Boruto: Naruto Next Generations, Recensione del primo arco narrativo del manga

Il terzo volume del manga, edito in Italia da Planet Manga, porta a compimento il primo arco narrativo ispirato all'ultimo film di Naruto.

Boruto: Naruto Next Generations, Recensione del primo arco narrativo del manga
Articolo a cura di

Boruto: Naruto Next Generations è spuntato sul panorama manga e anime di genere shonen tra lo scetticismo generale, adombrato com'era dall'eredità pesantissima di Naruto. L'opera di Masashi Kishimoto ha segnato un'intera generazione nei suoi quindici anni di serializzazione, e alle avventure di suo figlio spetta tutt'ora l'arduo compito di fare tesoro di quella eredità e condurre lettori vecchi e nuovi verso scenari inediti, ma non senza strizzare l'occhio al passato. Quanto detto riassume, probabilmente, alla perfezione il primo arco narrativo della versione manga di Boruto, firmata da Ukyo Kodachi e Mikio Ikemoto, un progetto finora piuttosto ambizioso rispetto a una versione anime decisamente più scialba. Nel nostro Paese l'opera è serializzata da Planet Manga di Panini Comics, che ha recentemente pubblicato il terzo volumetto sulle avventure del figlio di Naruto: il tankobon porta a compimento proprio il primo arco narrativo del manga, e ci ha permesso di tirarne le somme.

A cavallo tra due generazioni

Due cose in comune, però, manga e anime di Boruto: Naruto Next Generations hanno in comune: sia le pagine del fumetto di Kodachi e Ikemoto che la trasposizione anime a cura di Studio Pierrot, infatti, si aprono con un incipit drammatico, violento e terribile. Ci troviamo, difatti, in un flashforward in cui vediamo un Boruto leggermente cresciuto, che fronteggia un individuo misterioso chiamato Kawaki sulle macerie del Villaggio della Foglia. Neanche il tempo di chiederci cosa sia successo, dove siano finiti gli eroi della vecchia generazione o che tipo di potere sia quello dei due protagonisti di questa scena, che la storia si sposta a quelli che sembrano diversi anni addietro, catapultandoci di fatto nel primo arco narrativo di Boruto. Chi ha seguito con attenzione la serializzazione animata di Naruto Shippuden, con annesse produzioni cinematografiche, saprà che la prima saga fumettistica delle avventure del giovane Uzumaki coincide con gli eventi narrati nell'ultimo film del franchise di Kishimoto, ovvero Boruto - Naruto The Movie. Una storia a cavallo tra la vecchia generazione e la nuova, una sorta di filone conclusivo delle oscure macchinazioni del clan Ootsutsuki, con due discendenti della famiglia di Kaguya - Kinshiki e Momoshiki - decisi a compiere ciò in cui la dea del chakra fallì: raccogliere il potere dei Cercoteri racchiuso nelle Forze Portanti. Dopo aver fatto fuori Killer Bee per catturare l'Ottacoda, si dirigono quindi a Konoha con l'obiettivo di appropriarsi di Kurama.

Su questo sfondo si svolgono le avventure della nuova generazione di ninja, i figli degli eroi che abbiamo imparato ad amare nel corso di Naruto: Boruto Uzumaki è un genin con un sogno completamente opposto a quello di suo padre Naruto, ovvero diventare più forte dell'Hokage per dimostrare che il capo del villaggio è un buono a nulla. Già in occasione dell'analisi del primo volume targato Planet Manga, infatti, abbiamo evidenziato come la psicologia e le motivazioni di Boruto siano molto diverse da quelle di suo padre, un orfano costretto a crescere in un modo che lo guardava con ostilità, ma capace di guadagnarsi la fiducia e la stima del villaggio con determinazione, positività e coraggio. Boruto, così come i suoi compagni Sarada, Mitsuki e tutti gli altri ninja della nuova generazione, vive una realtà completamente diversa dal suo genitore, ben voluto e amato da tutti e cresciuto in un contesto ben lontano da guerre e minacce: il mondo degli shinobi è in pace, ormai, da 15 lunghi anni e il progresso tecnologico ha fatto passi da gigante, al punto da creare degli apparecchi in grado di riprodurre il chakra e le tecniche anche per chi non ne è in grado. Un escamotage a cui il nostro nuovo protagonista sceglierà di ricorrere in occasione degli esami di selezione per diventare Chunin, per tentare di far colpo su Naruto - il quale, negli ultimi anni, ha trascurato moltissimo la famiglia a causa delle sue mansioni da Hokage, entrando in forte conflitto proprio con suo figlio Boruto e determinando i sentimenti ribelli del giovane nei confronti delle autorità e delle responsabilità. È il tema portante di questo ciclo narrativo, quello del rapporto tra padre e figlio, con il secondo che cerca disperatamente di guadagnarsi la considerazione del primo. Proprio sul più bello dell'esame, tuttavia, i due villain faranno il loro ingresso al villaggio e, al termine di una furiosa battaglia, riusciranno a catturare Naruto sotto gli occhi sgomenti di tutti i ninja.

