Recensione Alita

Storia di una cyborg, ricca di sentimenti, in un futuro anomalo. Imperdibile.

Recensione Alita
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Battle Angel Alita

Battle Angel Alita (o meglio Gunnm, che è il nome originale della Serie) fa il suo esordio in Giappone nell'Inverno del 1990 sulle pagine del magazine Business Jump. L'autore, Yukito Kishiro, è alla sua prima prova importante, e presenta ai lettori una storia decisamente originale, fatta di atmosfere Cyberpunk, filosofia, sentimenti ed arti marziali. In breve Alita conquista il pubblico giapponese, poi compie il "grande salto" verso gli altri paesi, venendo tradotta in otto lingue diverse, dall'Inglese al Cantonese. Il nome originale della serie, Gunnm, curiosa fusione dei termini Gun e Dream, nell'edizione americana diventa Battle Angel Alita, ed anche la protagonista viene ribattezzata (Alita appunto), un nome giudicato migliore dell'originale Gally; con questi nuovi nomi la serie giunge nel lontano Febbraio 1997 in Italia, pubblicata dalla Planet Manga.

La storia

La prima cosa a colpire il lettore di Alita è l'atmosfera di degrado che si respira: il mondo descritto nell'opera è decisamente al crepuscolo: ogni traccia di ideale positivo è stata spazzata via e l'umanità, ridotta a pochi brandelli organici (per lo più cervello e spina dorsale) rinchiusi in corpi meccanici, è costretta a lottare giorno dopo giorno per la sopravvivenza. Solo una piccola elite conserva una parvenza di Civiltà: sono gli abitanti della città sospesa nell'aria, Salem. Ancora in possesso del loro corpo fisico, rintanati in un esilio dorato, i cittadini di Salem dominano i loro simili rimasti sulla terra attraverso Istituzioni chiamate Factory, che si limitano, attraverso i Deckmen (Cyborg molto poco umani e privi di volontà propria), a far rispettare quelle poche leggi che impediscono che la tranquillità della città celeste sia turbata. Al di sotto di Salem si erge l'immensa Città-Discarica (Scrap Iron City), nata dall'accumulo dei rifiuti della città celeste e presto diventata dimora di migliaia e migliaia di sbandati. Proprio tra i rifiuti della Discarica inizia l'avventura di Alita, il cui corpo viene ritrovato da Daisuke Ido, un cyber-dottore originario di Salem. Ido riporta in vita la cyborg e le dona un nuovo corpo meccanico, ma presto la ragazza dimostra un'inaspettata attitudine al combattimento, tanto da affiancare il dottore nella sua seconda attività, quella di Hunter Warrior (cacciatore di taglie). Questa pericolosa attività la porta a scontrarsi con Makaku, un orribile cyborg con la sgradevole abitudine di divorare cervelli. La battaglia con Makaku è durissima, tanto che il primo corpo meccanico della ragazza finisce distrutto. A questo punto, ormai rassegnato alla vocazione guerriera di Alita, Ido le dona un nuovo potentissimo corpo: il Berserker, una sorta di armatura da combattimento dalle strabilianti proprietà. Sconfiggere Makaku con il nuovo corpo non è un problema per Alita, che così torna alla sua vita normale. A questo punto entra in scena Yugo, un ragazzino che desidera con tutte le proprie forze raggiungere Salem, e che per pagarsi il viaggio non esita a rubare e vendere spine dorsali. Alita finisce con l'innamorarsi del ragazzo, ma proprio questo segna l'inizio delle sfortune per Yugo: Zapan, un Hunter Warrior rivale di Alita e invidioso della sua popolarità, scopre i reati del giovane ed inizia a tormentarlo. Ormai considerato un criminale, Yugo viene aggredito e ridotto in fin di vita da un Hunter Warrior. Con il corpo irrimediabilmente ferito, Yugo deve diventare cyborg per sopravvivere, ma subito dopo scopre che il suo sogno, il viaggio per Salem, non potrà mai realizzarsi. Ormai impazzito, Yugo si arrampica sugli enormi tubi che dalla Discarica arrivano fin su Salem, e nonostante il disperato tentativo di Alita, muore precipitando a terra. La morte di Yugo è uno shock enorme per la ragazza, che decide di abbandonare la sua vita precedente e dedicarsi completamente alla lotta, partecipando allo sport più popolare (e più violento) della Discarica, il Motorball. Questa parte del Manga, anche se eccezionalmente coinvolgente, non è fondamentale per la trama, tranne per l'apparizione di Desty Nova, un altro cyber-dottore originario di Salem. Tre anni dopo la fine della saga del Motorball un vecchio nemico di Alita torna dal passato per tormentarla: è Zapan, che dall'ultimo combattimento con la ragazza ancora brucia dal desiderio di vendetta. Un giorno, in un accesso d'ira, decapita per errore la sua ragazza, il che lo fa sprofondare ancora di più nella follia. In un disperato tentativo di distruggere Alita muore per mano del padre della sua ragazza. O almeno muore il suo corpo, perché i suoi resti, raccolti da Desty Nova, vengono fusi con il corpo da Berserker già posseduto da Alita. Il risultato è una orrenda bestia meccanica assetata di vendetta. In una situazione così critica Alita subisce un tradimento proprio dalle persone che vuole proteggere, e che non esitano a mandarla contro Zapan per salvare le proprie vite. La ragazza combatte e vince, ma lo scontro distrugge sia il suo corpo che la sua psiche. Quando riprende i sensi scopre di essere stata "salvata" dagli abitanti di Salem, che la obbligano a scegliere tra la morte e l'asservimento sotto forma di Sintonizzata (una sorta di agente speciale di Salem sulla terra). Alita accetta al solo scopo di rincontrare Ido, di cui ha completamente perso le tracce. Il lavoro da Sintonizzata la porta ad imbattersi in numerosi nuovi personaggi: un umano testardo e coraggioso, in possesso di un'arte marziale apposita per combattere contro i cyborg; Koyomi, la figlia adottiva del padrone del locale dove Alita cantava prima dell'assalto di Zapan; Kaos, il figlio di Desty Nova, una sorta di pseudo-profeta radiofonico dai poteri psicometrici; Den, il mastodontico cyborg capo della Resistenza anti-Salem, i Barjack. Da questo punto in poi tutti i nodi della storia iniziano a sciogliersi in colpi di scena continui e sempre più drammatici, fino al doppio finale... ma ovviamente non svelerò nulla di questa parte della storia, così chi non ha ancora letto il manga (ancora ??? correte a leggerlo!) non si rovina la sorpresa...

