Chainsaw Man 1x12 Recensione: un finale convincente

Chainsaw Man si conclude dando spettacolo e proiettandoci senza esitare verso nuovi sviluppi, in attesa della seconda stagione.

Chainsaw Man 1x12 Recensione: un finale convincente
Articolo a cura di

Finisce la prima stagione di Chainsaw Man. Il dodicesimo episodio dell'anime di Studio MAPPA dipana matasse e ne avvolge di nuove, lasciandoci soddisfatti per la chiusura dell'arco narrativo (per adesso) riguardante Aki e nella trepidante attesa di conoscere gli esiti della ricerca del Diavolo Pistola, oltre a solleticare la nostra curiosità con l'introduzione di un nuovo personaggio che intravediamo sul finale. Prima di cominciare, recuperate la nostra recensione di Chainsaw Man 1x11.

Easy Revenge!

L'episodio torna da Aki e dalla sua vendetta, la evita con la clemenza del devil hunter che decide di risparmiare Sawatari, mentre il Diavolo Fantasma gli porge un oggetto prezioso: una sigaretta con su scritto "easy revenge!".

Sawatari, catturata con il supporto di Kobeni, si immola (forse costretta da un accordo col Diavolo Pistola) lasciandosi divorare pur di non farsi estrapolare informazioni. Power e Denji, nel frattempo, ancora all'interno dell'edificio della yakuza, tornano in azione affrontando rispettivamente un'orda di zombie e il temibile Katana Man. Lo scontro tra Denji e Katana si consuma sui tetti degli edifici circostanti e si sposta su un treno in corsa, concludendosi con la sconfitta dell'uomo-katana che viene tranciato in due da una motosega che Denji estrae a sorpresa dalla gamba. Non c'è tregua, poi, per il responsabile della morte di Himeno, che finisce vittima di un assurdo torneo imbandito da Denji, con partecipante d'eccezione il restio Aki. Sul finale lo stesso Aki, tra le mura domestiche, spostandosi sul balcone, fuma pensoso la sigaretta per una vendetta spensierata.

Ruota tutto intorno alla vendetta il dodicesimo episodio di Chainsaw Man, intorno alla sua particolare declinazione, alla sua forza motrice per Aki, alla sua negazione da parte di Kobeni che invece combatte per ricevere un maggiore compenso.
È una vendetta smorzata quella di Aki, quantomeno nella sua accezione violenta e annientatrice, una vendetta ripensata nel suo compimento e veicolata verso un gesto simbolico, un "torneo di calci nei testicoli" (vittima l'inerme Katana Man) che solo Chainsaw Man poteva persino velare di un'aura poetica.

La tortura riservata a Katana Man diventa un requiem (è lo stesso Denji a dirlo) in onore di Himeno, in una scena violenta e ridicola che poche altre opere avrebbero saputo rendere toccante e profonda, e che Tatsuki Fujimoto concepisce come momento di unione tra Aki e Denji, di commovente ricongiungimento con la compagna perduta. Partito con chiari intenti omicidi, Aki comprende che la vendetta soddisfa anche se spensierata, anche se non direttamente legata all'annichilimento dei chi ha commesso il torto. E scopre che, alla fine, fumare una sigaretta e ricordare Himeno, fumatrice incallita, è la cosa più sensata da fare per renderle omaggio e portarla con sé.

Chainsaw Man vs Katana Man

L'episodio vive, poi, di altri due momenti di spessore: il frenetico combattimento tra Chainsaw Man e Katana Man e l'inquietante sogno di Denji sul finale. L'atteso scontro (anche questo una vendetta da parte di Denji, precedentemente messo fuori gioco nel corso dell'attentato proprio per mano di Katana Man) non tradisce le aspettative, regalandoci una messa in scena estremamente movimentata e ottimamente coreografata, che ben sfrutta la varietà degli spazi che diventano location per un combattimento che sembra, ancora una volta, pescare a piene mani dal cinema d'azione, con echi provenienti da film come il secondo Spider-Man di Sam Raimi (lo scontro ricorda da vicino il confronto sul treno tra l'Uomo Ragno e Doctor Octopus) e, in generale, diretto con una regia dal respiro cinematografico.

L'animazione dello scontro legittima la continua alternanza tra tecnica tradizionale e CGI, dando comunque vita ad una commistione che funziona, grazie ad una computer grafica di qualità, per quanto sempre colpevole di produrre un certo "scarto" visivo che può essere assottigliato ma difficilmente reso trasparente.

Il finale, introdotto dalla splendida ending Fight Son realizzata da Eve, regala all'episodio, e alla stagione intera, un interessante e misterioso spunto narrativo. Con l'inquietante sogno di Denji, che dietro la porta di una stanza dal contenuto sconosciuto viene invitato dalla voce di Pochita a non aprirla per nessuna ragione.
La scena conclude la season con un cliffhanger e ci proietta verso la seconda stagione di Chainsaw Man.

Chainsaw Man (anime) Chainsaw Man chiude con uno spettacolare scontro tra Denji e Katana Man e con la particolare elaborazione del lutto da parte di Aki. Il dodicesimo è un episodio che racchiude le due anime dell'opera, mostrandoci la sua parte più metal e shonen e poi deliziandoci con il lato riflessivo e contemplativo di Chainsaw Man. Anche l'animazione fa sfoggio delle sue due declinazioni, utilizzando abbondantemente una CGI comunque di ottima fattura.