Adam by Eve: A live in Animation, recensione del film musicale su Netflix

Arriva su Netflix il nuovo film ibrido che mescola anime e live-action, creato dal poliedrico cantante Eve, astro nascente del pop giapponese.

Adam by Eve: A live in Animation, recensione del film musicale su Netflix
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Arriva tra le uscite anime Netflix di marzo un prodotto ibrido che è un po' la summa artistica della carriera (ancora breve) di Eve, cantautore salito alla ribalta negli ultimi anni grazie anche alle molteplici collaborazioni col mondo dell'animazione giapponese. Già autore dell'acclamata opening di Jujutsu Kaisen, "Kakai Kitan", e della toccante colonna sonora del film Josée, la tigre e i pesci, composta dalle canzoni "Ao no Waltz" e "Shinkai", il cantante giapponese non è nuovo a questo tipo di interazioni: tutta la sua produzione musicale è, infatti, accompagnata da videoclip interamente animati, spesso realizzati da un gruppo di animatori indipendenti.

L'universo musicale di Eve

Adam by Eve: A live in Animation costituisce un definitivo ampliamento del mondo già sporadicamente presentato nei precedenti video musicali, con il ritorno di personaggi di cui Hitotsume, essere soprannaturale con un occhio solo, è, di certo, il più adoperato e iconico. Si tratta del vero leitmotiv all'interno dell'universo animato pensato da Eve, già maggiormente sviluppato nel manga Kara no Kiuko (nella sua parentesi produttiva nel mondo del fumetto nipponico), qui definitivamente protagonista sotto forma di visione inquietante, di sogno angosciante, in una dimensione onirica che pare dominare con la sua costante presenza opprimente. Un occhio, il suo, che tutto vede, tutto scruta, che si espande e spunta fuori dappertutto, corrompendo gli oggetti, insediandosi in ogni angolo, contaminando la realtà (apparente) come una sorta di grande fratello dalle fattezze mostruose.

A concepirlo, a concretizzarlo nella propria mente sono Aki e Taki (interpretate dalle modelle e attrici Ano e Hanon), liceali inseparabili le cui vicende costituiscono, insieme agli inserti che vedono lo stesso cantante esibirsi (rigorosamente occultando il viso), la quota live-action del prodotto. In una disperata ricerca da parte di Aki dell'amica scomparsa, porzioni di sogno animato si introducono nella realtà fattuale in cui la ragazza si muove, si fa difficile distinguere il mondo reale dalle allucinazioni visive che gradualmente monopolizzano il campo visivo fino ad occuparlo interamente.

Si dà vita ad una parte interamente animata, che non si amalgama più alla concretezza del reale, non si mescola, sovrappone e interpone al live-action, ma lo sostituisce in toto in una micronarrazione di stampo action/futuristico in stile anime che è, a sua volta, una commistione di linguaggi audiovisivi plurimi. L'animazione classica si frappone a scene con una massiccia dose di CGI, passando a frazioni di puro 3D e riciclando persino scene da first person shooter, ricalcando l'apparato visivo dei videogame del genere. Questo collage contribuisce a creare un prodotto formalmente eterogeneo che rende al meglio l'intenzione di Eve di sovrapporre dimensioni e tematiche, e di restituire una grande abbondanza di simboli e allegorie, non sempre facilmente decifrabili, ma che donano una notevole profondità concettuale alla produzione del cantante.

Un prodotto sperimentale firmato Studio Khara

Dal punto di vista tecnico Adam by Eve: A live in Animation compie un gran lavoro di sperimentazione visiva e formale, il che è da ricondurre alla produzione di Studio Khara, studio d'animazione giapponese noto per essersi occupato della tetralogia di film Rebuild of Evangelion, e, in gran parte, da imputare alla bravura del regista e montatore Nobutaka Yoda (fedele collaboratore del cantante) e dei numerosi artisti al lavoro sui brani, tra cui Waboku, Hibiki Yoshizaki, hahcki.

Il magnetico comparto visivo sopperisce, di fatto, alla pochezza narrativa, da attribuire sicuramente ad intenzioni specifiche ovvie per un prodotto di questa natura, non di certo focalizzate sulla complessità del racconto, ma più dirette verso la realizzazione di una bella cornice per questa sorta di concerto/album riepilogativo dei maggiori successi di Eve. Un contenitore che non è, di certo, mero prodotto promozionale, ma che comunque limita il suo valore comunicativo proprio a quell'impalcatura simbolico-allegorica che ne rendono criptica l'interpretazione, rinunciando forse ad osare di più in termini narrativi (dato il medium utilizzato), ma rimanendo coerente con la cifra stilistica del cantante. Durante l'esecuzione dei brani, il montaggio segue il tipico découpage dei videoclip musicali, alternando veloci sequenze (per lo più nostalgiche) con protagoniste Aki e Taki, all'esibizione di Eve e agli inserti animati, realizzando quello che è, a tutti gli effetti, un video musicale di 58 minuti, con tanto di testo in calce ad accompagnare la voce del cantante.

Brani di successo ("Dramaturgy", "Tokyo Ghetto", "Last Dance" e la stessa "Kaikai Kitan", sigla d'apertura per l'anime di Studio MAPPA) e novità assolute (tra queste "Taikutsu o Saren Shinaide" e "Boto"): Adam by Eve: A live in Animation è un'opera che funge, allo stesso tempo, da summa artistica e da raccolta dei maggiori successi della carriera del cantautore, apprezzabile sia dai fan che ne vogliono ripercorrere i punti salienti, sia da chi, non conoscendone la produzione, può, in questo modo, fare un rapido e concentrato excursus fra i suoi motivi principali.

Adam by Eve: A live in Animation Sicuramente più indicato per gli amanti del J-Pop e del J-Rock, Adam by Eve: A live in Animation risulta interessante anche per i meno preparati sul tema, grazie ad un affascinante comparto visivo che si caratterizza per uno stuzzicante sperimentalismo stilistico. Una magnetica commistione di linguaggi mediali ad accompagnare i successi principali della produzione del cantante Eve, per un mediometraggio che non ha particolari pretese in termini di complessità narrative, ma che riesce a dar vita ad un'impalcatura visiva e semantica ricca di simbolismi che costituiscono un prodotto dalla notevole profondità concettuale.

7.5