L’opera
Bestia è la nuova opera di Ryoichi Ikegami, autore noto ed apprezzato in Italia per titoli politici ed hard boiled come “Sanctuary” o “Strain” (Star Comics), le cui opere sono state pubblicate anche da Panini Comics (“Crying Freeman”, “Mai la ragazza psichica”) e Flash-book Edizioni (“Love Bullet Kyoko”, “Odissey”).
La miniserie di Ikegami, edita in giappone da Kodansha, è stata pubblicata da Star Comics dapprima su Kappa Magazine, per esser poi riproposta successivamente in 4 tankobon fedeli alla controparte nipponica.
La storia

Ben poco si può dire della trama di quest’opera, in realtà assai lacunosa e carente.
Ambientato nel Giappone medioevale, in un epoca tumultuosa, caratterizzata dall’apertura del governo nipponico all’occidente, Bestia ha per protagonista Gen Tsukinosuke, un saishi, uomo-bestia dotato di un fascino e riflessi sovraumani, frutto dell’amore proibito tra uomo ed animale.
Superstite di uno sterminio operato alcuni anni prima dallo shogunato in danno alla sua razza, Gen vaga per il Giappone in cerca della sorella scomparsa, con la speranza di poterla un giorno rivedere. Dotato di un fluidi corporei velenosi capaci di uccidere chiunque vi entri in contatto, egli si concede solo alle donne in cerca della morte, per donar loro un momento di piacere prima dell’eterno oblio.
Nel suo viaggio Gen si ritrova ben presto braccato da guerrieri dall’aspetto mostruoso ed apparentemente immortali, intenzionati a strappargli dalle mani la sua spada, un’arma magica dotata di un potere misterioso ed utilizzabile solo dai saishi.
Il tutto avviene in un contesto in cui una corrente xenofoba formata prevalentemente da ronin cerca di opporsi con ogni mezzo alla scelta filo-occidentale. Lo sterminio degli stranieri e i complotti ai danni del governo si intensificano e ben presto Gen si ritroverà coinvolto in una vicenda alquanto complessa...
L’Autore

Nato il 29 maggio 1944, Ryoichi Ikegami inzia la sua carriera in ambito fumettistico nel 1961 con la pubblicazione di “Kodachi”. Pochi anni più tardi, nel 1966, grazie ad una apparizione su “Garo” viene notato da Shigeru Mizuki, autore noto per “Gegege no Kitaro”, ed ottiene un lavoro come capo assistente del maestro.
Nel 1968 Ikegami diventa mangaka professionista ed inizia a lavorare autonomamente realizzando alcune brevi storie; nel 1973 arriva il primo successo con “Aiueo Boy", opera frutto della collaborazione con lo sceneggiatore Kazuo Koike, pubblicata sulla rivista "Weekly Genday".
Nel 1986 da una nuova collaborazione con Kazuo Koike nasce “Crying Freeman” primo grande successo dell’autore, serializzato su “Big Comics” di Shogakukan fino al 1989.
Nel 1991 Ikegami pubblica in collaborazione con Yoshiyuki Okamura (alias “Sho Fumimura” o “Buronson”) il thriller fanta-politico “Sanctuary”, serie che riscuote un immenso successo in patria ed all’estero.
Nel 1997da una nuova collaborazione con Okamura nasce “Strain”, manga apparso in origine su “Big Comic Superior” e proposto in Italia da Star Comics.
L’anno successivo è la volta di “Ryugetsusho” (“Bestia”), manga edito da Kodansha, e nel 1999 da un ulteriore collaborazione con Okamura nascono “Odissey” ed “Heat”, serie quest’ultima che gli vale nel 2001 il prestigioso “Shogakukan Manga Award”.
Dal 2005 Ikegami è professore presso l’Osaka University of Arts, istituto privato di belle arti che ha avuto tra i suoi allievi nomi celebri del calibro di Masamune Shirow, Takami Akai, Fumito Ueda e Masahiko Minami.
L’edizione

Star Comics ha realizzato per “Bestia” un’edizione di notevole qualità, scelta insolita per un editore noto per confezionare prodotti economici ed alla portata di tutti.
Nonostante un prezzo non modico (6€), il packaging non delude: sovracopertine resistenti, carta sufficientemente spessa, pagine a colori, ottimi adattamenti ed un buon editing, sono le caratteristiche di un prodotto rivolto ad un target preciso, formato da lettori attenti e collezionisti, che non sfigura di fronte alle proposte della concorrenza.
L’uomo e la bestia

“Bestia” mostra tutte le lacune e i limiti di Ikegami in qualità di autore e sceneggiatore: se infatti il mangaka è certamente apprezzabile per il suo stile di disegno semplice e conciso, in qualità di autore confeziona un prodotto confusionario ed incompleto.
Nonostante qualche spunto interessante (l’idea dell’uomo-bestia su tutte) infatti “Ryugetsusho” soffre di una scarsa caratterizzazione dei personaggi e di una trama che, nei 4 volumi di cui si compone quest’opera, stenta a decollare e viene troncata sul più bello, con un finale monco che lascia l’amaro in bocca.
“Bestia” più che un manga può esser considerato una esercitazione di stile: splendide tavole, una sequela di scene erotiche e alcuni rapidi scontri all’arma bianca rappresentano il succo di un prodotto che ha davvero assai poco da offrire al lettore.