In seguito alla rivelazione della triste infanzia di Genya nel sesto episodio di Demon Slayer 3, Ufotable torna con una nuova puntata in cui vengono accennate succose anticipazioni a dissipare la nebbia del dubbio sui personaggi che ruotano intorno ai protagonisti. Arrivati a metà di questa terza stagione sono molti i misteri da svelare, tanti quante le personalità ancora da conoscere e scoprire e, insieme ad essi, come privarsi dell'ennesima buona notizia dal fronte della produzione?
Ormai è risaputo quanto Ufotable sia legato all'aggiunta di minutaggio extra agli episodi cardine della serie e, non a caso, secondo alcune voci trapelate da fonti abbastanza attendibili, Demon Slayer 3 avrà un minutaggio speciale per il finale di stagione. I fan potranno godere di un ultimo, grande episodio? La risposta si scoprirà solo alla fine dell'avventura, intanto analizziamo il settimo episodio di Demon Slayer 3.
"Un nemico crudele"
Riallacciandoci all'episodio precedente (lasciamo qui la recensione di Demon Slayer 3x06), risulta palese quanto i calcoli di Tanjiro fossero sbagliati: le emozioni esperite da Hantengu non si limitano solo a cinque, infatti, con un gesto inaspettato, Sekido assorbe i suoi compagni trasformandosi e assumendo nuove sembianze.
Così, quello che si pensa essere il vero corpo della quarta Luna Crescente compare mostrando i suoi fieri dragoni legnosi. Intanto Gyokko, dopo aver intrappolato Tokito, esplora incontrastato il magazzino in cui Haganezuka sta ancora lavorando. Con una concentrazione tale da riuscire a ignorare persino la presenza di un nemico tanto potente, l'uomo attira le ire del demone che lo attacca senza ritegno spaccandogli la maschera. In quel momento si mostra, per la prima volta, il volto del tanto famoso forgiatore di katane Hotaru Haganezuka. Nel frattempo, il Pilastro della Nebbia lotta per cercare di sopravvivere alla trappola acquatica che non sembra volerlo lasciar andare. Con poca aria nei polmoni e la lucidità che va pian piano a mancare, Tokito avrà delle allucinazioni che saranno spiraglio importante per far riaffiorare i ricordi ormai persi di uno spadaccino che non mette cuore in quello che fa.
Colorite personalità
Oltre alla frenesia presente fin da inizio puntata, sposatasi perfettamente con la brusca interruzione del precedente episodio, ciò che spicca maggiormente in questa settima puntata sono le personalità delle due Lune Crescenti. Al di là delle sorprese e delle rivelazioni mostrate soltanto a metà (con menzione speciale al volto di Haganezuka, finalmente svelato dopo tanto tempo), la convinzione della sesta diramazione di Hantengu nel supportare le sue tesi, spiazza e stupisce lo spettatore in più di un'occasione.

Che esse possano essere intese come le parole insensate di un demone esclamate come giustificazione alla loro non etica natura di divoratori di uomini? Oppure possono essere interpretate come un più puro e semplice meccanismo di difesa per proteggere con ogni mezzo la parte più debole di se stesso?
Sta di fatto che, indipendentemente da quale delle due parti (Tanjiro o la Luna Crescente) possa avere ragione in una discussione in cui due diverse nature collimano cercando di soverchiare gli istinti dell'altro, si sottolinea ancora una volta l'incredibile abilità della quarta Luna Crescente: tanto più la situazione è difficile, tanto più diventa forte riuscendo a concretizzare in corpi sempre più potenti le emozioni che prova durante le battaglie. Anche Gyokko ha mostrato un lato del tutto nuovo della sua personalità portandolo ad essere il demone più orgoglioso visto finora.
Una scelta ben congeniata quella di Koyoharu Gotoge che ha saputo costruire un personaggio basando la sua intera struttura cognitiva su quelli che sono gli aspetti forse più negativi di un artista: esaltato, convinto della sua arte ai limiti della venerazione, indisponente verso le critiche e invidioso di chiunque osi mostrare ai suoi occhi molta più accortezza e determinazione di quanto ne impieghi lui nella sua passione. Questi spigoli lo portano ad essere stupidamente accecato dalla gelosia, giustificandolo nell'incompiuto gesto di uccidere all'istante l'indifeso Haganezuka. Una scelta sconsiderata la sua, comprovata da una personalità fin troppo assorta in contesti esterni alla battaglia. Per necessità di trama, sarà questa un'ottima scusante per permettere a Tokito Muichiro di salvare i forgiatori prima che sia troppo tardi?
L'ennesima altalena
Purtroppo, avendo ormai superato la metà della stagione, risulta palese la strada che Ufotable ha deciso di intraprendere con Demon Slayer 3. L'aggiunta di animazioni 3D in un comparto che basa la sua esistenza sulla seconda dimensione è ormai prerogativa fissa di alcuni elementi cardine della serie. I demoni secondari, come l'esibizione delle più alte forme di sangue demoniaco, continueranno ad essere rappresentati fino alla fine dell'arco narrativo con la 3DCG senza possibilità di evitare il forte stacco visivo dato dalla quasi incompatibilità delle due tecniche.

Fortunatamente l'abilità del team Ufotable permette una perfetta amalgamazione, evidenziando, oltre il contrasto visivo, fluidità e dinamismo tra animazioni differenti. Anche se le scelte tecniche non risultano totalmente valide, non sono pochi i punti a favore acquistati dal comparto tecnico. L'immedesimazione con gli stati interni dei personaggi (soprattutto nei momenti con meggior carico emotivo) viene resa ancora più viva grazie al sapiente utilizzo di aloni sfocati nero pece a indicare un maggior senso di oppressione e soffocamento. Insieme ad essi, importanti quanto fondamentali, sono gli effetti sonori: ben distinguibili nel far comprendere, nella loro imitazione, la tenacia stridente di un esile collo difficile da scalfire.