Recensione Abenobashi

Serie tv Gainax con edizione Shin Vision. La perfezione? Quasi.

Recensione Abenobashi
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Abenobashi

Abenobashi è un quartiere di Osaka. Ma per Sasshi (Satoshi) e Arumi è qualcosa di più: è casa loro, da quasi 13 anni, da sempre, il luogo dove ad ogni angolo è legato un ricordo, dove si è cresciuti e si è cambiati insieme.
Ora questa tranquilla, piacevole e inconsapevole esistenza sta per cambiare, per colpa del progresso, per merito del tempo che passa. Per demerito del tempo che passa.
Tutto, intorno, si trasforma e che piaccia o no, non ci si può far nulla...E se invece accadesse qualcosa di magico? Di gioiosamente surreale?
Questa la premessa dell'ultima fatica, giunta in Italia, del famoso studio Gainax (Gunbuster, Nadia, EVA, Karekano, FLCL), ad opera di ShinVision, probabilmente la migliore, dai tempi di FLCL.

Trama...(?)

La serie, grazie ad una scelta ben ragionata che evita un effetto "allungamento" di noiosa prevedibilità, è composta di soli 13 episodi, geniali nella rielaborarazione dei propri archetipi primigeni e per le capacità parodistiche e citazionali.
La vicenda narra le divertenti disavventure di Sasshi e Arumi, 2 dodicenni che abitano nel vecchio, e in via di smantellamento, quartiere commerciale Abenobashi, e che si trovano alla vigilia della loro separazione, al seguito delle rispettive famiglie, intente a traslocare dal quartiere.
Ed è proprio in uno dei loro ultimi pomeriggi insieme, improvvisamente, che i nostri 2 paladini si ritrovano misteriosamente catapultati in una serie di Abenobashi "paralleli", ognuno caratterizzato da un proprio tema o filone narrativo caratteristico, nella speranza che il salto successivo sia quello che li farà tornare alla loro realtà originale!
Potremo così assistere ad episodi tipo "Abenobashi fantasy RPG" o "Preistoric Abenobashi", dove il pubblico più accorto non potrà fare a meno di notare le puntuali modifiche a stile di disegno, regia e musiche in base alle caratteristiche degli anime di riferimento.
Ovvero ci ritroveremo ad es. con animazioni più legnose, colorazioni più piatte, e chara più spigoloso durante l'episodio "cartone di guerra, a fattuta anni '60". Così come "tradizione" vuole.
Ci risulta assai difficile e riduttivo trasmettervi a parole queste qualità: chi ha visto il passaggio su Mtv avrà colto cosa vogliamo dire.
Per concludere sappiate che l'anime vira verso tematiche un pò più serie sul finire, provando a donare maggiore spessore a questa serie, con un risulatato apprezzabile ma che non convince al 100%.

Comparto tecnico

La serie è del 2002 e la prima cosa che balzerà all'occhio è un fantastico video in 16:9 anamorfico.
Il disegno, semplice e "gommoso", dalla linee morbide e con colori poco brillanti e per nulla impastati, vanta un buon character design supervisionato da Kenji Tsuruta.
Le animazioni, ad opera della Mad House, sono di qualità assai altalenante, divise tra poche, ottime sequenze, e tanti momenti semplicemente funzionali (ad esempio le scene "di collegamento" ripetute); stesso discorso per i fondali, spesso scarni e un pò poveri, proprio come le musiche, anche se la maggior parte dei motivi saranno, ancora una volta, una parodia a quelli di riferimento.
Il risultato è un quadro visivo abbastanza piatto, dalle forti reminescenze dell'animazione in "Flash".
Se questa povertà visiva è effettivamente un peccato è anche vero che la regia non ne risente per niente.
Dopotutto questa è un'opera della Gainax, e così quello che sarebbe potuto essere un limite, diventa un punto di forza, traducibile in uno stile peculiare...in un "gusto Abenobashi".
Sicuramente non sarà stata una produzione ad alto budget, ma la percezione è che siano state quasi tutte scelte volute dell'ottima regia.
Abenobashi deve divertire, non stupire: possiede la bellezza dell'immediato, privilegia l'originalià, ed in fondo che male ci sarebbe se la si producesse a basso costo?
Menzione negativa per le 2 sigle: quella iniziale è un semplice collage di pezzi dell'anime mentre quella finale, per quanto in tema con la nostra premessa, è una semplice sequenza di vecchie foto in bianco e nero di vita cittadina giapponese.
Quindi, se anche visivamente Abenobashi non impressiona, rimane un prodotto valido, godibile ed innegabilmente fresco.