Battle Angel Alita Alita/Gunnm rientra, a mio avviso, a pieno titolo tra i 10 migliori manga degli anni '90, sia dal punto di vista del disegno, sempre pulito e "facilmente interpretabile" nonostante la ricchezza di dettagli, che dal punto di vista dei contenuti. C'è da dire che Kishiro, a differenza di molti altri disegnatori della sua generazione, non mostra un'evidente evoluzione del tratto (in stile Bastard!! per intenderci), e si mantiene piuttosto su ottimi livelli dall'inizio alla fine della serie. Ma la vera forza di Alita sta nei contenuti, in una storia carica di significati e altamente metaforica, che riesce a coinvolgere pienamente nei momenti più epici (vedere la morte di Jashugan, ad esempio) ed allo stesso tempo è capace di stupire anche con una sola tavola (la pioggia di pesci che chiude le peregrinazioni di Alita nel deserto...). Ancora qualche riga va dedicata (per forza!) ad elogiare il complesso lavoro che ha fatto l'autore per creare un mondo credibile in cui muovere i suoi personaggi: tutto il manga è disseminato di note tecniche che illustrano gran parte della tecnologia in uso al tempo di Alita: dal processo di trasformazione in Deckmen al funzionamento del muro ad acqua che circonda la Discarica fino alla descrizione dell'arsenale dei Sintonizzati, tutto è minuziosamente spiegato e giustificato usando a volte la fisica conosciuta, a volte le più innovative teorie presenti nei libri di Fantascienza. Un'opera titanica ed affascinante che promette di conquistare ancora più fans e spazio nel mondo dei Manga, dato che in Giappone è già iniziata la pubblicazione della Seconda Serie: Last Order!

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