Chainsaw Man 1x07 Recensione: un episodio sottotono

L'anime di Studio MAPPA subisce una piccola battuta d'arresto, con un episodio che poco aggiunge e poco approfondisce sulla trama e sui personaggi.

Chainsaw Man 1x07 Recensione: un episodio sottotono
Articolo a cura di

Dopo sei episodi di ininterrotta qualità (ecco la recensione di Chainsaw Man 1x06), con una continuità in questi termini davvero sorprendente, Chainsaw Man si concede un attimo di tregua con un episodio, il settimo, che disattende le aspettative e si concentra su dinamiche evidentemente secondarie ma che continuano a costituire parte importante dell'anime anche per quanto riguarda il minutaggio.

L'episodio si apre con Denji che, trasformatosi in Diavolo Motosega, si getta in una lotta all'ultimo sangue (letteralmente) contro il Diavolo Eternità. Una battaglia senza esclusione di colpi che vede il protagonista trionfare dopo tre giorni di continui attacchi. Finalmente liberi dalla dimensione cristallizzata in cui il nemico li aveva intrappolati, i membri della squadra Hayakawa e del gruppo di Himeno allentano la tensione in un izakaya del posto, tra piatti caldi e bevande alcoliche.

La situazione, tra pinte di birra e un'atmosfera leggera e spensierata, degenera fino al disgustoso bacio di Himeno a Denji, che nella notte si ritrovano a condividere lo stesso letto.

Uno scontro deludente

Chainsaw Man si prende una pausa, lo fa con un episodio che mette in scena un combattimento che stride accanto alle premesse del precedente, rovinando quanto costruito, sprecando l'occasione di una risoluzione maggiormente ragionata e complessa che, a questo punto, non pare essere prerogativa dell'opera.

Insomma, Chainsaw Man dimostra di non avere nelle corde battaglie strategiche o minimamente composite, e la volontà di convogliare tutto nel mero caos, di renderlo elemento puro ed essenziale è sì comprensibile e incontestabile, ma solo nella misura in cui riesce a rimanere coerente e fedele a sé stessa.

L'idea di indurre i protagonisti devil hunter ad affrontare un diavolo che basa il suo potere sulla modificazione della realtà, sulla sovversione delle regole spazio-temporali e l'imposizione delle proprie, nonché del proprio schema, della propria mossa ingegnosa, e il conseguente interesse creatosi attorno alle dinamiche del patto (tra umani e diavoli) e agli scontri futuri (che ci si augura quantomeno più ostici), finiscono per sgretolarsi a causa di una soluzione, a conti fatti, semplicistica e campata in aria.

Un enigma completato ignorandolo, un labirinto aggirato passando dal retro: questo è ciò che la prima parte del settimo episodio della serie di Studio MAPPA mette in scena, lasciando una certa disillusione riguardo alle potenzialità che lo scontro sembrava possedere, concludendo in maniera decisamente anticlimatica e poco coraggiosa una situazione che il cliffhanger dell'episodio 6 aveva ricoperto di un'hype considerevole.

E al di là del particolare appena analizzato, si spera, su un piano generale, che, nonostante la natura e l'espressione profondamente caotiche che lo contraddistinguono, l'anime sappia, nelle prossime occasioni, regalarci scontri più misurati e meditati, dato che un'opera che basa il suo power-system sui patti e sulle peculiarità dei poteri dei diavoli e, dunque, sulle regole, sui vincoli, dovrebbe puntare a differenziare lo svolgimento dei combattimenti senza risultare ripetitiva nel proporre esiti semplici, quasi superficiali.

L'importanza delle dinamiche secondarie

La semplicità e la rapidità del combattimento col Diavolo Eternità, relegato ai primi cinque minuti dell'episodio, finiscono, poi, per concedere uno spazio forse eccessivo a dinamiche secondarie, all'ecchi-slice of life della cena con finale a sorpresa, a questioni, in definitiva, di poco conto, che poco aggiungono alla trama principale e non contribuiscono a sviluppare i personaggi.

L'unica nozione effettivamente rilevante appresa nel corso dell'episodio 7 riguarda la reputazione che il Diavolo Motosega sembra possedere tra le file dei suoi simili, con il Diavolo Eternità che ne ricorda la forza e il timore che in passato deve aver incusso.
Un'informazione importante per ravvivare il mistero attorno ai poteri di Denji, che lascia pensare ad una potenza non ancora del tutto sfruttata, non ancora venuta fuori. Non è un caso se in precedenza Makima aveva più volte affermato di riporre le sue speranze su Denji e sulle sue capacità, e non lo è il fatto che anche Aki e Himeno siano dello stesso parere.
Se poi al potenziale ancora inespresso si aggiunge una sana dose di follia, allora la devil hunter dall'occhio bendato non può che esser certa che il suo sogno di veder sconfitto il Diavolo Pistola potrà esser realizzato grazie al ragazzo dalle "rotelle fuori posto".

Anche dal punto di vista dell'animazione l'episodio si rivela altalenante, con una prima parte (quella del combattimento) convulsa ma d'impatto, con una gestione oculata della CGI (che non disturba ed è anzi ancora di buona fattura), con una quantità di sangue senza precedenti e una buona fluidità.
Fluidità un po' sacrificata nella parte centrale, con animazioni e disegni buoni ma leggermente al di sotto degli standard della serie, e poi di ritorno nella scena finale, di nuovo tecnicamente magistrale e ben diretta, in una penombra che mette in risalto quella proverbiale gestione della luce già citata in precedenza.

Chainsaw Man (anime) L'episodio 7 di Chainsaw Man mette il punto sul confronto con il Diavolo Eternità, smorzando però quanto costruito, rinunciando ad un combattimento potenzialmente epico e disattendendo le aspettative che l'episodio precedente aveva alimentato. L'esito dello scontro è fin troppo semplicistico e al di là di una prima parte comunque visivamente spettacolare, l'episodio non si fa portatore di eventi o informazioni importanti, preferendo insistere sulle dinamiche secondarie della serie.