Evangelion 1.0 Recensione: l'inizio del Rebuild su Prime Video

Il Rebuild di Evangelion, giunto a conclusione quest'anno col quarto capitolo, è iniziato nel lontano 2007. Ecco la nostra recensione.

Evangelion 1.0 Recensione: l'inizio del Rebuild su Prime Video
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Per gli appassionati di animazione giapponese il 2021 verrà ricordato come l'anno in cui finalmente il Rebuild di Evangelion è giunto alla sua conclusione, con il quarto e ultimo film Evangelion 3.0+1.01: Thrice Upon a Time (leggete la nostra recensione di Evangelion 3.0+1.01) approdato nelle sale cinematografiche nipponiche, dopo una lunga lavorazione piena di ritardi e rinvii, e in streaming nel resto del mondo grazie a Prime Video. E sempre sulla piattaforma del colosso Amazon sono stati resi disponibili anche i precedenti capitoli della tetralogia, con tanto di doppiaggio in italiano nel nostro paese. Un'occasione perfetta per rinfrescarsi la memoria e per recuperare l'intera saga se siete tra coloro che non vi si sono mai approcciati.

Tutto è cominciato, o meglio, ricominciato nel lontano 2007 con Evangelion 1.0: You Are (Not) Alone. Andiamo dunque a riscoprire le origini del Rebuild e a valutare la tenuta nel tempo della pellicola con la quale Hideaki Anno, ormai nel pieno della sua maturità e in possesso di budget e tempi più permissivi, ha dato il via al processo di rivisitazione della sua creazione più celebre, portandola all'attenzione di una nuova generazione di fan.

Un nuovo inizio

Lungo poco più di un'ora e mezza - 98 minuti, per la precisione - Evangelion 1.0 può essere visto come una sorta di film compilation basato sul contenuto dei primi sei episodi della serie animata.

Gli eventi raccontati sono infatti praticamente gli stessi, al netto di qualche piccola modifica e di alcuni tagli. Nell'incipit di Evangelion, ormai iconico, il quattordicenne Shinji Ikari si reca nella città di Neo Tokyo-3 su richiesta del padre Gendo, che non vede da molti anni e con il quale ha sempre avuto un rapporto burrascoso. Sfortuna vuole che, proprio al suo arrivo, Neo Tokyo-3 viene attaccata dal quarto angelo Sachiel. Gli Angeli sono esseri misteriosi dotati di immenso potere e nemici del genere umano, ed è compito dell'agenzia speciale Nerv (di cui fa parte proprio il papà di Shinji) combatterli per annientarli. Tratto in salvo dal capitano Misato Katsuragi, Shinji viene portato al quartier generale della Nerv dove scopre il vero motivo della sua convocazione: diventare il pilota dell'unità Eva-01, un gigantesco mecha umanoide che rappresenta l'unica arma a disposizione dell'umanità per sconfiggere la minaccia degli Angeli.

Dopo un iniziale (e comprensibile) rifiuto, il protagonista cambia idea quando si rende conto che il suo posto sarebbe stato preso dalla prima pilota Rei Ayanami, ancora gravemente ferita a seguito di un precedente infortunio. Salito a bordo dell'Eva-01, Shinji affronta l'angelo Sachiel e le sue paure in quello che è solo l'inizio di una storia diventata leggendaria.

Come abbiamo scritto, Evangelion 1.0 è una riproposizione quasi 1:1 dei combattimenti contro i primi tre Angeli (Sachiel, Shamshiel, Ramiel), che gli spettatori della serie televisiva originale conoscono molto bene. Tuttavia, a dispetto del naturale accostamento, il primo atto del Rebuild è molto di più di un semplice film compilation come quelli che vanno di moda nell'industria dell'animazione giapponese da un decennio a questa parte. La pellicola è frutto della maggior esperienza e consapevolezza del medium maturata da Anno e dal suo staff, e il risultato si vede.

Un solido remake

Volendo usare un'espressione molto in voga nella moderna industria dell'intrattenimento, e di quella videoludica in particolare, possiamo riferirci a Evangelion 1.0 come un vero e proprio remake dei primi episodi della serie originale. Sotto la nuova egida dello studio Khara, da lui fondato un anno prima del rilascio del film per affrancarsi dall'influenza di Gainax, Hideaki Anno rimette mano al franchise per raccontare nuovamente la storia di Shinji, Rei, Asuka e compagni libero dagli stretti vincoli delle produzioni televisive.

Come ormai sappiamo, la trama del Rebuild segue inizialmente gli stessi binari dell'anime ma a partire dal secondo film comincia a divergere per concludersi in modo del tutto inedito (leggete la nostra analisi ed interpretazione del finale di Evangelion 3.0+1.01). A livello narrativo, perciò, in questo primo capitolo non vi sono differenze significative rispetto a quello che già conosciamo, se si esclude l'importantissima sequenza finale che in questa sede non vi spoileriamo.Ritroviamo perciò il protagonista Shinji, emblema dell'adolescente giapponese insicuro e chiuso in sé stesso, la candida e silenziosa Rei Ayanami, che obbedisce sempre a qualunque ordine, l'austero e autoritario Gendo Ikari, la bella e seducente Misato Katsuragi e molti altri personaggi entrati ormai nell'olimpo della cultura pop giapponese. Mentre per una certa ragazza dai capelli rossi e dal carattere peperino dovremo attendere la pellicola successiva.


