Recensione Banana Fish

Il giallo... con le pagine gialle...

Recensione Banana Fish
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Dal Vietnam a New York

1973, Dong Tham delta del fiume Mekong, Vietnam.
Max Lobo, con i suoi commilitoni, si prepara a passare una notte tranquilla tra le macerie di una villa. Sono riuniti attorno al fuoco, mentre parlano delle "strane medicine" che hanno ucciso molti soldati e dell'imminente ritorno a casa, quando vengono allarmati dall'arrivo di un loro compagno, Griffin Callerense. Tranquillizzati dalla vista dell'amico si rilassano e gli rivolgono qualche domanda. Senza ascoltarli Griffin imbraccia il fucile e comincia a sparare all'impazzata sui propri compagni. Il primo a reagire è Lobo che riesce a recuperare un fucile e risponde al fuoco, falciando il compagno all'altezza delle gambe. Colpito, Callerense si accascia al suolo e i soldati riescono a tirargli fuori solo due parole: "Banana Fish".
4 marzo 1985, New York.
Ash Lynx si aggira per i vicoli di Lower East Side, quando viene attirato da alcuni spari. Allungando il passo si avvicina al luogo degli spari, si infila in un vicolo e si ritrova davanti ad un uomo morente, l'uomo gli consegna un pendaglio e un indirizzo. Le ultime parole che l'uomo riesce a dirgli sono: "Banana Fish".

Cos'è Banana Fish

"Banana Fish": chi è? Cos'è? Queste sono le domande che il lettore si pone leggendo le prime pagine del manga ma che poi, rivelazione dopo rivelazione, lasciano il posto a nuovi quesiti e dubbi. Pian piano verranno alla luce gli strani traffici che si nascondono dietro a questo nome: le collusioni tra le "famiglie" e politicanti corrotti, gli intrecci mafiosi tra Corsi e Cinesi, ma soprattutto il ruolo che possono assumere in tutto questo Ash e i suoi compagni. Una serie di colpi di scena ed eventi tragici terrà sempre vivo l'interesse del lettore. Un dubbio che molti si pongono quando leggono questo titolo è di come catalogarlo: È uno shojo manga? O è uno shonen? Vediamo di analizzare meglio alcuni punti: Perché è uno shojo? L'ottima caratterizzazione dei personaggi, la pulizia del tratto, la storia d'amore omosessuale, sono tutti punti da shojo presenti in questo manga.
Perché è uno Shonen? Le scene d'azione, le sparatorie, e le tematiche (come la malavita, la droga, la violenza) sono comunque più assimilabili allo stile di un fumetto per ragazzi.
La risposta è che non è possibile catalogarlo, infatti questo fumetto richiama l'attenzione di persone molto diverse fra loro, proprio perché ognuno può ritrovare un po' dei generi preferiti, ma anche l'aggiunta di elementi nuovi. Altro punto di forza è l'ambientazione scelta dall'autrice Akimi Yoshida: oltre che la possibilità di trattare argomenti e situazioni altrimenti difficili da ritrovare in Giappone o in un mondo fantasy, la città di New York con la sua malavita, la droga, la ricchezza e l'incredibile varietà di razze e culture le ha permesso di trovare molte idee interessanti e varie. Senza dimenticare anche l'attrattiva che una città del genere ha sul lettore.
Inoltre bisogna fare un plauso anche all'ottima riproduzione dell'ambiente Newyorkese, infatti l'autrice ha svolto un ottimo lavoro:
- sul campo, grazie ad un attento studio per la fotografia dei luoghi. Infatti sfogliando il manga si respira realmente la disperazione e la pericolosità dei quartieri più poveri come Lower East Side ed il Bronx, ed anche il mondo a se stante di Chinatown. Ottimamente riproposti anche i contrasti della città: infatti dopo aver fatto un giro nei bassifondi si scopre anche il lusso della villa di Papa Dino e delle strade di Manatthan.
- notevole anche il lavoro di documentazione sulle abitudini dell'america anni 80, ottimo esempio sono le riviste e le imprecazioni in inglese (con cui l'autrice sottolinea gli stati d'animo dei personaggi).

I personaggi

I personaggi principali sono:
Ash Lynx: è giovane, affabile, intelligente e bello, ma per diventare uno dei capobanda più temuti e rispettati di New York non basta questo; gli è stato utile anche l'istinto, la violenza e la spregiudicatezza, che gli hanno permesso di farsi strada all'interno di un mondo difficile e pericoloso.
Eiji Okomura:Giapponese, ragazzo di buona famiglia viene portato in america da Shunichi Ibe come suo assistente; a New York fa la conoscenza di Ash al quale si legherà in maniera particolare, è il suo esatto opposto: insicuro, debole e bisognoso di protezione; l'incontro con la Lince però porterà questo timido personaggio anche a gesti impulsivi e di grande coraggio.
Dino Golzine: o meglio conosciuto come Papa Dino è il boss della Famiglia Corsa a New York; nutre un amore morboso nei confronti di Ash, prima come suo "preferito" e poi come aiutante lo ha guidato ad incarichi sempre più importanti fino a metterlo a capo di una banda di teppisti.
Shuinici Ibe: deve fare un servizio sulle Baby Gang newyorkesi, come assistente e decide di portare con se il giovane Eiji.
Max Lobo: anche lui è interessato a "Banana Fish", da quel giorno in Vietnam non s'è più dato pace e, prima come poliziotto e poi da giornalista free lance, sta cercando di scoprire più cose possibili per smascherare chi sta dietro a "Banana Fish"

Molti altri sono i personaggi che lasceranno un segno in questa vicenda, molti moriranno lungo la strada ed altri ne prenderanno il posto. Ma anche qui si vede la capacità della Yoshida di ricreare la pericolosità dell'ambiente della malavita organizzata, dove ogni sbaglio può essere pagato con la vita e nessuno è intoccabile, neanche i protagonisti.

Banana Fish Banana Fish ha visto la luce in Giappone nel lontano 1984 sulle pagine di Shojo Comis, ora grazie alla Planet Manga è arrivato anche in Italia, L'edizione Italiana di questo manga con sovraccoperta si rifà a quella nipponica: sia per il formato, sia nella particolare colorazione delle pagine (grazie ad un procedimento di colorazione dell'impasto della carta), infatti il colore che fa da sfondo all'inchiostro non è il consueto bianco, ma un giallo chiaro, il che rende ancora più particolare ed affascinante la lettura di questo manga. Da far notare anche gli interessanti articoli che accompagnano il manga, alcuni scritti anche da Castellazzi (che cura l'edizione italiana), per commentare la storia, i personaggi o i viaggi dell'autrice per raccogliere materiale per il suo manga direttamente nella Grande Mela. In conclusione una lettura molto particolare, diversa dal solito: merita più di un'occhiata.