Terminiamo la visione dell'episodio 8 de L'Attacco dei Giganti 4 con l'unico pensiero possibile: è così che si scrivono le grandi storie. Sovvertendo e ribaltando prospettive, sceneggiatura e personaggi. Con i colpi di scena ben piazzati e gli addii dolorosi. Ora L'Attacco dei Giganti 4x08 è arrivato su VVVVID (poi come al solito su Prime Video) ed è pronto, come sempre, a sconvolgervi e stupirvi. Perché, a fronte delle tante rivelazioni presenti in questa puntata, non potremmo essere più felici di ciò che stiamo per dire: applausi a Studio MAPPA per la gestione produttiva di un anime così importante, confezionato fin qui con pochissime sbavature ed un ritmo in grandioso crescendo.
Le conseguenze
Preparatevi ad un episodio diverso da ciò che vi aspettavate. Quello precedente era terminato con il risveglio di Reiner, trasformato nel Corazzato e pronto a prendersi la rivincita contro Eren, oltre che a salvare Galliard dalle grinfie di un Gigante d'Attacco più inferocito che mai. Il rinnovato duello ha però vita breve, perché Braun è fin troppo debole per sostenere uno scontro e anche Jaeger ha esaurito gran parte delle sue energie. Basta un pugno ben assestato del protagonista per mettere fuori combattimento il suo nemico, prima che Mikasa intervenga e convinca il suo compagno a battere in ritirata. Le forze di Paradis ripiegano sul dirigibile sotto lo sguardo inorridito e spaventato della popolazione marleyana, martoriata e sterminata dalla brusca offensiva dei demoni eldiani. MAPPA confeziona un episodio calmo ed aggressivo al tempo stesso, nella cui prima metà sembra quasi che il ritmo debba farsi per forza più compassato. E invece arrivano già i primi scossoni: tornato a bordo del velivolo, Eren viene malmenato da Levi e incatenato, e il dialogo che segue lascia intendere che l'attentato a Marley è stato orchestrato esclusivamente su iniziativa del protagonista, il cui egoismo e l'ambizione personale hanno letteralmente costretto i suoi compagni a seguirlo per salvargli la vita. Prende forma, insomma, la figura di un Eren completamente diverso, logorato nell'animo e sprezzante non solo della sua stessa vita, ma anche di quella degli altri.
Lo sparo
Purtroppo i festeggiamenti per l'autoproclamatosi Rinato Impero di Eldia ha vita breve. Gabi, accecata dalla vendetta, ha trovato un modo per salire sul dirigibile, e il giovane Falco l'ha seguita per onorare la promessa fatta a Reiner: proteggere la sua compagna e salvarla da un destino baro.
Ciò che accade in seguito è degno dei migliori racconti drammatici: lo sparo di Gabi ai danni di un certo personaggio, che viene ferito a morte e dice addio ai suoi amici dopo un lungo travaglio, non fa che aumentare il peso che grava sulle spalle di Eren, che ha coinvolto l'Armata Ricognitiva in una missione suicida che innescherà una guerra brutale tra Marley e Paradis, una spirale di odio e vendetta reciproca che non avrà fine finché non sarà terra bruciata. Il pathos di questo episodio, pur con pochi sprazzi di azione, è direttamente proporzionale alla portata di altri colpi di scena che coinvolgono i Guerrieri di Marley, ed in particolare la figura di Zeke Jaeger. Una puntata confezionata, ancora una volta, con tempi e scrittura a dir poco magistrali, ma anche tecnicamente ineccepibile. Pur con poche scene d'azione, e quindi sostanzialmente con un comparto tecnico sulla carta poco impegnativo, il talento grafico di Studio MAPPA ha potuto esaltarsi sulla qualità dei disegni, che mostrano un livello di dettaglio forse senza precedenti per la Stagione Finale di Attack on Titan. Sembra evidente che lo staff abbia messo al lavoro sul materiale di questo episodio alcune delle sue migliori matite, che confezionano un tratto certosino e non troppo distante dalle tavole originali del manga, con linee molto marcate ed effetti visivi ad imitare il chiaroscuro tipico delle chine del sensei Isayama. A corredo di tutto, anche un ottimo comparto musicale, che accompagna magistralmente alcune delle scene più topiche di un episodio eccezionale e struggente.