Fate/stay night: Heaven's Feel III. spring song recensione: l'ultimo film

Fate/stay night: Heaven's Feel III. spring song decreta la conclusione della trilogia cinematografica, ma anche di un'intera saga.

Fate/stay night: Heaven's Feel III. spring song recensione: l'ultimo film
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La trilogia Fate/stay night: Heaven's Feel è iniziata con un film poco approfondito in alcuni punti ed accessibile solo ai fan, ma è riuscita a riprendersi con il secondo capitolo (a tal proposito, recuperate la nostra recensione di Fate/stay night: Heaven's Feel II. lost butterfly). Eppure, nonostante un inizio non molto ispirato, è evidente come Heaven's Feel sia una lettera d'amore di ufotable a Fate/stay night.

Anche se lo studio si è fatto conoscere al grande pubblico con una serie di film realizzati per Aniplex ed ormai lo associamo a Demon Slayer - Kimetsu no Yaiba, possiamo dire che parte del successo mondiale lo deve all'adattamento del prequel Fate/Zero, per poi consolidarsi con Fate/stay night: Unlimited Blade Works. Nel corso di aprile Fate/stay night: Heaven's Feel III. spring song è arrivato in esclusiva su Netflix, disponibile anche con un ottimo doppiaggio italiano, e possiamo dire con sicurezza che non rappresenta solo la fine del trittico di film, ma anche un ringraziamento e un commiato di ufotable a Fate/stay night.

L'ultima notte

Tutte le pene che Sakura ha sofferto nel corso degli anni sono riemerse improvvisamente, dopo aver ucciso il fratello Shinji, che ha provato a violentarla: l'oscurità chi si annidava al suo interno ha preso il sopravvento e l'ha trasformata in un essere che brama solo distruzione.

Come abbiamo potuto constatare nel corso del secondo film, Sakura è in grado di evocare e controllare l'ombra che si nutre di persone e di Servant. Shiro ha sempre sospettato che la compagna potesse essere la causa di tutto, ma ha ignorato i segnali, perché l'amava; ma ora trova difficile accettare tutte le sue azioni e deve trovare un modo per salvarla. Nel frattempo, Sakura raggiunge la casa di Shiro per rapire Illya ed ottenere il Graal, ma trova la resistenza della sorella Rin; questa, però, non riesce a tenere testa al potere distruttivo della Master corrotta. Il tempestivo arrivo di Shiro e Rider è del tutto inutile, perché la giovane è disposta ad uccidere anche l'unica persona che le abbia dato la felicità, solo per amore, così da averla sempre al suo fianco; Rider, invece, viene fermata dalla Saber corrotta. Solo l'intervento di Illya riesce a fermare Sakura: è disposta a concederle l'ultima chiave per accedere al Graal. Sconfitto e spaventato, il protagonista chiede aiuto al prete Kirei, il quale spiega che il vero intento di Zoken è quello di impossessarsi del corpo di Sakura, per poter continuare a vivere; per evitare che ciò avvenga devono prima liberare Illya. Dunque, Shiro stringe un'inaspettata alleanza con il supervisore della Guerra per salvare la giovane ereditiera degli Einzbern e per fermare Sakura.

In questa circostanza ci vengono forniti alcuni dettagli sulla rivalità tra Kirei e Kiritsugu (altrimenti circoscritti solo all'adattamento di Fate/Zero), dovuta ad ideali opposti: Kiritsugu era disposto ad abbandonare tutto senza rimorso nel nome della giustizia, ma alla fine non è mai rimasto effettivamente da solo.

Kirei, invece, è un uomo impassibile e cinico, che non è affezionato a niente a cui poter rinunciare, perché prova piacere nella disperazione degli altri. Chiunqua abbia visto il prequel o Unlimited Blade Works sa che Kirei non può essere considerato come un eroe: a riprova di ciò, il suo obiettivo è attendere la nascita dell'oscura creatura che sta logorando Sakura, come l'avvento di un'entità superiore. A causa di tutto ciò che sta accadendo, Shiro viene messo dinanzi alla difficile situazione di dover capire fin dove sia disposto a spingersi per poter salvare la persona che ama, ma non sa se sarebbe pronto ad ucciderla.