Edizione DVD

In primis, la questione adattamento. Abenobashi in originale era doppiato tutto nel famoso (?) dialetto di Osaka, citta di cui il "quartiere commerciale di magia" fa parte.
La Shin Vision ha optato per una mediazione, a nostro avviso ben riuscita, lasciando da parte i dialetti e limitandosi a gergare leggermente i dialoghi, rendendoli, cioè , "giovani un casino".
Di alta caratura il cast dei doppiatori (ad esempio la voce fuori campo è quella di Robin Williams), eccezionali, in quella che ormai sta diventando la "tradizione" SV, le codifiche audio: Italiano DD EX, DTS ES (davvero ottima) e Stereo, mentre la traccia giapponese si deve accontentate di un dignitosissimo Stereo. Presenti i sottotitoli ita per dialoghi e cartelli.
Per quanto riguarda il video ci troviamo davanti ad un quadro quasi perfetto, da segnalare solo un piccolo problema di aspect ratio nell'episodio 3, che appare leggermente "mangiato ai lati", come se fosse in "over zoom".
Quest'ultimo difetto è fortunatamente presente solo in quell'episodio e sembra proprio sia da imputare ad un problema dei materiali originali e non a Shin Vision.
I colori appaiono vivi e ben saturi e anche la luminosità si mantiene sempre su un ottimo valore, buono anche il livello di dettaglio e definizione, sebbene qualche artefatto sia sporadicamente rilevabile e ci sia qualche raro problema di aliasing, ma sono davvero piccole cose.
Abbstanza povera la dotazione di extra per una serie tanto recente, ma forse è un problema d'origine.
La serie è proposta in 4 capienti DVD 9 dal buon bitrate medio, per 24.90€ a volume.
Le confezioni sono dei comodi amaray della grafica di copertina non particolarmente ispirata, ma nemmeno brutta, al cui interno troverete dei phamplet con informazioni sulla serie abbastanza interssanti di 2 pagine.
Statici, benchè carini, i menu.

Abenobashi L'aspetto migliore e che personalmente trovo più interessante di Abenobashi, quello che la rende un prodotto finalmente differente da tutta quella serie di "cartoni-copia" dei nostri tempi, è quell'operazione, magari non esageratamente originale o innovativa ma eseguita con eccezionale maestria, attuata sul medium "animazione giapponese", da parte di uno studio che tanto ha contribuito a creare per quel medium stesso. Citazione e autocitazione usati paradossalmente per creare un prodotto originale, la stessa cosa che ha attuato Tarantino per il suo Kill Bill. Questo è quello di cui è capace lo studio Gainax e che ogni tanto ci lascia ancora intravedere. Animazione e meta-animazione, autocitazionismo non fine a se stesso; lodevole. Sebbene questo tipo di animazione così "piatta e flashosa" non incontri più di tanto generalmente i gusti di chi scrive, Abonobashi risulta così ben fatto, così gustoso, da essere in assoluto la serie tv più bella vista in Italia negli ultimi tempi, soprattutto per un fan in grado di cogliere la miriade di citazioni, parodie e rimandi presenti nell'anime. La cosa ha quasi il sapore di una sfida: quanto siete bravi (o vecchi...)? Riuscirete a coglierle tutte? Da segnalare che a metà della lenta serializzazione Home Video in DVD (1 anno e mezzo), la serie ha goduto di 2 passaggi televisivi su Mtv, e alla ripresa dell'uscita il prezzo è rimasto invariato. Ora, 13 episodi in 4 DVD da 25€ a disco, per una serie tv inedita del 2002 senza passaggi televisivi in Italia, sembravano giusti a fine 2004. Adesso, per come sono andate le cose, lo sembrano un pò meno. Riassumendo, l'edizione è davvero buona ed il cartone è bello, ineguagliabilmete simpatico e distensivo. Quindi se quello che avete letto vi ha ispirato ed è di vostro gradimento, o volete uno sguardo disincantato ma affettuoso negli, a volte sopravvalutati, stilemi del passato, sapete, senza ulteriori indugi, qual'è il prossimo regalo che volete o farete!