Bleach: Thousand-Year Blood War, il grande ritorno di Ichigo

A dieci anni di distanza dalla conclusione della serie precedente, l'adattamento animato dell'ultimo arco narrativo di Bleach ha infine avuto inizio.

Bleach: Thousand-Year Blood War, il grande ritorno di Ichigo
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Trasmessa in Giappone tra il 2004 e il 2012, la prima trasposizione animata di Bleach (che potete recuperare interamente abbonandovi ad Amazon Prime Video) si concluse con la "saga del sostituto Shinigami scomparso", anche nota tra gli appassionati di Tite Kubo come la "saga dei Fullbringer". Ambientato diciassette mesi dopo la sconfitta di Aizen, il suddetto arco narrativo ebbe il fondamentale compito di ripristinare i poteri da Shinigami del protagonista e riportarlo in prima linea, ma per qualche ragione Pierrot e Dentsu decisero di chiudere la serie senza adattare l'ottava saga del manga, che a quel tempo era ancora in corso.

A distanza di una decade da quel finale tutto sommato anticlimatico e che aveva soltanto preparato la scacchiera per la grande battaglia finale, la trasposizione animata della "Guerra Sanguinosa dei Mille Anni" ha infine ha avuto inizio. A tal proposito, abbiamo visionato il primo episodio di Bleach: Thousand-Year Blood War e ve ne proponiamo di seguito le nostre impressioni preliminari.

Dichiarazione di guerra

Cronologicamente collocabile subito dopo la disfatta dell'organizzazione segreta nota come Xcution, l'ultimo arco narrativo di Bleach ha inizio con l'eliminazione simultanea di diverse centinaia di Hollow.

Un evento preoccupante e senza precedenti, che a detta degli scienziati appartenenti al Dipartimento di Ricerca e Sviluppo presidenziato da Kurotsuchi Mayuri, Capitano della Dodicesima Divisione del Gotei 13, potrebbe a lungo andare infrangere la barriera che di norma separa il mondo materiale da quello spirituale. Ignari di quanto stia effettivamente accadendo in tutto il Giappone, i giovani Madarame Shino e Yuki Ryuunosuke subentrano a Kurumadani Zennosuke come protettori di Karakura Town, ma già durante la loro prima ronda notturna i due inesperti Shinigami vengono annichiliti con estrema facilità da una manciata di Hollow. Come prevedibile, il compito di salvare i nuovi arrivati ricade ancora una volta su Kurosaki Ichigo, Ishida Uryuu, Sado Yasutora e Inoue Orihime, che prontamente si attivano per annientare l'orda di spiriti mostruosi che ha invaso la loro città. Quello che ne segue è una battaglia quasi interamente assente nel manga originale di Tite Kubo, ma assolutamente necessaria per reintrodurre al pubblico i membri del cast principale e i loro rispettivi poteri, specie se consideriamo che la serie giunge sui nostri schermi con dieci anni di ritardo rispetto alla controparte cartacea.

Se l'attacco degli Hollow può essere ritenuto un evento di routine per gli standard della movimentata Karakura Town, è la successiva comparsa di Asguiaro Ebern a cogliere di sorpresa Ichigo e i suoi amici, soprattutto perché, all'indomani dello scontro notturno, il misterioso Arrancar sbucato dal nulla si presenta direttamente a casa del Sostituto Shinigami per provocarlo e spingerlo a utilizzare il proprio Bankai.

Seppur insospettito dal bizzarro comportamento dell'Arrancar, che per qualche motivo sembra possedere delle capacità non molto diverse da quelle dei Quincy, al nostro eroe non resta che stare al gioco e costringere l'avversario a scoprire le sue carte. Nel frattempo, gli alloggi di Yamamoto Genryuusai Shigekuni vengono violati da un plotone di individui mascherati che, dopo aver ferito gravemente il luogotenente della Prima Divisione, Sasakibe Choujirou, annunciano al Comandante Generale del Gotei 13 che soltanto cinque giorni più tardi la Soul Society verrà annientata dal cosiddetto "Wandereich"": la più grave minaccia che gli Shinigami abbiano mai dovuto affrontare in oltre mille anni.

Dove eravamo rimasti

Come lasciato intendere dalle battute iniziali e conclusive dell'episodio, che tra le altre cose permette di dare una fugace prima occhiata al nuovo antagonista principale, l'arco narrativo appena cominciato mira invero a esplorare uno degli argomenti più trascurati e frammentati dell'opera. Qualcosa che, almeno fino a questo momento, la serie di Kubo aveva scrutato in maniera assai superficiale attraverso la sofferta sfida che vide protagonisti Ishida Uryuu e l'ignobile Kurotsuchi Mayuri nella seconda parte dell'indimenticabile saga della Soul Society.

Asguiaro Eben

I messaggeri del Wandereich

Stiamo naturalmente parlando della longeva rivalità tra Shinigami e Quincy, un gruppo di umani i cui poteri non si limitano a purificare gli spiriti corrotti, ma che al contrario dei primi distruggono per sempre le anime degli esseri sconfitti, generando progressivamente un pericolosissimo squilibrio tra il reame dei vivi e quello dei morti. Un arco narrativo, quello della Guerra Sanguinosa dei Mille Anni, che vi anticipiamo farà luce su buona parte dei misteri ancora irrisolti del sempre più affascinante immaginario di Bleach.