Si dipana, dunque, un racconto complesso di amore ed odio, di salvezza ed espiazione, che affonda le radici in un passato remoto, con pochi colpi di scena, perché non c'è più spazio per le sorprese, ma anche tante spiegazioni che approfondiscono i retroscena che si celano dietro la Guerra del Santo Graal. Il tutto ci conduce, una rivelazione dietro l'altra, verso un finale più che esaustivo della trilogia e dell'intera saga.

La fine della Guerra

Fate/stay night: Heaven's Feel III. spring song si fa carico dei problemi principali del primo film e cerca di risolverli, anche se solo in piccola parte, riuscendo comunque a portare a termine la storia della Guerra di Fuyuki.

Poco dopo le fasi iniziali, la pellicola si prende i giusti tempi per spiegare cos'è la Guerra del Santo Graal e quali sono le sue origini, seppure non in maniera molto approfondita come ci saremmo aspettati: viene specificato che vengono evocati sette Servant, per conquistare la sacra reliquia, ma in realtà devono essere sacrificati per il Santo Graal Maggiore. Anche se non è ben chiarito come siano evocati gli Spiriti Eroici, ciò che viene detto riesce comunque ad espandere e a dare una forma più concreta all'intero universo in cui si svolgono gli eventi. Inoltre, viene rivelata l'origine del Graal Maggiore, creato dalle tre famiglie di maghi più influenti (Makiri, Einzbern, e Tohsaka), con lo scopo di raggiungere un piano di esistenza superiore. Eppure, nonostante l'intento principale dei maghi, il Graal è rimasto corrotto dall'entità Angra Mainyu, un tempo un essere umano nato per farsi carico di tutti i mali del mondo ed ora intrappolato all'interno del Graal, in attesa di uscire per portare distruzione; nel corso della precedente Guerra aveva quasi raggiunto il suo obiettivo, ma il calice è andato distrutto ed uno dei frammenti è stato iniettato in Sakura.

Le varie informazioni sul Graal e sulla Guerra confermano come Fate/stay night sia un ricettacolo di diverse culture e tradizioni, ben amalgamate tra di loro ed appositamente rivisitate, in modo da non risultare fuori luogo: si passa dal simbolismo cristiano, a quello del zoroastrismo, fino ad arrivare alla mitologia greca e al ciclo arturiano.

Dietro la storia di Angra Mainyu, abbiamo notato un parallelismo con il passato di Sakura, perché anche lei è stata vittima dell'avidità dell'uomo: è stata strappata alla sua famiglia in giovane età ed è stata sottoposta a torture ed abusi fisici e mentali solo per saziare il desiderio del nonno di avere una vita eterna; con gli anni ha provato a dimenticare tutto ciò che ha subito, ma i continui abusi l'hanno segnata con cicatrici indelebili. Non è difficile intuire che Sakura abbia cercato aiuto per essere salvata da una vita piena di sofferenze.

Quando ha capito che nessuno l'avrebbe liberata, la disperazione ha preso il sopravvento e con il tempo ha iniziato ad odiare il mondo intero; le sue emozioni sono fortificate dalla presenza della corruzione nel suo corpo. È possibile scrutare, dietro le maglie di un racconto fantasy, una riflessione su come le continue violenze possano distruggere la forza d'animo e la mente.

