Recensione Corto Maltese - Favola di Venezia

Nella città dei Dogi tra sogno e realtà

Recensione Corto Maltese - Favola di Venezia
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Per un giramondo incallito è difficile non sentire la nostalgia di casa. Il sapore della giovinezza, il calore dei genitori.
Lo sa bene Hugo Pratt che dopo aver cercato a lungo fortuna in giro per il mondo è tornato nella sua Venezia, dove ha potuto collezionare le memorie dei suoi incontri e delle sue esperienze nel caposaldo del fumetto nostrano che è Corto Maltese. Succede quindi che dopo aver coperto più e più volte la distanza (non solo geografica!) che separa la Scozia dall'Etiopia, sbarcando con il suo yawl anche in Siberia e nel Nuovo Mondo, venga voglia al papà dell'eroe a fumetti di ormeggiare nella laguna di Venezia.
Nessuna vacanza, però, attende il nostro Corto, sulle tracce della mitica Clavicola di Salomone, uno smeraldo bramato (vai a capire il perchè) anche da altri figuri che animano le notti veneziane.

Hugo Pratt

Hugo Eugenio Pratt, questo il suo nome completo, nacque un giorno, quasi per caso, a Rimini nel 1927 e ci lasciò soli il 20 agosto del 1995, quando i suoi occhi si spensero a Grandvaux, ma di lui ci restano tutte le sue opere a fumetti e non solo.
La biografia completa e le sue opere a questo indirizzo.

Sirat Al Bunduqiyyah

E' Venezia, l'unica città in Europa ad avere un proprio nome in arabo. L'origine è da cercare attorno la fine degli anni Mille, il significato è quello di ‘diverso', con accezione di ‘bastardo' come mescolanza di genti.

Favola a Venezia è pubblicato per la prima volta nel 1977, a dieci anni esatti dal debutto di Corto Maltese con Una ballata del mare salato: Pratt può quindi dimostrare tutta la maturità del personaggio mettendo a dura prova le capacità deduttive del suo marinaio.
Cronologicamente la ricerca della Clavicola di Salomone avviene nel 1921 e questo consente di incastonare la vicenda nei moti rivoluzionari dei fasci di combattimento, i quali, abbandonata Milano, dilagavano per tutto il Nord Italia: alla camicia nera Stevani Corto offre la propria ironia, facilmente scambiata con provocazione. A placare gli animi già infuocati sin dalle prime tavole si pone il "poeta", il vate, Gabriele D'Annunzio.
E' solo l'inizio di una avventura intensissima, costellata da riferimenti sparsi a questa o a quella cultura. Come souvenir di mondi e epoche lontane, Venezia si popola al calar della sera di riferimenti e persone profondamente eccentrici: tra le prime una filosofa di stampo neoplatonico di nome Hipazia e poi due strambi vagabondi, una gentile bellezza polacca. Ah giusto, e la sempre ricordata massoneria, che - pare - Pratt conoscesse bene dall'interno.
Nemmeno gli indizi nascosti tra calli e monumenti di Venezia passano oltre a questo sincretismo culturale, che fa della laguna un potentissimo crocevia tra l'Europa e l'Asia, cosa che peraltro era nell'Alto Medioevo e per buona parte del Rinascimento. Corto Maltese rifletterà a lungo sulla pista che ha portato la Clavicola sino in Italia, tessendo le trame di una vicenda che lega le popolazioni arabe ai cavalieri templari, come dimostrano i due leoni greci con rune scolpite sul fianco conservati all'ingresso dell'Arsenale. Non manca nemmeno la pista biblica nella città che conserva il corpo dell'evangelista Marco: l'immagine della Cattedra di San Pietro ad Antiochia si rivelerà assai preziosa per l'indagine.

Io adoro le favole

Venezia è una città d'arte che ti fa pensare, ti fa andare in giro, ti fa camminare.
In quel caso io non avevo, come per esempio a Roma, Cinecittà; ma avevo i canali e una città bellissima che alimentava la mia fantasia.

Da un intervista televisiva a Hugo Pratt

La narrazione per immagini di Hugo Pratt è qui fortemente richiamata ad una costruzione ordinata. La trama anzitutto, il suo alone di mistero, lo scontro tra magia e razionalità: si privilegia il percorso logico all'azione pura e si dice anche no a quei barlumi di poesia che hanno fatto grande l'opera prattiana. La Storia irrompe nella vita di Corto Maltese, ignaro osservatore dell'ascesa fascista, ma anche di un mondo moderno che non crede alle favole e morde ripetutamente il romanticismo lagunare.
L'autore veneziano sembra come incastrato tra i vicoli veneziani, vorrebbe respirare gli spazi aperti da lui tanto decantati in precedenza. E per quanto graficamente Favola di Venezia appaia sottotono, dilagano sulla scena interessanti effetti come il fumo che dissimula e incanta al tempo stesso oppure ombre di colore bianco in contrappunto con gli abiti neri.
Tali dettagli cromatici si apprezzano esclusivamente nell'edizione originale datata 1977, mentre vengono in parte sovvertiti dal tepore dell'edizione a colori del 1984. Lo scorso anno la casa editrice Rizzoli Lizard, colei che vanta i diritti sulle opere di Pratt, rilasciò ben due ristampe: una più economica in bianco e nero all'interno dei Tascabili Pratt (la pubblicazione da noi considerata), un'altra a colori con copertina rigida e una interessante prefazione di Marco Steiner. Il prezzo è indubbiamente alto per un fumetto: 24 euro.
Giacchè a noi piace mandare in confusione il lettore bisogna anche segnalare che Favola di Venezia è stata selezionata come prima uscita di una collezione che raggruppa tutto Corto Maltese a colori: in allegato al Corriere della Sera e alla Gazzetta dello Sport al prezzo di 6,99 euro, il pratico volumetto offre anche L'angelo della finestra d'oriente, l'altro "romanzo a fumetti" che Pratt disegnò ispirandosi alla sua città dell'infanzia.

Corto Maltese Favola di Venezia Corto Maltese è a Venezia sulle tracce di un antico smeraldo, la Clavicola di Salomone. In realtà la pista di indagine si offusca piano piano nelle serate lagunari, diventando eterea, "della stessa materia di cui sono fatti i sogni" e il navigatore scopre pian piano personaggi fuori dal comune, alcuni fuori dalla Storia. Tra dialoghi intelligenti e scene d'azione, la narrativa prattiana prosegue con distensione accusando però il colpo di un'avventura cittadina, priva per forza di cose di quei vasti panorami che hanno reso celebre Corto Maltese e il suo autore.