Recensione Beck

Chitarra accordata, basso pure, microfono acceso e batteria pronta per pestare duro... che il concerto abbia inizio!

Recensione Beck
Articolo a cura di

"I wanna rock and roll all nite and party every day
I wanna rock and roll all nite and party every day..."

-Kiss-


In un mercato ormai affollatissimo, intasato da storie e protagonisti di tutti i generi, Dynit nel 2007 porta in Italia un manga sconosciuto ai più.
In questa storia non ci sono guerrieri alieni biondi, ninja o Shinigami. C'è soltanto un ragazzo di nome Koyuki, la sua chitarra, gli amici, i nemici, l'amore per il rock'n roll e un sogno.
Fare musica.

Che i Beck (Mongolian Chop Squad) salgano sul palco, it's showtime!

Devil's way

Ora come ora, grazie ad un sapiente passaggio televisivo sull'emittente musicale Mtv, Beck si è fatto un certo nome anche da noi e molti conosceranno già le disavventure di Koyuki ed i suoi amici.
Non tutti sanno che il manga, a differenza dell'anime (trovate la nostra recensione qui), racconta una storia molto più ampia e completa. Doveroso un piccolo riassunto per chi non avesse mai visto la serie animata (fate ammenda e correte subito a vederla!).

Yukio "Koyuki" Tanaka ha 14 anni e come capita spesso ai ragazzi della sua età (almeno nei manga) non sa ancora che direzione dare alla propria vita. Doti particolari non ne ha: non eccelle a scuola, non pratica sport e non ha un interesse in particolare.
É proprio una persona che passa inosservata e, come asserisce spesso, la sua vita è proprio una noia. Un giorno come tanti l'incontro fortuito col cane Beck cambia il corso degli eventi in un modo che ancora lui non può immaginare. Che poi non è il cane in se ad essere il punto di svolta (anche se all'interno della storia ha la sua importanza), ma ovviamente il suo padrone: Ryusuke "Ray" Minami. Un sedicenne, dalla folta chioma, che asserisce di aver suonato la chitarra con Eddie Lee dei Dying Breed (uno dei gruppi più in voga del momento) quando viveva in America.
Dal canto suo Koyuki non sa minimamente chi siano questi Dying Breed e ignora totalmente la loro esistenza e la loro musica. Senza neanche farlo apposta Ryusuke e il nostro giovane protagonista si incontrano di nuovo e dopo una sere di sfortunati e assurdi eventi, fra i due si instaura un rapporto di amicizia inaspettato. Grazie a lui Yukio si avvicina per la prima volta al mondo della musica straniera, rimanendone affascinato e incantato. Con l'aiuto del Signor Saito, uno strano omino fissato con il nuoto, incomincia a prendere lezioni di chitarra.
Nel frattempo Ray cerca nuovi membri per formare un gruppo, ma non una band qualsiasi, una con cui conquistare il mondo intero. Il primo ad essere preso in considerazione è Taira Yoshiyuki, un biondino dalla faccia strafottente con la passione per il basso. Per il momento la proposta non va a buon fine, il bassista ha gia molte richieste da prendere in considerazione, non da un no definitivo anzi aggiunge che nel caso saltasse fuori un cantante di tutto rispetto accetterebbe la proposta volentieri.
Dove trovare un cantante?
Chiba Tsunemi, conosciuto per il suo caratteraccio è un rapper di tutto rispetto, e le sue rime colpiscono duro. Anche lui sulle prime è un po' titubante.
La ricerca continua.
Dopo varie peripezie entra a far parte del gruppo, alla batteria, Yuji "Saku" Sakurai, compagno di classe di Koyuki. Poi c'è Maho Minami, sorella di Ray, per cui Yukio prova una certa attrazione, e poi e poi e poi...

Tante, tantissime cose aspettano i nostri cinque protagonisti: concerti, viaggi, John Lennon (???), Lucille, Leon Sykes, liti, imprevisti, ricatti, lutti e amori.

Ancora sicuri di non aver voglia di alzare il volume e incominciare la lettura?

Sesso, droga e rock'n roll?

