Recensione Darkside Blues

Ambientato in un futuro in cui le megacorporazioni hanno soggiocato la popolazione, esiste solo una speranza di nome Darkside Bl

Recensione Darkside Blues
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Distopico futuro intriso di gotico romanticismo

Dietro Darkside Blues non si cela un mangaka bensì uno scrittore, la storia è infatti tratta dall’omonimo romanzo di Hideyuki Kikuchi. Il suo nome non sarà certo ignoto agli animefan in quanto i suoi romanzetti commerciali sono spesso fonte di ispirazione per manga ed anime (v. Demon City Shinjuku e Vampire Hunter D); così come Stephen King offre materiale al baraccone hollywoodiano Kikuchi aiuta gli animatori a corto di idee. Darkside Blues fu pubblicato a fine anni '80 e adattato in anime alla metà dei '90 per mano di Yoshimichi Furukawa, vera e propria apparizione nel mondo dell’animazione, dato che non risulta che come regista del nostro Darkside Blues. Un regista “scomparso”, un anime dimenticato, ci sarà qualcosa di buono dietro tutto ciò?

Dittatura economica

In un futuro non troppo lontano il 90% del pianeta Terra è posseduto dalla Persona Century, associazione che lo compra man mano dai governi e di cui, almeno nell’anime, si sa ben poco. Senza nessuna via d’uscita contro il grande colosso economico, i ribelli, o meglio dire i non-(ancora)comprati, vivono rintanati nel restante 10% di pianeta, ormai degradato. Tuttavia molti di loro quasi invidiano la Persona Century e, dopo averla rifiutata, sono sul punto di arrendersi ed entrare, sebbene da schiavi, nel mondo di pace che sta costruendo tale società. Unico fronte di forte opposizione è quello terroristico, che ormai può ben poco contro quel colosso che è il suo avversario.
Gli eventi prendono il via dopo il fallimento di un attacco terroristico i cui partecipanti sono tutti morti eccetto uno, in fuga nel 10% del pianeta libero. La Persona Century arriva anche lì e, con la promessa di laute ricompense, scatena una caccia all’uomo. Il giovane fortunatamente s’imbatte in una banda di teppistelli di quartiere, avversi anche loro alla Persona Century, che lo aiuteranno a nascondersi per un po’. Contemporaneamente appare dal “nulla” un misterioso individuo che gira in carrozza, ha poteri sovrannaturali, e sembra essere l’unico a non temere i membri della Persona Century. Si fa chiamare Darkside, dal quartiere della città in cui è apparso.
Amore e amicizia tra i personaggi, ricambiati o meno, tessono le loro fila in un mondo in rovina, con lo spettro d’un regno fondato sul denaro che vuol durare mille anni o forse più...

Atmosfera mezza bellezza ?

Ripetiamo: Atmosfera mezza bellezza? Verrebbe quasi di acconsentire vedendo questo Darkside Blues, il quale, se non brilla per i contenuti - ma vedremo meglio dopo - lascia almeno soddisfatti grazie al carisma. Il suo pregio è riuscire ad amalgamare perfettamente due delle ambientazioni più amate dagli animefan: quella gotico-romantico, con tanto di protagonista vampirico e glacialmente bello, e quella cyberpunk postapocalittica (pure se nel nostro non s‘è verificata nessuna Apocalisse se non l‘avvento d‘un unico grande capitalista). Grande merito hanno in ciò disegni e chara-design che, difficile a credersi, non ci fanno gridare allo scandalo quando vediamo un tizio in abiti settecenteschi e carrozza aiutare dei teppistelli di strada vestiti con stracci. A contribuire c’è anche un’eccellente colonna sonora composta di malinconici brani blues che ben c’accompagnano in questa bizzarra città del futuro con rigurgiti settecenteschi.
Giochi da prestigiatori, si, ma che soli, se ben congegnati come in questo caso, potrebbero già valere un 5 in pagella.
Ossa rotte invece per i contenuti! Ben poco fa emergere l’anime dal mare magnum di produzioni con a tema società distopiche, se non il fatto, un tantino originale, che il tiranno di turno non sembri avere un dominio politico sulla Terra bensì economico (è tacciato di possederne il 90%, che poi ne derivi una dominio anche politico è mera consequenzialità). Si potrebbe tentare, esagerando, di vederci la metafora Persona Century = consumismo moderno, quindi società moderna che moltiplicando i bisogni delle persone le spinge all’alienazione. Anche ammesso, il messaggio di rivolta s’estingue comunque allorché come centro focale dell’opera si sceglie il solito "figo" della fantascienza di serie B ( = Darkside ), piuttosto che una concreta azione rivoluzionaria che mobiliti le masse a ribellarsi sia individualmente nel rifiuto dei prodotti del padrone sia collettivamente in un movimento tanto diffuso quanto letale.

Edizione DvD

L’anime è venduto in Italia dalla Yamato Video, che lo offre in una edizione nella media. La traccia video ci lascia soddisfatti, essendo la compressione più che buona; decisamente ok quella audio che presenta quattro tracce (Italiano Dolby Digital 5.1* - Italiano DTS 5.1* - Italiano Dolby Digital 1.0 Stereo - Giapponese Dolby Digital 2.0 Stereo, con le multicanale ricostruite da colonna musica ed effetti stereo) ed un doppiaggio molto ben interpretato. Accettabili gli extra, costituiti dai trailer e da qualche scheda per i personaggi e l’autore; ottimo il prezzo scontato (da 21 a 15 euro) del sito ufficiale Yamato Video.

Darkside Blues “Con l’odio nel cuore e la tristezza nelle mani”. Bella citazione per un film intriso di romanticismo che ci propone la rivoluzione, peccato solo che la confini sullo schermo!