L'eredità di Naruto

La missione di salvataggio del Settimo Hokage spetterà a un team composto dai restanti quattro Kage, nonché da Sasuke e dal suo neo allievo, proprio Boruto, che gli aveva chiesto di addestrarlo in previsione degli esami. La prima saga di Boruto, narrata nei primi tre volumi del manga, è un costante omaggio alle battaglie del passato, cercando anche di apportare qualcosa di nuovo e di effettuare il passaggio di testimone da Naruto a suo figlio Boruto: d'altronde, come afferma lo stesso Boruto nel corso della narrazione fuori campo all'inizio del primo volumetto, la storia della nuova generazione passa inevitabilmente per quella del ninja con la Volpe a Nove Code.

Proprio il terzo volume dell'opera, da poco uscito in edicola e fumetteria, pone fine a questo arco narrativo, determinando un punto di definitiva rottura con il manga di Masashi Kishimoto e proiettando i lettori verso storie completamente nuove e inedite. Insomma, pur tenendo conto del fatto che eroi come Naruto e Sasuke ci terranno compagnia ancora a lungo, possiamo star certi che le vicende che vedono Kinshiki e Momoshiki contro Naruto e Boruto rappresentano una sorta di conclusione bis dell'epopea di Naruto, con il padre tanto odiato che passa definitivamente il testimone a un figlio che si è finalmente guadagnato il suo rispetto.

Il Settimo Hokage prende per mano suo figlio e, già dalla seconda metà del terzo volumetto targato Planet Manga, lo introduce in una dimensione tutta sua, pronto a vivere delle avventure in totale autonomia per provare ad appassionare una nuova generazione di lettori. Non per questo, però, questo primo arco narrativo non merita di esser letto, anzi: il tratto utilizzato da Mikio Ikemoto, molto più rotondeggiante e barocco rispetto allo stile più spigoloso di Kishimoto, rappresenta un motivo di sincera curiosità che può spingere ad approcciare una storia che potreste conoscere già, senza contare che il character design di alcuni personaggi viene leggermente rivisto. A partire, per esempio, dagli accostamenti cromatici di Naruto fino all'outfit di Sarada, passando infine per il design del villain finale - la "fusione" tra Kinshiki e Momoshiki, che risulta molto diversa da quella che abbiamo visto in Boruto - Naruto The Movie. Piccolissime differenze stilistiche e narrative, che ci destano curiosità in previsione della versione anime di Boruto: Naruto Next Generations.

Attualmente l'anime, arrivato quasi a quota 50 episodi, procede con estrema lentezza e ha scelto di fare un salto ancora più indietro rispetto al manga, raccontandoci addirittura il percorso svolto da Boruto e i suoi amici per diventare dei Genin. Soltanto più avanti, al termine di qualche altro arco narrativo, pare che la versione animata di Studio Pierrot raggiungerà la saga degli esami Chunin, la stessa che rappresenta l'incipit del manga di Kodachi e Ikemoto e che potreste recuperare visionando l'ultima pellicola appartenente al franchise di Naruto Shippuden. E siamo curiosi, a questo punto, di capire come lo studio di animazione trasporrà (a livello stilistico e narrativo) gli eventi tratti dai primi tre volumi del manga.

Boruto: Naruto Next Generations (manga) Complice l'eredità del franchise di Naruto, che risulta un macigno pesantissimo sulle spalle del giovane Boruto, ci risulta ancora difficile riuscire ad affezionarci totalmente al figlio del Settimo Hokage, così diverso nello stile e nelle motivazioni rispetto alla storia di suo padre - struggente, appassionante e intrisa di temi importanti, un vero e proprio inno alla positività, ai valori dell'amicizia e della determinazione. Quella di Boruto: Naruto Next Generations sembra, finora, una storia fatta di riscatto e generazioni a confronto: un figlio deciso a sorpassare suo padre e a dimostrargli il suo valore, ma che per farlo dovrà attraversare un lungo e intricato percorso di formazione. Quel percorso parte proprio dal tirare le fila dell'epopea di Naruto, con un'ultimissima battaglia contro ciò che rimane del clan Ootsutsuki e con gli Uzumaki - padre e figlio - che si prendono per mano verso nuove avventure, rendendo ben conscio il lettore (a causa anche di un flashforward iniziale, terribile e oscuro) che il più anziano dei due deve prepararsi a passare definitivamente il testimone.