Harold Sakuishi grazie a Beck ha finalmente raggiunto le grandi masse. Il manga in Giappone è sempre riuscito a vendere moltissime copie e ad avere un nutrito seguito di fan. Purtroppo non è stato così per l'Italia, dove ha subito una gestazione un po' travagliata. Sfortunatamente le vendite non sono mai decollate, anzi, poco dopo il numero dieci è stato tolto dalle edicole per rimanere vincolato esclusivamente al circuito delle fumetterie/librerie. Questa decisione ha influito non poco sul prezzo, rincarato di due bei euro tondi tondi, passando così da 4,50 euro a numero a 6,50. Non proprio un prezzo popolare. C'è comunque da ringraziare Dinyt per non aver interrotto la serie.
É un peccato perché Beck è un fumetto di tutto rispetto; Sakuishi prende una storia tanto semplice e, se vogliamo, tanto banale riuscendo a trasformarla in un appassionante "rock tour". Koyuki e compagnia bella sono caratterizzati come si deve e anche i molti comprimari riescono a far breccia, facilmente, nel cuore del lettore. Ognuno ha i propri problemi e le proprie paure, nessuno è messo li per caso e chi, con l'andar avanti della storia, risulta superfluo o inutile viene pian piano accantonato fino a sparire. Sembra assurdo, ma ha senso, riempire il manga di comprimari inutili che non servono più a niente, ma solo a fare numero, è totalmente inutile. Sakuishi lo sa e senza che il lettore se ne accorga li defila.
La trama articolata ma non troppo riesce a non cadere, quasi mai, nel noioso o nel "già visto e sentito". Certo non brilla per originalità, lo schema è quello classico degli shōnen (fumetti per ragazzi) e non fa niente per nasconderlo. Koyuki come molti protagonisti è speciale: ha una bellissima voce, impara un po' troppo velocemente a suonare la chitarra (non diventando comunque un chitarrista eccelso) e anche se imbranato e impacciato riesce ad attrarre le persone in modo magico (ed infatti è lui il perno dei Beck).
Protagonisti così non sono una novità: Hanamichi Sakuragi, Ichigo Kurosaki, Tsubasa Ozora... e la lista potrebbe andare avanti all'infinito.
I disegni non fanno urlare al miracolo, lo stile non è dei più graffianti o moderni, però funziona. Non troverete mai un personaggio somigliante ad un altro e difficilmente vi confonderete. Col proseguire dei numeri il tratto subirà una piacevole mutazione, diventando sempre più personale e particolare, impossibile il paragone con altri mangaka; le retinature miglioreranno visibilmente e la cura per gli strumenti musicali (in particolar modo le chitarre) diventeranno maniacali. E da questo si capisce la vera passione dell'autore.
Come per l'anime il fumetto pecca di limpidezza, nel senso che i personaggi non sono davvero rock e ci sembrerà di star leggendo la storia di cinque bravi ragazzi. Questo difetto è probabilmente riconducibile al target d'età a cui si riferisce l'opera. Peccato perché avrebbe reso i personaggi e gli avvenimenti un po' più "realistici".
L'edizione italiana si attesta su medi/buoni livelli: sovracopertina, quattro pagine a colori (una contenente un illustrazione sempre diversa per numero e tre di pubblicità) e stampa su carta non eccelsa.

Beck Mongolian chop squad Ricapitolando, Beck è un buon manga che purtroppo non è per tutti. Ci viene raccontato il difficile percorso di cinque ragazzi che vogliono fare della loro passione la loro vita. In modo semplice ma veritiero si capiscono quei delicati meccanismi che tengono in piedi una band. Un piccolo universo costituito da persone che con l’unione dei loro pensieri e delle loro idee riescono, talvolta, a incarnare lo spirito di una generazione. Chi suona sa che a volte basta poco per mandare all’aria tutto, una parola sbagliata, un diverbio e il sogno, com’è iniziato, finisce. Il gruppo si scioglie e cala il sipario. Sakuishi sotto questo punto di vista ha fatto centro. Quella dei Beck non è una storia fortunata, anzi, i problemi che li colpiscono sono tantissimi (a volte anche troppi) e questa continua sfortuna fa si che il manga non sia mai, esageratamente, “di fantasia”. Le moltissime citazioni storico/musicali e le apparizioni di sosia, più o meno somiglianti, divertiranno gli appassionati di musica e non solo. Un manga che sprizza passione da tutti i pori (della carta). In chiusura, non si può non consigliare questo manga un po’ a tutti quelli che cercano qualcosa di diverso, aggiungendo di stare alla larga a chi cerca scontri epici duelli o quant’altro. Infondo... I know, it's only rock'n roll but i like it.

Altri contenuti per Beck Mongolian chop squad