Recensione Blood: The Last Vampire

I vampiri secondo Production I.G.

Recensione Blood: The Last Vampire
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Progetto multimediale

Blood: The Last Vampire è un film di appena 48 minuti, parte di un esteso progetto multimediale iniziato proprio con quest’opera nel 2000. A questo, nel corso degli anni, verranno aggiunte 3 light novel, un manga, un videogame, prodotto nel 2000 per PS2 e adattato nel 2006 per PSP, e, per finire, anche una serie anime di 50 episodi. Tal genere di operazioni è solitamente poco ispirato, dettato più dalla volontà di guadagno che dal desiderio di realizzare una propria idea, caratterizzato da un livello medio dei vari lavori che raramente s’innalza al di sopra della sufficienza. D’altronde alcuni dei nomi che sono dietro al progetto Blood,soprattutto al film, sono talmente rinomati ( Production I.G., Mamoru Oshii ) che fanno sperare che Blood: The Last Vampire sia una delle eccezioni che confermano le regole e che possa regalare agli amanti del genere forti emozioni.

Blood: The Last Vampire

Prima di tracciarne la breve trama e introdurne i personaggi è necessario che facciamo ben presente che Blood, vuoi per le stesse intenzioni del regista, vuoi per la durata limitata che, escluse le sigle d’apertura e chiusura, raggiunge a stento i 40 minuti, è un anime il cui maggior pregio sono i combattimenti e lo stile grafico, su cui ci soffermeremo, e che lascia alla caratterizzazione dei personaggi davvero poco spazio, tanto che questi, compresi quelli in primi piano, sono completamente privi di spessore, talvolta peggiori di quelli d’un videogioco.
Saya, la protagonista, è, come nella migliore tradizione dei film del genere, l’ultimo vampiro originale rimasto; essa è molto forte, per combattere si serve di katane di prima categoria, non teme la luce solare e non soffre nemmeno alla vista di simboli o preghiere cristiane, seppur ne risulti fortemente infastidita. Apparentemente alle dipendenze del governo americano, è impegnata in una caccia a dei mostri, chiamati chirotteri, capaci di prendere sembianze umane. Il suo compito là porterà in Giappone, poco prima dell’inizio della guerra del Vietnam, nei pressi d’una base militare americana, vicino alla quale c’è una scuola superiore. Nella zona sono iniziate a comparire vittime di chirotteri e, dopo alcune indagini, si è supposto che questi risiedano nella scuola, mescolandosi o agli studenti o agli insegnanti. Saya decide quindi d’introdursi in essa e di fare, sotto l’abito di scolaretta, le ricerche del caso.

By Produciotn I.G.

Produciont I.G. è, senza ombra di dubbio, lo studio di animazione giapponese del momento: quasi ogni opera che tocca si rivela essere al dì sopra della media (ed eccezionale se è anche supportata da una regia all’altezza, così come lo sono stati i due film di Ghost In The Shell).
Blood: The Last Vampire non smentisce la regola. Anche coloro che infatti non hanno in simpatia le storie vampiresche, e nonostante i difetti sopra chiaramente delineati, saranno fortemente presi da questo piccolo film, che offre uno stile grafico di prim’ordine, tanto accattivante da far dimenticare ogni altra magagna.
Altro punto forte del film, che, ormai lo avrete capito, conta molto su atmosfera e combattimenti, è il comparto audio. Gli effetti, a partire dallo sferragliare del treno sulle rotaie nella scena d’apertura, sono eccezionali e le musiche, degne del migliore degli horror, contribuiscono a rendere ancora più inquietante un’ambientazione resa già superba dalle animazioni.
Prima di chiudere, un piccolo riferimento ai suoi dati anagrafici. Blood: The Last Vampire è stato prodotto nel 2000 ed è il primo film realizzato interamente in digitale: dobbiamo dire che, ad otto anni di distanza, questa scelta dà ancora i suoi frutti.

Edizione Italiana

Panini Video, dopo ben 6 anni dalla pubblicazione in terra giapponese, è riuscita finalmente a immettere quest’anime sul mercato italiano. Quasi a volersi far perdonare questo ritardo, ampio anche per i lunghi tempi di localizzazione tipici dei cartoni animati, lo ha proposto ad un prezzo (12,90 euro) che, considerando i vari extra presenti, è davvero d’occasione. Ma andiamo con ordine! Il DvD ci viene presentato in una voluminosa confezione in cartonato contenente al suo interno anche il manga di Blood. Questo, ambientato una quarantina d’anni dopo la conclusione del film, narra ancora le gesta dell’immortale Saya impegnata a combattere chirotteri.
Per quanto riguarda il DvD vero e proprio dobbiamo dare atto a Panini di aver fatto davvero un buon lavoro. Complice anche l’esigue durata del film, non sono infatti presenti difetti di compressione, le immagini risultano ben definite, i colori vividi e puliti e non c’è traccia di nessun altro genere di difetto. D’altro canto è comunque vero che un video di prima qualità è d’uopo per anime come Blood.
Le tracce audio sono tre: italiano Dolby Digital 5.1 - italiano Dolby Digital 2.0 stereo e giapponese Dolby Digital 5.1. Decisamente buono il 5.1 in italiano, che sfrutta appieno le casse laterali dandoci modo di apprezzare l‘ottimo lavoro svolto con gli effetti. Nulla da rimproverare al cast di doppiatori: ogni voce infatti fa bene il suo dovere anche se quella di Saya appare, ma solamente a tratti, un po’ troppo spersonalizzata ( difetto probabilmente da imputare non al doppiatore ma ad una scelta della direzione ). A completare il DvD un classico booklet, due trailer (quello originale e quello della Panini) e un aking of della durata di 21 minuti.

Blood: The Last Vampire Blood: The Last Vampire è certamente un’anime al dì sopra della media, quasi un must buy per gli amanti del genere. Uno stile cupo e tenebroso e un’atmosfera avvolgente faranno dimenticare anche allo spettatore più esigente gli evidenti difetti di trama e caratterizzazione dei personaggi. L’edizione proposta da Panini è poi, soprattutto in virtù del prezzo basso, davvero consigliata.