Recensione Biomega

Prequel del più famoso manga di Tsutomu Nihei, Blame!.

Recensione Biomega
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Dopo alcuni anni dalla (sfortunata) pubblicazione italiana di Blame!, abbiamo di nuovo a che fare con uno dei manga del controverso, ma geniale Tsutomu Nihei. Biomega si è affacciato sugli scaffali delle fumetterie italiane come titolo di punta della collana ex Anno2000 della Planet Manga, per l'anno 2007 e la serie si è conclusa in Italia da poco, con il sesto numero. Come immaginerete, l'ambientazione e la storia sono fantascienza e cyberpunk puri, di quelli del miglior Nihei.

Biomega e Blame!

Biomega si propone, insieme a Noise, come prequel del più famoso lavoro di Nihei, anche se ufficialmente non si è mai parlato di una successione cronologica tra le due opere. Per capire meglio la storia di Biomega in effetti è consigliabile la lettura di Blame, tuttavia la pubblicazione italiana è caratterizzata da inesattezze nei pochi dialoghi presenti, che rendono la vicenda ancora più incomprensibile di quanto sia già. Blame potrebbe quasi essere classificato come un manga "muto" e quasi statico, dato che molte scene vengono descritte con una lentezza e uno straneamento quasi stucchevole. La parte del protagonista appartiene più agli sfondi, al mondo claustrofobico, caratterizzato da immense strutture artificiali, costruite dalle IA (ormai padrone del pianeta), che hanno inglobato la Terra. In questo mondo assurdo, irreale e futuristico, si muovono i personaggi di Blame, i quali non parlano, non hanno caratterizzazione, sono vittime di quelle architetture tetre e aberranti: essi hanno uno scopo, ma non sanno neppure perchè. Ciononostante una sorta di trama c'è e si sviluppa, arrivando a portare una svolta epocale in quel mondo così anormale e così "eterno".
La preponderanza dell'elemento scenico a scapito di uno sviluppo dei dialoghi e dei personaggi, è peculiare del primo Nihei, il quale studiò architettura per anni, prima di dedicarsi al mondo dei manga. Ed è soprattutto in questo aspetto che si differenziera il più maturo Biomega, in cui, nonostante la permanenza delle cupe ambientazioni, i personaggi tornano a essere i veri protagonisti, con una maggiore caratterizzazione psicologica e soprattutto con la presenza di più dialoghi e di un più lineare intreccio, velocizzato alquanto da cesure narrative e una più spiccata repentinità delle parti di azione.

Veniamo alla trama

Come già detto il tutto è ambientato in un momento storico precedente a quello di Blame. Cento? Duecento anni prima? Non si sà, il tempo per gli esseri sintetici e immortali protagonisti delle due opere, non è importante. La Terra ha ancora la sua forma originale, ma è ormai un mondo in decadenza, flagellato dal terribile virus N5S venuto da Marte, che trasforma le persone contagiate in droni, sorta di essere semintelligenti e simili a zombie in decomposizione. Quella poco di autorità centrale rimasta, è impersonata dalla DRF (Data Recovery Foundation), che ha il suo braccio armato nella CEU o Sistema di Sanità Pubblica. A queste due entità politiche si oppongono i grandi conglomerati industriali, prime fra tutte le Industrie Pesanti dell'Estremo Oriente, che con una tecnologia avanzatissima hanno creato i due protagonisti del manga: Zoichi Kanoe, essere umano sintentico dalle incredibili qualità fisiche e Fuyu Kanoe, intelligenza artificiale che risiede all'interno della moto del primo. I due vagano per le città ormai infestate, in cerca di persone che abbiano un gene che le immunizzi al virus. Presto si imbattono in Ion Green, una ragazza immortale e che sembra non risentire degli effetti del misterioso agente patogeno. La giovane vive insieme a un orso parlante, che si rivelerà poi essere uno scenziato che ha trapiantato il suo cervello all'interno di quel corpo sintetico: Kozlov Levic Grebnev. Purtroppo la CEU riesce a rapire la ragazza, la quale è fondamentale per il piano della DRF: un totale rinnovamento del mondo da attuare con il virus (di cui poi si scoprirà l'origine e il vero nome: "polimero a figura invertita"). Le due organizzazioni riescono a distruggere anche le Industrie Pesanti dell'Estremo Oriente, e Zoichi e Fuyu si ritrovano soli con pochi alleati loro simili a combattere per impedire il devastante piano della DRF. Presto però si scopre che queste vicende sono solo uno dei tasselli della trama, infatti dietro alla parvenza di unità dei nemici, ci sono molte divisioni e si covano intrighi, che porteranno a una svolta inaspettata in tutta la storia.

