Recensione Densha Otoko

Le avventure del ragazzo del metrò...

Recensione Densha Otoko
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Storia d'amore, di metrò e di internet

Densha Otoko è tratto da una vicenda realmente accaduta che ha dato vita a ben 4 serie a fumetti, un live-action di Hideki Takeuchi (per la precisione un serial TV composto da 10 episodi), un romanzo best-seller di Hitori Nakano, e il film di Masanori Murakami. Senza molti dubbi si può dire che è stata una delle proposte più interessanti e divertenti di fine 2006 da parte della Star Comics.
Miniserie proposta in 3 numeri, e disegnata da Hidenori Hara, Densha Okoto narra le avventure di Densha ed Hermes. Una semplice storia d’amore che ha spopolato nella terra del Sol Levante per l’estrema modernità con cui è avvenuta e con cui è stata raccontata: cellulari, e-mail, chat e forum, ovvero i più moderni mezzi di comunicazione di cui la società giapponese attualmente dispone.

Un primo amore... in ritardo!

Densha è un soprannome giapponese che sta per “il ragazzo del metro” e viene affibbiato da una comunità virtuale, dopo la strana vicenda, al nostro protagonista. Densha, di cui non si conosce il vero nome, è il tipico otaku (ndr: otaku è la definizione, spesso usata in modo dispregiativo, per indicare coloro che sono fissati maniacalmente per la tecnologia, per gli anime e manga) privo di qualsiasi fascino, arrivato a 22 anni senza mai aver avuta una relazione sentimentale con alcuna ragazza. Tutto comincia quando Densha, al ritorno da Akihabara (quartiere che si occupa di elettronica a Tokyo) si trova in metro e assiste timoroso alle molestie di un vecchio ubriaco ai danni di 3 donne, tra cui una splendida ragazza.
Armatosi di coraggio, all’ennesimo tentativo di molestia, Densha interviene e caccia il pervertito ingraziandosi le tre donne che vogliono ripagare la sua gentilezza con dei doni. Delle tazze da thè saranno il dono di Hermes, la fanciulla che ha “salvato” in metrò e con cui comincerà ad intrattenere una relazione, spinto dai consigli della comunità virtuale che frequenta su internet. Consigli spassionati opposti a quelli più romantici, battute e momenti di malizia divertentissimi sono gli ingredienti dei commenti indirizzati a Densha e finalizzati a conquistare la bella Hermes. Personaggi esilaranti, a tratti assurdi e un po' esagerati ma assolutamente verosimili e realistici, sono quelli che vengono da internet, diventando in assoluto un background decisamente interessante. Sono l'elemento che da alla storia quel pizzico in più per renderla una lettura più che apprezzabile.

Analisi

Punto di forza di questa atipica commedia sentimentale è l’uso massiccio dei mezzi di comunicazione moderni e soprattutto il fatto che ogni personaggio inserito nella storia è realmente esistito. Ogni battuta della sceneggiatura è la precisa trascrizione di quelle apparse a questo URL: http://www.2ch.net/ vale a dire la più grande bbs giapponese. Unica cosa da segnalare è che ovviamente sono state censurate le risposte più volgari che solitamente arrivano in questo genere di occasioni. Nonostante ciò permane l’estremo realismo. La commedia risulta nel complesso molto leggera e apparentemente non ci sono grosse riflessioni da fare, ma ad una lettura più attenta risulta ben evidente la presenza di una critica agli usi e costumi di questa società giapponese moderna (invito che può essere esteso a tutte le società dei paesi più avanzati), così pronta ad etichettare i suoi componenti con vari vezzeggiativi e dispregiativi, passando da otaku ai colletti blu.
L’utilizzo di una chat per trovare il coraggio di avvicinare una ragazza, e l’uso delle e-mail, che in Giappone sostituiscono gli SMS nostrani, evidenziano in maniera netta la difficoltà di molti ragazzi nel relazionarsi.
Fondamentalmente si può affermare che in questa storia “leggera” coesistono diverse chiavi di lettura che rendono il tutto più avvincente, e spingono il lettore oltre la mera curiosità di sapere come andrà a finire (peraltro il termine degli eventi è abbastanza semplice da indovinare), e sicuramente solleticano il palato fino dei lettori più raffinati.
Visivamente questo prodotto si presenta con la classica edizione, tipica della collana Point Break (non fa parte però di alcuna collana), con un adattamento e una traduzione molto buona nei soliti canoni della casa della stella. Il disegno invece presenta uno stile abbastanza grezzo, molto semplice, ma al tempo stesso funzionale tanto che a fine lettura sarà difficile immaginare questi personaggi con altri volti. Ricorda in un certo qual modo la Takahashi.

Densha Otoko Densha Otoko è un prodotto che merita sicuramente l’attenzione dei lettori, vecchi o nuovi che siano. I motivi sono molteplici, a partire dal fatto che si tratta di una miniserie in tre numeri, quindi anche il costo è, per forza di cose, contenuto. Inoltre Hidenori Hara narra senza troppi fronzoli una storia d’amore molto divertente e la vicenda stessa permette anche spunti di riflessioni interessanti. Il disegno può far storcere il naso, ma è funzionale alla storia che vuol narrare e mostra in modo semplice anche i cambiamenti d’umore dei protagonisti. I personaggi secondari, totalmente privi di nome, sono ottimamente realizzati, in quanto nonostante i loro passaggi siano solo per poche pagine, lasciano un segno nella vita di Densha e danno consigli estremamente verosimili a quelli che si possono incontrare nella realtà. In sostanza: divertente e spensierata, questa proposta della Star Comics è una delle più interessanti di fine 2006 e può essere consigliata senza remore ad ogni lettore.