La pellicola, così come l'intera trilogia, si sorregge anche su diversi tipi di storie d'amore tetre, che non banalizzano il racconto, ma lo rendono ancora più piacevole perché riesce a mettere in evidenza il lato oscuro di alcuni personaggi: ad esempio l'egoismo di Zoken, che è disposto a torturare la nipote per la vita eterna, o il piacere di Kirei per l'infelicità degli altri, che lo spinge a voler dar vita ai mali del mondo. Si comprende, dunque, perché Rin e Shiro siano attanagliati dalla difficile decisione di dover uccidere la ragazza: la prima perché è la sorella che le è stata portata via e in fondo, anche se si dimostra insensibile, sente pur sempre un legame fraterno; Shiro, invece, è combattuto perché è disposto a salvare la persona che ama, ma non sa se davanti ad una situazione drastica sarebbe disposto ad ucciderla.

In questo contesto risulta difficile non provare un po' di empatia per Sakura, nonostante abbia ucciso anche degli innocenti, perché il suo desiderio è avere una vita normale e felice, dopo anni in cui è stata costretta a subire ogni pena e soppresso ogni emozione. Tutto ciò che viene rivelato e mostrato si ricollega sia a Fate/Zero che ad Unlimited Blade Works, chiudendo in questo modo sia la storia principale che le secondarie legate alla Guerra.

Fate/stay night: Heaven's Feel III. spring song non è privo di difetti, perché gravano sulla narrazione i problemi del primo film che non ci hanno permesso di sentirci particolarmente coinvolti in alcuni passaggi della trama. Eppure, nonostante le sequenze decisive non siano molto esplicative (almeno per chi non ha giocato la visual novel), ma intuibili, si giunge comunque ad una conclusione meritevole non solo della trilogia di Heaven's Feel, ma dell'intera saga di Fate/stay night.

Un fantastico comparto artistico

Con la trilogia di Fate/stay night: Heaven's Feel, ufotable ha confermato di essere uno dei migliori studi d'animazione del momento. Il tratto è sopraffino, senza sbavature, e con una minuziosa cura per i particolari. Allo stesso modo, la resa ambientale è certosina, con un'attenzione anche per i dettagli in grado di lasciare di stucco sia per piccolezze come le finestre rotte, che per alcuni scorci paesaggistici.

La CGI è l'unico punto debole dell'impianto visivo, perché in alcune situazioni spicca particolarmente sul disegno più classico, ma non risente di animazioni rigide che potrebbero rovinare la qualità visiva della pellicola.

La regia offre alcune inquadrature suggestive, come la carrellata iniziale, in cui la telecamera fissa su Sakura si sposta da destra verso sinistra, mostrando il suo graduale cambio di umore, dallo stupore alla collera. La colonna sonora, composta nuovamente da Yuki Kajiura, riesce ad enfatizzare ogni singola situazione.

La massima espressione del comparto artistico la si nota durante gli scontri, che si fregiano di animazioni fluide e di un disegno sempre chiaro, anche nelle situazioni più movimentate.

Nelle fasi finali si assiste anche ad una scazzottata, che ci ha colpito non solo per come i pugni impattassero sui volti alterandoli, ma anche come fossero quasi reali, grazie ad un ottimo comparto sonoro. I duelli sono tutti imponenti, persino quelli più brevi, grazie anche ad una colonna sonora sempre più incalzante.

Fate/stay night: Heaven's Feel III. spring song Fate/stay night: Heaven’s Feel III. spring song è una degna conclusione della trilogia. Il film riesce a risolvere parte dei problemi del primo capitolo grazie ad una spiegazione che lascia soddisfatti. Ci sono, tuttavia, ancora situazioni che risentono delle mancanze del primo lungometraggio. Attraverso un contesto fantasy vengono trattati temi come gli abusi e l’amore. Il tutto culmina in un finale che chiude ogni storia. Ancora una volta, ufotable sfoggia un tratto eccellente, senza imperfezioni, eccezion fatta per una CGI che in alcune situazioni salta all’occhio, ma che non risente di animazioni rigide, e con una colonna sonora memorabile. In questo modo, ufotable ha voluto dare un degno saluto alla saga di Fate/stay night.

8.2