Demon Slayer 3x06 Recensione: una puntata carica di emozioni

Demon Slayer 3 torna su Crunchyroll con un nuovo episodio pronto a svelare e mostrare le motivazioni più profonde dei nostri protagonisti.

Demon Slayer 3x06 Recensione: una puntata carica di emozioni
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Con uno share sorprendente per gli ultimi episodi di Demon Slayer 3, Ufotable torna su Crunchyroll pronto a trasportarci nel vivo dell'azione. Tutti i personaggi cardine dell'arco narrativo ambientato nel villaggio dei forgiatori di katana sono scesi in battaglia per rilevare le loro più profonde motivazioni nel voler proseguire in un mondo tanto crudele come quello degli ammazzademoni. Con questo sesto episodio avremo, quindi, modo non solo di scoprire storie tragicamente importanti legate alla storia originale di Koyoharu Gotoge, ma anche di indagare ancora più a fondo le metodologie trattate da Ufotable per realizzare l'opera. Queste inaspettate sperimentazioni aiuteranno lo studio d'animazione ad aggiustare il tiro?

"Perché non diventi un pilastro?"

Combattendo senza sosta oscillando tra azioni ben congeniate e ferite mortali, Genya, grazie all'olfatto di Tanjiro, riesce a trovare una quinta scissione del demone, forse corpo principale di quest'ultimo. Il nemico si mostra quindi minuto, piccolo quando uno scoiattolo e con la sua solita espressione spaventata che lo ha sempre contraddistinto fin dal principio.

Nemmeno la lama o la doppietta di Genya riescono però a scalfirgli il collo portando il giovane ammazzademoni a crollare deluso di se stesso, rivangando avvenimenti tristi del suo passato. Esattamente come per Tanjiro, anche Genya ha dovuto affrontare la tragica morte della sua numerosa famiglia composta da sua madre, donna minuta di buon cuore, e i suoi sei fratelli. Purtroppo, come accade spesso nel mondo di Demon Slayer, sono proprio le famiglie che hanno poco ad essere vittime dell'ennesima disgrazia nata su questa terra: quella dei demoni. Trasformata in uno di quei ripugnanti esseri, e rincasata per uccidere chiunque fosse all'interno della modesta abitazione, la madre di quei poveri ragazzi viene uccisa dallo stesso Sanemi Shinazugawa, al tempo molto più sorridente e premuroso di quando è apparso nella prima stagione.

Una storia tragica quella di Genya che, corroso dai sensi di colpa e dalla frustrazione, è prematuramente pronto ad accettare la morte. Ma è proprio nei momenti di difficoltà che diventa più forte il sostegno degli altri: sarà Tanjiro a risvegliare Genya dal torpore portandolo a ritrovare la determinazione perduta.

Un'ottima narrazione

Con quest'ultimo episodio una delle caratteristiche principali è la narrazione. La sesta puntata di Demon Slayer 3 è stata emozionante, ben ritmata, e caratterizzata da OST travolgenti capaci di coinvolgere lo spettatore in questo viaggio dalle colorite e differenti intensità.

Si passa quindi da momenti estremamente frenetici, ad altri pieni di suspence, fino a giungere a scene più compassate, in cui a far da padrona vi è la pesante quanto lieta sensazione di drammaticità.

Una narrazione fluida e ben costruita che ha saputo trasportare e incrementare la concentrazione senza intoppi in un climax mai orientato verso una singola direzione. Il passato strappalacrime di Genya si fonde perfettamente alla frenesia della battaglia in cui la centralità di Tanjiro emerge in maniera sempre più marcata. Perfetta se non quasi contrapposta alla situazione, tanto da esaltarne l'importanza in quanto unico e vero pilastro in grado di plasmare la volontà altrui.

Un maggior senso di omogeneità

Ormai è alquanto chiara la volontà di Ufotable di voler sperimentare mettendo sul mercato un prodotto pieno zeppo di innovative tecniche di animazione dedite a portare ad un livello successivo un anime che ha già mostrato tanto anche in passato.

Esattamente come sottolineato nella nostra recensione di Demon Slayer 3x05, in questa nuova serie il suddetto studio ha forse voluto osare troppo cercando di amalgamare, non sempre con il migliore dei risultati, un gran numero di novità tecniche. Ebbene, lo stacco troppo marcato tra animazione 2D e 3D sembra non essere sempre al centro di ogni episodio, alternandosi a momenti di maggiore omogeneità in cui l'occhio viene allietato da un ottimo mix tra ambientazioni e personaggi. Questo è il caso della nuova puntata in cui emerge un uso più ristretto della cgi, evidente ad un occhio più attento ma ben integrata con l'intera scena.

Del resto, la direzione artistica sa come deviare l'attenzione, dimostrando di saper esaltare dettagli visivi importanti, non solo grazie allo spostamento di questi ultimi su diversi oggetti che cambiano di puntata in puntata, ma anche al sapiente utilizzo di sfocature che permettono una maggiore focalizzazione.

I riflessi tridimensionali del sangue presente nelle scorse puntate lasciano spazio al bagliore purpureo incandescente della nichirin di Tanjiro, alleggerendo di dettagli scene nel complesso già sature di elementi. Il sangue diviene così ridotto a un unico pigmento, sezioni di arti tagliati vengono spogliate di fibre e ossa così da dare maggior spazio a nuovi peculiarità cardine del combattimento.

Menzione d'onore va a Nobuhiko Okamoto, che ha saputo donare una profonda quanto commovente interpretazione al personaggio di Genya Shinazugawa, trasportando lo spettatore fino all'importante quanto inaspettato taglio netto di fine puntata.

Demon Slayer 3 Sebbene sia ormai chiara l’intenzione di Ufotable di sperimentare portando su schermo un miscuglio di nuove e innovative tecniche sul fronte dell’animazione, la delusione che ha caratterizzato i precedenti episodi non risulta sempre così marcata, alternandosi a momenti di fausta omogeneità tra cgi e animazione 2D. In questa sesta puntata di Demon Slaer 3, ciò che più ne esalta la visione è un uso impeccabile della narrazione, capace di coinvolgere e trasportare lo spettatore per tutti gli emozionanti e frenetici avvenimenti che si stanno svolgendo nel villaggio dei forgiatori di katana.