Recensione Due come noi

Con Ito e Mitsuhashi a fare i teppisti nelle scuole!

Recensione Due come noi
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Due come noi, titolo originale Kyo Kara Ore Wa!! ( Da Oggi, Io!! ) è un manga creato da Hiroyuki Nishimori, l’unico ad aver raggiunto una certa notorietà assieme al più recente Tenshi na konamaiki. Fu pubblicato per la maggiorparte - i capitoli dal 9° fino al 38° - tra il 1988 e il 1990 su Shonen Sunday Super, per poi - al pergiungere di una certa notorietà - essere trasferito su Shonen Sunday, ove si concluse il 18 marzo 1998. Dai primi mesi del ’93 fino a Dicembre del ‘96 vennero invece realizzate i 10 oav che compongono la serie di cui vi parleremo in quest’articolo, di durata variabile, fino a una 60ina di minuti nei primi episodi e una 35ina negli ultimi, ha di certo contribuito alla fama dell’opera. In Italia è stata pubblicata ad aprile 2005, con ormai una decina di anni sulle spalle, anni pesanti soprattutto a livello di animazioni, ma nonostante ciò ha avuto un grande successo e tra gli appassionati è una delle serie del genere più apprezzate.

Da oggi, Io!!

Takashi Mitsuhashi e Shinji Ito si sono appena trasferiti e devono entrare in una nuova scuola, che è anche un nuovo ambiente sociale. In passato devono aver entrambi filato liscio, cosa di meglio di un trasloco per cambiare radicalmente il proprio modo di porsi? Cosa di meglio che delle acconciature adatte per manifestare ciò? Cosi Mitsuhashi e Ito vanno fin dal primo giorno nella nuova città dal parrucchiere, il primo si tinge di biondo ( in Giappone solitamente associato ai teppisti e in un certo senso ad una certa “immoralità/indisciplina“: vi potrebbe venire da pensare ad Onizuka ma pensate anche a Ken contrapposto a Ryu nel picchiaduro Street Fighter ); il secondo, meno pronto a giocare sporco, fa a porcospino i suoi capelli neri. Dopo qualche diverbio iniziale diventano amici e vanno a formare un duo che progressivamente diventerà dal più pericoloso della scuola a quello più pericoloso della città, fino a menarle anche a degli Yakuza nella puntata conclusiva. Nel frattempo il sorgere dell’amore, prima per Ito e poi per Mitsuhashi, e l’incontro/scontro con molti comprimari indimenticabili: su tutti il grande e grosso Katsutoshi Imai, gigante buono imbranato in amore e con un odio pel più menefreghista - almeno apparentemente - Mitsuhashi, e il suo “fido scudiero” Yasuo Tanigawa, che un po’ per avere la sua protezione, un po’ per un legame ormai profondo lo segue sempre piangendo per la sorte che s’accanisce su di lui.

È da notare che in ogni puntata i personaggi assumono sfumature diverse, non sappiamo se per il cambio di regia o altro: ad esempio Imai passa dall’essere un onesto tutto d’un pezzo che si trova a disagio col “giocare sporco” di Mitsuhashi a un gigante non troppo intelligente e un po’ tonto, passando per il classico tipo con la sorte avversa. E se ciò in un certo senso è negativo, dà anche il senso di come una stessa realtà possa cambiare a seconda dei punti di vista. Delle puntate, o cicli narrativi di un paio di episodi, con una piccola morale interna e qualche osservazione poco al di sopra dello stereotipo più banale finiscono il contenuto della serie. Il suo pregio non è certo far ridere con intelligenza, piace invece per il clima scolastico da superiori, di ridicolaggini e battutacce, qualche comportamento strambo esasperato e una generale gioia di vivere che prende con scherzosità e il sorriso sulle labbra anche gli attimi più scuri come gli avvilimenti di Imai.

Due come noi Due come noi è uno degli anime più divertenti degli anni ’90, il suo punto di forza accanto al clima salubre e gioioso che si respira in esso, sono dei personaggi davvero indimenticabili, talvolta esasperati nei loro atteggiamenti ma sempre ritratti con un pizzico di intelligenza, che danno vita a piccoli siparietti ancor più indimenticabili. Se volete far passare alcune ore di leggerezza al vostro spirito e alla vostra mente è l’anime che fa per voi!