Il mondo di Biomega

Come già scritto, la vicenda si svolge sullo stesso pianeta di Blame, presumibilmente la Terra. L'anno, facendo rapidi calcoli sulle poche date che si trovano nel manga, dovrebbe essere il 3005 d.C. Sette secoli prima, la civiltà umana ha raggiunto l'apice del proprio sviluppo scientifico e tecnologico; il pianeta ha subito un rapido processo di urbanizzazione, sono sorte gigantesce città in cui si concentra la maggior parte della popolazione e vengono costruite autostrade che attraversano gli oceani e i primi Cavi di Ormeggio Continentale, tramite i quali si procede alla costruzioni di stazioni orbitali semi-sufficienti, tra cui la sede centrale delle Toha Heavy Industries o Industrie Pesanti dell'Estremo Oriente. L'umanità, proprio in quegli anni, affronta una nuova sfida: la colonizzazione di Marte. Vengono costruite basi e si stanziano i coloni, ma sarà proprio da Marte che partirà l'epidemia che ridurrà la Terra a quell'inferno che sarà nel presente dei nostri protagonisti. Al tempo della storia, la civiltà umana è in piena decadenza, le grandi città sono ridotte a cumuli di rovine infestate dai drone e quasi tutti i Cavi di Ormeggio Continentale sono fuori uso, tutti tranne uno, che la CEU utilizza come base. Nonostante questo, alcune sacche di prosperità sono rimaste all'interno delle strutture di contenimento isolate dall'esterno appartenenti alla DRF, alle Toha Industries e agli altri conglomerati industriali. La tecnologia, in questi rifugi, è progredita ancora, tanto che i protagonisti sono proprio il loro ultimo frutto: intelligenze artificiali completamente autosufficienti. Zoichi, dall'esterno è simile a un qualunque ragazzo umano, tranne per il fatto che ha bisogno di pochissimo nutrimento, ha i sensi potenziati, una forza sovraumana e veste una corazza avanzatissima. Egli è inoltre dotato delle più moderne armi, tra cui una pistola (che si ritroverà anche in Blame), capace di emettere raggi di energia dalla potenza devastante. Zoichi ha inoltre una moto pluriaccessoriata, in grado di viaggiare a velocità enormi e dotata di una coscienza propria, infatti il mezzo è la sede fisica dell'altra protagonista: Fuyu. Ella è un' IA in grado di connettersi con qualunque sistema informatico nelle vicinanze e che può comunicare telepaticamente con Zoichi; se vuole può inoltre rivelarsi nella forma di una minuscola ragazzina, con un ologramma emesso dai sensori della moto. I due protagonisti hanno una profonda connessione e sono molto affezionati l'un l'altro, ma si verrà a sapere in seguito, che non sono unici nel loro genere, infatti la Toha ha creato diverse coppie simili da mandare nelle varie missioni di indagine sui piani della DRF. L'avanzata tecnologia non ha solo creato dal niente la vita, ha anche modificato il genere umano: sulla strada di Zoichi e Fuyu si pareranno infatti cyborg e uomini modificati geneticamente. Specialmente le forze speciali dei nemici sono a dir poco inquietanti (fatto questo accentuato dallo stile tetro e quasi "horror" di Nihei), hanno spesso la faccia mascherata o deforme, e sono agili e forti come Zoichi, inoltre è il loro stesso corpo a nascondere insidie. Mi fermo quì per quanto riguarda la tecnologia, dato che poi l'articolo conterrebbe troppi spoiler della storia, comunque si può facilmente evincere dal manga il fatto che lo sviluppo scientifico sia simile a quello ipotizzato per il futuro dai nostri attuali scienziati: cyborg, energia illimitata prodotta da nuove fonti (fusione nucleare?) e esplorazione dello spazio.

Lo stile

Come avrete capito, lo stile di Nihei, sia come sceneggiatore, che come disegnatore, è piuttosto peculiare. La narrazione, in quest'opera, è sì lineare, ma caratterizzata da cesure e un intreccio che a volte risulta ostico da comprendere. In effetti, sia per come la storia parte, sia per la scarsità di dialoghi e di pause "riepilogative" (che di solito compaiono nei manga), il lettore si trova spaesato. Tuttavia, una volta abituatisi, la lettura diventa più semplice. Anche dal punto di vista dei disegni, Nihei sembra mettercela tutta nel rendere la vita difficile a chi legge. Niente da ridire sullo stile impeccabile, la precisisione nei dettagli degli sfondi apocalittici e gli ottimi chiaro-scuri, tuttavia la grande dinamicità del tratto e i continui cambi di scena spesso spiazzano e a volte rendono difficile ricollegare due vignette adiacenti. Detto questo non si può non tornare sulla capacità del mangaka di trasmettere quel senso di claustrofobia, di decadenza e di oppressione tramite le costruzioni gigantesche e tetre, la predominanza dei toni scuri, i dettagli del corpo delle aberranti creature prodotte dal virus.

Tsutomu Nihei e il fumetto occidentale

Il creatore di Biomega, Blame!, Noise e molti altri manga di successo, ha anche collaborato con case editrici occidentali, scrivendo e disegnando storie one shot che hanno riscosso molto successo. Le due più famose sono la serie di 5 storie "Wolwerine: Snikt!", che ha come protagonista il famoso X-men, pubblicata dalla Marvel Comics, e "Breaking Quarantine", storia breve contenuta nel volume: "Halo Graphic Novel".

Biomega Dare un voto a Biomega è ostico, come peraltro lo è per ogni manga di Nihei. A primo impatto risulta difficile comprendere quei disegni così dinamici e tetri e quella storia che parte subito da un punto di "non ritorno"; potrebbero sembrare sgradevoli quei mostri che appaiono così di sovente, i quali sembrano usciti dai nostri incubi più reconditi. Tuttavia, se si prende confidenza con la storia e soprattutto ci si sforza di comprendere come le scelte stilistiche del mangaka siano necessarie per creare l'atmosfera adatta, ci si rende conto che Biomega è un ottimo titolo, uno dei migliori tra quelli attualmente pubblicati nel nostro paese. L'edizione italiana, inoltre è molto invitante: i tankobon sono 6, come in Giappone e sono dotati di sovraccoperta, raffiguranti belle illustrazioni dei personaggi del manga. Le pagine di ogni volumetto variano, ma superano di poco le 200. Dato il prezzo un po' elevato dei singoli tankobon (4,50 euro i primi tre, 5,90 euro gli altri) il consiglio è di comprarlo se si è appassionati del genere cyberpunk o se si è particolari estimatori dell'ottimo stile di disegno dell'autore.