Anziché introdurre con prepotenza la nuova direzione narrativa e correre il rischio di travolgere - e soprattutto annoiare - lo spettatore con uno spaventoso quantitativo di informazioni, il primo episodio di Bleach: Thousand-Year Blood War si è rivelato alquanto frizzante.

Maneggiata con grande efficacia, la trama principale appare in questo caso alla stregua di un sottotesto, lasciando ai riflettori l'importante compito di focalizzarsi e reintrodurre a dovere i protagonisti e la mitologia della serie. È una soluzione a nostro avviso saggia e funzionale, oltre che entusiasmante, poiché nell'arco di ventiquattro minuti consente di riacquistare familiarità con un worldbuilding vasto e complesso. Sicuramente la puntata non rappresenta un perfetto "starting point" per chiunque non conosca già a menadito l'universo nato dalle matite di Kubo, e i successivi episodi complicheranno non poco la totale comprensione della vicenda ai neofiti, ma del resto sarebbe stato assurdo e irragionevole pretendere che l'ultima saga dell'opera fungesse da ideale punto di ingresso a chi finora se n'è tenuto alla larga.

Semplicemente spettacolare

Fra tagli di scarsa rilevanza e piccole aggiunte assenti nel materiale originale, il primo episodio di Bleach: Thousand-Year Blood War ha adattato la bellezza di cinque capitoli del manga di Kubo. Un risultato che, almeno in questo caso, ha assicurato all'episodio un ritmo strepitoso, ma che riteniamo vada valutato di settimana in settimana.

Dal momento che la serie dovrà trasporre 20 volumetti attraverso 52 episodi soltanto - sappiamo che Bleach verrà suddiviso in quattro split-cour stagionali, con brevi pause ogni 13 puntate - il rischio è che i tagli e i cambiamenti effettuati dalla produzione dell'anime diventino piuttosto importanti, similmente a quanto accaduto in tempi recenti alla seconda trasposizione animata di Shaman King. Il materiale inedito è davvero molto, e una cinquantina di episodi ci sembrano realisticamente pochi per adattarlo degnamente e senza grossi compromessi. Nella speranza di poter mettere a tacere quanto prima i nostri fondati timori, segnaliamo che, a dispetto dei pronostici, sembrerebbe che la serie non subirà censure di alcun tipo. Se in passato lo studio Pierrot aveva infatti apportato delle modifiche volte a ridurre la violenza di Bleach, censurando per esempio il braccio mozzato di Ishida in seguito alla trasformazione in Vasto Lorde dell'amico e rivale Ichigo, i materiali della nuova serie e una precisa scena del suo primo episodio suggeriscono che Bleach: Thousand-Year Blood War non subirà la medesima sorte. È un dettaglio incoraggiante e che potrebbe dirla lunga sulle intenzioni di Pierrot, che a questo giro dovrà animare la saga più violenta e brutale di tutto il manga.

Dal momento che questa seconda e ultima trasposizione di Bleach non richiederà allo studio una rigorosa produzione settimanale, né la necessità di colmare i gap con fastidiosi filler (che, similmente a quanto accaduto con Naruto e Naruto Shippuden, al tempo misero a dura prova la pazienza dei fan con trovate e contenuti di bassissima qualità), stavolta gli animatori di Pierrot hanno prestato una maggior cura nella realizzazione dello show.

Senza nulla togliere al tratto di Kubo, che ancora una volta è stato riprodotto in maniera fedele e impeccabile, sono gli effetti speciali e la gestione dei colori ad averci lasciati a bocca aperta, che appunto ci hanno regalato atmosfere e sequenze di combattimento a dir poco sensazionali. Un risultato insperato, che implica un budget nettamente più ampio di quello destinato alla produzione della serie originale. Il tutto è infine incorniciato dalla sublime e suggestiva colonna sonora che ha sempre caratterizzato l'opera (e che ancora una volta ci ha fomentati con un uso magistrale del brano intitolato "Number One") e dall'ottimo doppiaggio in lingua originale, che come imposto dalla tradizione nipponica ha riunito i quotatissimi interpreti che nel corso dei decenni hanno più volte prestato le loro voci ai personaggi di Kubo.

Bleach: Thousand-Year Blood War Il primo episodio di Bleach: Thousand-Year Blood War ci ha sorpresi in positivo. Al netto di qualche taglio ragionevole e necessario per poter reintrodurre adeguatamente i componenti del cast e i loro poteri speciali, la puntata denota la grande cura riposta dagli animatori di Pierrot nella trasposizione dell’epico quanto sanguinoso arco narrativo conclusivo dell’opera. Uno sforzo tutt’altro che scontato, quello profuso dallo studio nipponico, che delinea un prodotto di altissima qualità, specialmente dal punto di vista tecnico e sonoro. In definitiva, il reiatsu di Ichigo e compagni non è mai stato tanto potente, ma basterà per vincere l’imminente guerra che determinerà le sorti della Soul Society?