavalieri dello Zodiaco, affinché questo toccasse le corde dell'animo dei primi appassionati, è stata proprio sua. Sin dall'inizio è stato Jérôme a parlarne con l'editore Kana, in Francia, proponendo e sostenendo con forza il progetto.

Everyeye.it: "Prima si parlava di fedeltà e del fatto che Time Odyssey dovesse essere assolutamente rispettoso nei confronti del materiale originale, quindi del manga di Kurumada, da cui appunto riprende il design delle armature. Tuttavia, leggendo il primo volume mi sono accorto che questo tiene anche conto e in parte reinterpreta un evento avvenuto soltanto nell'anime. Come si comporta quindi lo spin-off nei confronti del canone e come si inserisce nella sempre più ingarbugliata continuity di Saint Seiya?"

Arnauld Dollen: "Questo è stato oggetto di dibattito sin dall'inizio del progetto. Come vi ha spiegato prima Jérôme, i disegni dovevano essere necessariamente fedeli al manga di Kurumada. Per quanto riguarda invece la sceneggiatura, io non volevo creare un prequel o un sequel, ma al contrario desideravo concentrarmi sulle zone d'ombra della storia originale e far luce sugli elementi poco sfruttati della serie. Ovviamente avevo dei limiti tecnici, imposti dalla parte visiva che doveva corrispondere esattamente al lavoro di Kurumada, ma ho comunque cercato di puntare i riflettori su quelle zone d'ombra.

Il maestro Kurumada ha sempre vidimato le nostre scelte, e ha puntualmente avuto l'ultima parola su tutto. Con grande generosità, sempre Kurumada ha avanzato delle idee da farci utilizzare per espandere il suo immaginario. Per questo motivo, abbiamo potuto valorizzare personaggi, scene ed elementi che non solo ripropongono la storia della saga, ma ne arricchiscono la lore.

Sempre a proposito della necessità di restare fedeli al manga, devo riconoscere che questa ha avuto un grande impatto sulla sceneggiatura dello spin-off, perché vi sono grandi differenze tra anime e manga. Per esempio, quando Ikki combatte contro Guilty, la giovane Esmeralda, che solo nell'anime è figlia del maestro, si intromette e riceve un pugno mortale al posto del suo amato. Rispetto al manga, nella serie televisiva quella scena è molto più drammatica. Per evitare di confondere i fan e lasciare loro la possibilità di ricollegare Time Odyssey sia al manga che all'anime, nello spin-off non abbiamo specificato se Esmeralda sia la figlia di Guilty o se al contrario sia figlia di un pescatore della Death Queen Island, come appunto raccontato dal fumetto originale. In questo modo, è stato possibile lasciare la porta aperta a entrambe le interpretazioni."

I valori di Saint Seiya

Da Episode G a Next Dimension, passando per The Lost Canvas e Saintia Sho (a proposito, qui trovate le nostre impressioni sull'anime di Saint Seiya: Saintia Sho), negli ultimi anni il Cosmo di Saint Seiya / I Cavalieri dello Zodiaco ha continuato a espandersi a macchia d'olio. Pertanto, durante l'appuntamento con Alquié e Dollen abbiamo domandato loro il motivo per cui, a distanza di oltre trent'anni dall'esordio di Saint Seiya, abbiano voluto realizzarne un ulteriore spin-off.

Jérôme Alquié: "Noi siamo una generazione cresciuta con gli anime, che al tempo chiamavamo ancora "cartoni animati". Non c'era internet, né avevamo 25 milioni di canali televisivi. Al tempo [in Francia] ce n'erano quattro o cinque, finché Berlusconi non ce ne ha portato un altro. I disegni animati erano un po' la nostra lanterna nel buio. Qualcosa che ci rischiarava la via. Io abitavo a Marsiglia, al terzo piano di una palazzina, e attorno a noi c'erano pochi alberi e poco spazio per giocare. I divertimenti erano pochi e si guardava molta televisione.

Tornando a Saint Seiya, noi avevamo un episodio a settimana e le modalità di consumo degli anime erano drasticamente differenti da quelle odierne. Tanto per fare un esempio, oggi c'è Netflix e una persona può spararsi un'intera serie nel giro di una giornata. Noi però avevamo un solo episodio a settimana, ed era estremamente frustrante dover aspettare sette giorni per poter vedere la puntata successiva e scoprire cosa sarebbe successo. Questo ci spingeva a immaginare nella nostra testa cosa sarebbe accaduto, e in maniera forse inconscia questa frustrazione ha alimentato la nostra ardente passione per l'anime e far sì che il nostro Cosmo continui a bruciare ancora oggi.

Dal momento che qui siamo tutti dei grandi fan de I Cavalieri dello Zodiaco non è necessario che io vi spieghi perché il ricordo di Saint Seiya in particolare sia tanto radicato nel nostro cuore. È una serie che sviluppava e portava avanti dei valori incredibili. Da bambini scoprivamo queste storie in cui i valori di amicizia, coraggio e capacità di superare i propri limiti giocavano un ruolo importantissimo. Ai nostri occhi i protagonisti di Saint Seiya erano dei grandissimi eroi. Per questo motivo, il progetto Time Odyssey non nasce per arricchire noi o la casa editrice, ma è sostanzialmente qualcosa che nasce dalla passione. Lo scopo ultimo dello spin-off è far sì che la stella di Saint Seiya continui a brillare in eterno."

La scelta del protagonista

Incalzati dalla stampa italiana, i due artisti transalpini hanno infine raccontato il motivo per cui abbiano voluto dedicare il primo albo di Saint Seiya: Time Odyssey al personaggio di Ikki, specificando tuttavia che l'amatissimo Bronze Saint di Phoenix non sarà l'assoluto protagonista dello spin-off.

Jérôme Alquié: "Time Odyssey è un'opera che si sviluppa in cinque volumi, e come avrete forse visto il primo albo è incentrato su Ikki di Phoenix.

Abbiamo scelto di dedicare un volume a ciascuno dei cinque Bronze Saint protagonisti de I Cavalieri dello Zodiaco. Non potevamo dedicare il primo volume a Seiya, perché lui comparirà nell'ultimo. Conoscendo già la timeline di Saint Seiya, abbiamo stabilito che lui dovesse necessariamente essere il protagonista del quinto e ultimo albo. Abbiamo scelto di iniziare con Ikki perché - con tutta probabilità - è il personaggio che ci piace di più. Sapete, la Fenice è un simbolo di rinascita, non a caso Ikki rinasce dopo essere stato sconfitto da Seiya e compagni. Il primo volume di Time Odyssey non poteva che aprirsi con la rinascita di Ikki. Ne approfitto per anticiparvi che il personaggio principale del secondo volume sarà suo fratello Andromeda."