Attack on Titan 4x26 Recensione: che il piano abbia inizio

Attack on Titan torna con un nuovo ed intenso episodio. Si riprende l'attacco, tra strategie, inganni, scelte difficili e risvolti inaspettati.

Attack on Titan 4x26 Recensione: che il piano abbia inizio
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"La violenza è qualcosa che non può essere separato dagli uomini". Le parole di Yelena racchiudono l'intera essenza dell'episodio 85 di Attack on Titan. Questa settimana Crunchyroll ci conquista con una puntata che rompe il periodo di transizione degli ultimi appuntamenti. "Traditore" è il titolo del nuovo capitolo, un intenso assaggio dello scontro sanguinario a cui assisteremo d'ora in poi.

L'inganno di Armin

L'episodio precedente (qui la nostra recensione di Attack on Titan 4x25) si era concluso con l'accenno di un nuovo piano d'azione: attaccare gli Jaegeristi che, nel frattempo, hanno occupato il porto, punto strategico per entrare o uscire da Paradis. Non è facile prendere una decisione e muoversi contro quelli che un tempo erano i loro stessi compagni, ma per fermare il Boato occorre agire in fretta. Per raggiungere Eren, è necessario sfruttare la tecnologia dell'idrovolante, nota agli ingegneri di Hizuru presi in ostaggio da Floch e i suoi seguaci, insieme a Kiyomi Azumabito, come le anticipazioni della settimana scorsa ci avevano suggerito.

Per scongiurare il malsano piano degli Jaegeristi e impossessarsi del potente mezzo di trasporto, Armin decide di sfruttare il suo ingegno e attuare un inganno insieme al Corpo di Ricerca. Tra scontri e imboscate, non tutto va esattamente secondo i programmi. Ormai tutti i rapporti tra i personaggi sono notevolmente mutati. A causa di un grande e importante obiettivo comune, lo storico astio tra Eldia e Marley può forse trovare una tregua. Persino lo stesso Comandante Magath, che nel capitolo precedente si era lasciato trasportare da risentimenti e forti accuse, comprende ora che bisogna dimenticare il passato e proiettarsi verso un futuro migliore. Devono scrivere una nuova storia, diversa da quella che i loro antenati hanno prodotto. Ma quali sono i mezzi per poter andare avanti?

Come accennato all'inizio, il tema principale di questo episodio è la violenza dell'uomo. Minuto dopo minuto, lo spettatore avverte sulla propria pelle il dolore che alcuni personaggi provano nel riflettere su una questione molto delicata: fin dove ci si deve spingere per ottenere la pace?

Questa tematica rende l'episodio molto intenso, più di quanto si potesse immaginare dalle anticipazioni della scorsa puntata. Armin ricopre decisamente il ruolo di primo protagonista e il titolo si riferisce inequivocabilmente a lui. Ragazzo ingegnoso, da sempre maestro di piani ingannevoli, si ritrova insieme a Connie ad affrontare in prima persona non solo il nemico ma anche una triste realtà: ottenere la pace con le buone maniere non è un'opzione. Non si tratta tanto di ingannare Floch e Jaegersiti, bensì di tradire la propria etica e la propria morale. È toccante pensare a come Armin non abbia mai superato tante cose del passato: la sua sopravvivenza a discapito di Erwin, la strage di civili del suo Gigante Colossale. Ora, ancora una volta e forse mai come prima, dovrà scegliere se cedere o meno alla violenza per un obiettivo che potrà garantire la serenità del mondo intero. In tal senso, ciò che colpisce lo spettatore è sicuramente la scena finale che vede come protagonisti i due compagni di Ricerca. Dopo una serie di episodi piuttosto poveri di emozioni forti, Attack on Titan ci ripropone il suo lato più tragico e straziante, tra sangue e grida.

Il ritorno dei Giganti

Da un po' di settimane le sequenze di combattimento e azione avevano abbandonato la scena quasi del tutto. Il piano di Armin e dei suoi compagni prevede uno scontro che molti fan attendevano da un po' di tempo. Si ritorna a ciò che caratterizzava le prime stagioni: tra le acrobazie del movimento tridimensionale, il Corpo di Ricerca vola da un punto all'altro sferrando colpi letali.

La regia e l'animazione possono di nuovo sbizzarrirsi nell'assecondare i movimenti spettacolari dei personaggi. Giochi di luce per le esplosioni, schizzi di sangue tra i colpi d'arma da fuoco: un trambusto generale accompagnato da una colonna sonora, "Splinter Wolf" di Kohta Yamamoto, che rende perfettamente l'atmosfera energica e il ritmo incalzante della narrazione.
Ciò che colpisce ancora di più è il ritorno dei Giganti. Fatta eccezione per il Carro, da quando Eren ha scatenato la marcia colossale non si è più vista nemmeno l'ombra di un Titano.

Questo ha praticamente eliminato qualsiasi terreno fertile per l'utilizzo della CGI che, come abbiamo notato in più di un'occasione, ha sorpreso positivamente gli appassionati di Attack on Titan, molto più di quanto abbia fatto nella prima parte della quarta stagione. In questo episodio assistiamo nuovamente alla computer grafica che permette il movimento del Gigante Corazzato e, con gran sorpresa, del Gigante Femmina. Ormai il pubblico è totalmente disabituato a vedere Annie in azione; il suo ritorno ha compiaciuto i fan che, dunque, non vedevano l'ora di assistere ancora una volta alla sua trasformazione. Ciò che salta subito all'occhio è la grande differenza tra l'animazione di WIT e quella di MAPPA: il nuovo stile grafico rende davvero giustizia al personaggio, mostrando un'accurata attenzione per la sua anatomia. La CGI ci restituisce i colpi e i possenti calci di Annie in un modo che il movimento 3D della prima stagione di Attack on Titan non era mai riuscito a creare.

L'Attacco dei Giganti - Stagione 4 L'episodio 85 di Attack on Titan rompe la quiete che finora aveva caratterizzato gli ultimi capitoli di transizione. Tra colpi di scena e momenti toccanti, "Traditore" pone non solo i personaggi ma anche lo spettatore di fronte ad un quesito fondamentale per poter proseguire. Ritorna uno stile di regia virtuoso e un'animazione che, insieme alla computer grafica, rende piena giustizia ai movimenti dei personaggi e ai loro combattimenti.