Così Parlò Rohan Kishibe: recensione degli OVA di Jojo su Netflix

Così Parlò Rohan Kishibe, la serie OVA spinoff de Le Bizzarre Avventure di JoJo, arriva su Netflix doppiata in italiano. Ecco la nostra recensione.

Così Parlò Rohan Kishibe: recensione degli OVA di Jojo su Netflix
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Essere un fan de Le Bizzarre Avventure di JoJo in questi tempi non deve essere semplice. A più di un anno e mezzo dalla conclusione del buonissimo adattamento della quinta serie Vento Aureo (leggete la nostra recensione de Le Bizzarre Avventure di JoJo: Vento Aureo), ancora non si hanno notizie sulla lavorazione e sul periodo di uscita dell'anime basato sulla sesta parte del manga, Stone Ocean. Le ragioni sono probabilmente da ricercarsi nei sempre maggiori impegni dello studio d'animazione David Production, azienda che ha avuto una crescita importante negli ultimi anni, con annesso aumento di prestigio e considerazione nel settore.

Fortunatamente, l'attesa può essere (in parte) alleviata grazie a Così Parlò Rohan Kishibe disponibile su Netflix a partire dal 18 febbraio 2021. Ecco la nostra recensione della serie animata di 4 OVA tratti dall'omonimo manga di Hirohiko Araki, spinoff della quarta parte Diamond is Unbreakable.

Misteri a Morio-cho

Così Parlò Rohan Kishibe nasce come manga scritto e disegnato da Hirohiko Araki e pubblicato su differenti riviste dell'editore Shueisha, tra cui Weekly Shonen Jump, a partire dal 1997. La serie conta nove capitoli, di cui l'ultimo uscito nel 2018, raccolti in due volumi giunti nel nostro paese grazie a Star Comics rispettivamente nel 2015 e nel 2019, in occasione dell'eccezionale evento che ha visto il maestro Araki ospite del Lucca Comics and Games.

L'adattamento animato di Così Parlò Rohan Kishibe si compone di 4 OVA - o OAV, termine con cui si designano le produzioni animate che escono direttamente nel mercato home video - realizzati dallo studio David Production dal 2017 al 2019. Ciascun episodio, di durata standard pari a 24-25 minuti, adatta un singolo capitolo della serie cartacea.

Così Parlò Rohan Kishibe è stato licenziato da Netflix che ha rilasciato i 4 OVA sulla sua piattaforma a partire dal 18 febbraio 2021, con tanto di doppiaggio in lingua italiana nel nostro paese. Il protagonista dell'opera, come suggerisce il titolo, è il mangaka Rohan Kishibe, figura apparsa per la prima volta nella serie Le Bizzarre Avventure di JoJo: Diamond is Unbreakable, considerato l'alter ego di Hirohiko Araki stesso.

Ogni episodio vede l'eccentrico personaggio alle prese con misteriosi e bizzarri avvenimenti nella città di Morio-cho, dove sono ambientate le vicende dell'opera originale, aventi alla loro base i famigerati Stand o altre entità sovrannaturali. Circostanze che costringeranno Rohan a ricorrere al suo potere Heaven's Door per poter avere salva la pelle.

JoJo ma non è JoJo

Sin dai minuti iniziali del primo episodio, la visione di Così Parlò Rohan Kishibe rappresenta una ventata di nostalgia per tutti i fan di JoJo e della quarta serie in particolare. Grazie all'ottimo lavoro di David Production sembra infatti di assistere a una diretta continuazione di Diamond is Unbreakable, non più incentrata sulle disavventure di Josuke Higashikata e priva di una trama di fondo. In Così Parlò Rohan Kishibe ritroviamo tutta la bizzarria, lo stile e la creatività dell'opera originale, con il povero mangaka alle prese con le più disparate peripezie che coinvolgono Stand, presenze misteriose e situazioni che confermano ancora una volta il genio dell'autore Hirohiko Araki. La serie, che non si ricollega direttamente agli eventi dell'opera originale ma ne presuppone la visione per poter conoscere almeno il contesto, è tuttavia ben più di un semplice fanservice per tutti gli amanti del personaggio di Rohan e delle atmosfere della saga.

Gli episodi di Così Parlò Rohan Kishibe si distinguono infatti per un tono più cupo e inquietante rispetto a Diamond is Unbreakable, con punte di violenza e body horror che sembrano richiamare quanto fatto da Araki in Vento Aureo, e che rendono questo spinoff - prendendo in prestito la terminologia delle riviste giapponesi - l'equivalente seinen dell'opera originale, che è invece uno shonen in tutto e per tutto.

Un grande merito di questa produzione che, purtroppo, accresce ulteriormente il rammarico per il mancato adattamento dei restanti cinque capitoli della versione cartacea, e che fa rimpiangere l'assenza di una serie di lungo corso totalmente incentrata su Rohan Kishibe, uno dei personaggi più riusciti e memorabili dell'intera saga di JoJo.

Dal punto di vista grafico, Così Parlò Rohan Kishibe è uno dei migliori lavori di David Production sul materiale di Araki, nonostante l'assenza dello storico regista Naokatsu Tsuda. Negli OVA ritroviamo tutto lo stile visivo già apprezzato in Diamond is Unbreakable, caratterizzato da sequenze con scelte cromatiche degne di un trip acido tremendamente azzeccate per l'atmosfera bizzarra e fuori di testa degli avvenimenti narrati.

Grazie al minutaggio ridotto e all'assenza dei vincoli temporali e produttivi della trasmissione televisiva, i disegni e le animazioni sono di ottimo livello così come la regia, capace di restituire una grande sensazione di tensione nei momenti più concitati. Promosse anche le musiche di Yugo Kanno così come le sigle di apertura e di chiusura. La prima in particolare è puramente strumentale e introduce molto bene il tono più serio e maturo della produzione.

Nota positiva, infine, anche per il doppiaggio italiano di Netflix, curato da Pino Pirovano presso Nexus Tv, che vede Dario Sansalone (Ryo Asuka in Devilman Crybaby) nei panni del protagonista: il suo timbro vocale e la sua performance si rivelano molto adatti al carisma di Rohan Kishibe. Non valutabili purtroppo i doppiatori scelti per gli altri personaggi della serie originale come Koichi e Josuke, che si limitano a comparire per pochi secondi all'inizio e alla fine di alcuni episodi.

Così Parlò Kishibe Rohan - Le Bizzarre Avventure di JoJo Così Parlò Rohan Kishibe è un’ottima miniserie animata, breve ma intensa, che conferma ancora una volta la maestria di David Production nel non facile adattamento del materiale di Hirohiko Araki. I 4 OVA che vedono protagonista uno dei personaggi più amati di Diamond is Unbreakable, e dell’intera saga di JoJo, rappresentano ben più di un semplice fanservice per gli appassionati e si caratterizzano per una narrazione più cupa e matura rispetto all’opera originale, senza tuttavia snaturarne i principi di fondo. Una visione obbligatoria e terapeutica in attesa di nuove notizie sull’adattamento animato di Stone Ocean, ma è un peccato che finora siano stati trasposti solo quattro dei nove capitoli della versione cartacea.

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