Carole & Tuesday: recensione dell'anime di Shinichiro Watanabe

Dopo aver divorato la seconda parte di stagione, siamo pronti a dare un giudizio complessivo su Carole & Tuesday.

Carole & Tuesday: recensione dell'anime di Shinichiro Watanabe
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È stato un viaggio emozionante quello raccontato da Shinichiro Watanabe con il suo Carole & Tuesday, piccola perla passata forse eccessivamente in sordina di un 2019 ricco di spunti d'interesse per il settore. Il geniale autore di opere come Cowboy Bepop e Terror in Resonance ha scelto la musica come strumento di comunicazione, di condivisione, uno specchio riflesso che punta dritto all'anima di ognuno degli spettatori. Ci sono voluti, in verità, pochissimi minuti per comprendere la qualità del prodotto, uno dei migliori anime del 2019.

Non soltanto ci siamo lasciati trasportare dalle splendide melodie dell'opera, ma anche e soprattutto per un lavoro sontuoso in termini di scrittura e da una realizzazione tecnico-artistica di altissimo livello. Vogliamo liberarci subito dell'elefante nella stanza: Carole & Tuesday è un brivido continuo, capace di sorprendere e stupire con la sua purezza, raccontando una storia semplice, ma dalle molteplici sfaccettature. E sì, seppur con qualche rallentamento sporadico, sia nel ritmo sia nella qualità, alla fine ha saputo rapirci ed emozionarci.

Emozione senza fine

Il valore narrativo (e produttivo) di Carole & Tuesday, va ben oltre il fattore musicale, predominante, certo, ma capace sfociare in temi sempre diversi e soprattutto dalla portata ampia. Abbiamo imparato, con l'incedere degli episodi, a conoscere un universo sfaccettato, ricco di piccoli dettagli che, lentamente, hanno iniziato a prendere forma, costruendo così un immaginario dalle sfumature pressoché infinite. Dalla politica all'immigrazione, dall'abbandono all'adozione, dall'amore al tradimento. Emozioni raccontate in maniera sì diretta, ma abilmente "mascherate" da una narrazione sempre fresca e dinamica, in cui ogni situazione riesce a trovare (quasi) sempre lo spazio che merita per essere approfondita.

Sin dai primissimi episodi, tralasciando la parte musicale, ci è subito apparso evidente che il mondo di Carole & Tuesday avesse tanto da dire, e ne abbiamo avuto conferma con questa seconda parte di stagione, che per certi versi prende le distanze dal tema principale dell'opera per rispondere proprio ai numerosi spunti tematici che si sono accavallati via via nel tempo. Si è avvertito parecchio lo stacco con la prima tranche di episodi, specialmente nella parte centrale di questa nuova tornata di puntate, in cui Watanabe fa di tutto per lasciare allo spettatore una visione nettamente più precisa di ciò che realmente accade attorno alle due giovani protagoniste - ma non soltanto - portando su schermo un prodotto per certi versi diverso, ma che si apre e si chiude in un connubio perfetto di idee.

Non lascia quasi niente di "scoperto", Watanabe, e lo fa nel migliore dei modi, o quantomeno quello più ovvio: con una canzone, che si pone l'obiettivo di sensibilizzare un mondo sull'orlo di una vera e propria rivoluzione politica, che come un predatore si annida alle spalle degli ignari protagonisti ma che lentamente si sta preparando ad azzannare chi vorrebbe soltanto vivere in serenità la propria esistenza.

È un puzzle fondamentale semplice, senza miracoli narrativi o colpi di scena clamorosi, che prende forma lentamente, fino al raggiungimento di una maturità narrativa ricercata attraverso i piccoli gesti di uno spaccato di vita emozionante. E no, non è tutto "rose e fiori", perché la lunga strada verso la maturazione è lastricata di problematiche, ricordi amari e nuovi dolori, superati in qualche modo proprio grazie al grande potere "curativo" della musica.