Nel corso della sua ora e quaranta, Evangelion 1.0 scorre molto bene alternando i combattimenti contro gli Angeli a momenti più tranquilli e introspettivi, o che indugiano sui dettagli del mondo creato da Anno e soci. Per forza di cose, i numerosi richiami a discipline quali la religione (leggete il nostro speciale sul rapporto tra Evangelion e la religione), la filosofia, la psicologia e molte altre, che hanno reso il brand uno dei più colti e stratificati dell'animazione giapponese, qui sono presenti in misura inferiore. Ma non manca già qualche esempio evidente come gli attacchi energetici a forma di croce utilizzati dagli Angeli.

La durata di Evangelion 1.0 è inferiore al minutaggio complessivo dei sei episodi della serie originale da cui trae spunto, e questo ha costretto gli sceneggiatori ad apportare alcune modifiche e qualche taglio. Questi cambiamenti potrebbero far storcere il naso agli spettatori più esigenti che hanno già completato la visione dell'anime, e in alcuni momenti generano una sensazione di frettolosità, ma a conti fatti la godibilità e l'efficacia della narrazione non vengono in alcun modo precluse. Se siete dei neofiti, Evangelion 1.0 è un titolo perfetto per approcciarsi a questa complessa e affascinante saga.

Tradizione e innovazione

La novità più evidente di questo remake è ovviamente il comparto visivo. A livello tecnico, il primo film del Rebuild ha lasciato a bocca aperta gli appassionati all'epoca del suo rilascio e oggi, a distanza di quasi 14 anni, dimostra di essere invecchiato molto bene non sfigurando in alcun modo se confrontato con i capitoli successivi.

La più grande innovazione apportata è ovviamente l'utilizzo della CGI, una tecnica con cui Anno non era molto familiare e su cui non nutriva molte aspettative, ma che grazie all'ottimo lavoro dello staff si integra alla perfezione con l'animazione tradizionale. In particolare, il suo utilizzo nella resa visiva dell'angelo Ramiel è davvero degno di lode.

Grazie anche all'ottima regia, agli spettacolari combattimenti ricchi di effetti speciali, e al sempre eccellente character design di Yoshiyuki Sadamoto, Evangelion 1.0 è un'opera visivamente impeccabile che ha rappresentato l'ingresso nella modernità per il franchise, nonostante alcune delle precedenti iterazioni (come The End of Evangelion) mettessero già in mostra un livello tecnico invidiabile.

Chi disdegna del tutto l'impiego della computer grafica negli anime probabilmente non cambierà idea con questa pellicola, ma nelle mani di Anno e soci tale strumento si trasforma in un grande valore aggiunto che caratterizzerà anche i capitoli successivi del Rebuild.

Ottime le musiche del compositore veterano Shiro Sagisu, nome storico dell'industria che ha firmato le colonne sonore di tutte le opere animate del franchise e collaboratore di Hideaki Anno sin dai tempi di Nadia: Il Mistero della Pietra Azzurra, caratterizzate da melodie che accompagnano alla perfezione ogni momento della pellicola dando il meglio nelle sequenze di combattimento, dove diventano più incalzanti e adrenaliniche.

Degna di menzione la bellissima sigla di chiusura Beautiful World della popstar Utada Hikaru, che verrà ripresa anche nel secondo film con un missaggio differente. Per quanto riguarda il doppiaggio, infine, c'è davvero poco da dire: sia il cast giapponese che quello italiano sono infatti magistrali nella resa di ogni personaggio.

Soffermandoci sul secondo, in Evangelion 1.0 ritroviamo gli stessi doppiatori della serie animata con l'unica differenza rappresentata da David Chevalier, che sostituisce Massimiliano Alto nei panni di Kaworu Nagisa. Mentre a prestare la voce a Misato Katsuragi è ancora la mitica Stella Musy, il cui posto verrà preso da Rachele Paolelli nelle ultime due pellicole della tetralogia.

Evangelion 1.0: You Are (Not) Alone Evangelion 1.0, a quasi 14 anni dalla sua uscita, si conferma ancora oggi un’opera validissima che ripropone, con pochissime aggiunte e modifiche, il contenuto dei primi sei episodi dell’anime in una veste grafica più moderna e pregevole, dove l’animazione tradizionale e quella in 3D-CGI coesistono alla perfezione. Il primo capitolo del Rebuild è un’ottima alternativa alla serie televisiva per approcciarsi a un franchise che ha fatto la storia della cultura pop giapponese, e ha come unico vero “difetto” quello di essere solamente il primo atto di una grande epopea, oltretutto sceneggiato in modo conservativo e derivativo dell’opera da cui trae origine, a differenza di quanto succederà già nel film successivo Evangelion 2.0.

7.5