Il valore della musica

In questa seconda parte di Carol & Tuesday c'è stato meno spazio per la musica, ma ciò non ha inficiato in alcun modo la qualità complessiva dell'anime. I protagonisti vengono ora messi a "nudo" sotto una luce profondamente diversa. Abbiamo imparato a conoscere la storia di Tuesday, nel finale di prima parte, e ci siamo commossi di fronte alle difficoltà della giovane nel perseguire i propri sogni, ma non avevamo ancora esplorato le origini di Carole, diverse ma altrettanto problematiche e dolorose.

Ci siamo lasciati ipnotizzare dal talento e dalla figura di Angela, splendida artista "pilotata" dalle ambizioni di una madre opprimente, senza però avere una visione completa della sua figura, della sua storia, che si è aperta - tra un successo e l'altro - dinnanzi agli occhi dello spettatore.

Se il quadro complessivo sulle tre principali figure della serie si completa in modo armonioso, la seconda parte dell'anime ha il grande merito di espandere la sfera "umana" della serie, portando in scena un rinnovato character design, grazie all'introduzione di nuovi volti che si presentano nel migliore dei modi e risultano altrettanto memorabili alla fine del viaggio.

Al di là dei talent show, dei concerti e della classifiche di apprezzamento c'è un mondo minaccioso, in continua mutazione, raccontato da Watanabe proprio attraverso le note delle canzoni dei vari protagonisti. Marte non è più un posto sicuro, o almeno rischia di non esserlo, a causa di una rivoluzione politico-sociale che si nasconde all'occhio umano, ma che lentamente diventa palese e spaventosa. E se la musica può curare tutto, e in Carole & Tuesday abbiamo imparato a capire che è esattamente così, quale modo migliore di combattere l'odio se non con una canzone?

Ed è proprio qui che si conclude il viaggio delle due protagoniste che, partendo dal basso, riescono a trionfare non soltanto a livello professionale, ma anche e soprattutto a livello emotivo. Ce l'hanno fatta Carole e Tuesday, hanno - in qualche modo - adempiuto alla loro missione, innocente e sognatrice, di cambiare il mondo con la loro musica.

Tecnicamente e musicalmente prezioso

Carole & Tuesday è un vero e proprio trionfo creativo. Seppur non faccia gridare al miracolo in termini di varietà delle ambientazioni, tutto ciò che viene mostrato su schermo gode di un trattamento di primissimo livello, in termini sia realizzativi sia qualitativi.

L'opera di Watanabe, realizzata "con mano" dallo Studio Bones, riesce ad ergersi come uno dei migliori prodotti degli ultimi tempi, portando in scena un lavoro sontuoso sulle animazioni, semplicemente incantevoli nella loro armonia. Il grosso del lavoro, comunque, è stato svolto sul character design e sullo stile visivo.

Ed è poi encomiabile il lavoro svolto sulla parte sonora. Le musiche generali, ma soprattutto le canzoni eseguite da ariste come Nai Br.XX e Celeina Ann, sono semplicemente incredibili nel dare voce alle due protagoniste. Abbiamo Alisa nei "panni" della strepitosa Angela, il rapper Denzel Curry che presta la voce al rapper Ezekiel: sono soltanto gli esempi più palesi di una cura maniacale nella scelta e nella realizzazione di un comparto sonoro imponente, capace quasi da solo di sorreggere tutto il peso della produzione.

E non è un caso se alla fine lo stesso curatore della parte musicale, Mocky, abbia deciso di concludere con una sorta di inno in stile "We are the World", confezionando un'ode al legame e all'amore, dal titolo "Mother", creato da Carole e Tuesday ma cantato da tutti gli artisti visti nella serie: un trionfo emotivo e canoro che si prende l'arduo compito di salutare al meglio gli spettatori che, scommettiamo, avranno versato più di una lacrima durante la lunga scena finale.

Carole & Tuesday Carole & Tuesday rappresenta l’ennesimo centro del maestro Shinichiro Watanabe e dello Studio BONES. L’opera emoziona dall’inizio alla fine, con una storia semplice ma allo stesso tempo sfaccettata, un trionfo musicale e visivo di primissimo livello. L'unico difetto è forse l'eccessivo distacco tematico tra le due parti della serie. Nel complesso, non possiamo far altro che consigliarvi la visione di questa perla dell'animazione moderna.

8.5