Fire Force: recensione dell'esplosiva Stagione 1 trasmessa su Italia 2

Tiriamo le somme sulla prima stagione dell'infuocato anime tratto dall'omonimo manga di Ōkubo Atsushi, già papà dell'indemoniato Soul Eater.

Fire Force: recensione dell'esplosiva Stagione 1 trasmessa su Italia 2
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"Esistono varie cause di morte. Morte per vecchiaia, suicidio, malattia. Ma la causa di morte che più terrorizza le persone nel nostro tempo è la morte per combustione."

A partire dalla breve introduzione che accompagna tutti gli episodi della serie, l'adattamento animato di Fire Force comunica allo spettatore l'intenzione di raccontare una storia matura e intrigante, in cui la morte e le tragedie giocano un ruolo predominante. Divenuto famoso grazie allo scoppiettante Soul Eater, il mangaka Ohkubo Atsushi è del resto apprezzato per la profondità dei suoi racconti, una visione alquanto estrema dei concetti di bene e male - nonché della linea quasi mai sottile che li separa - e l'incredibile operazione di world building che puntualmente sorregge gli immaginari nati dalle sue matite (per maggiori dettagli sulla sua opera più famosa vi invitiamo a rileggere la recensione dell'anime di Soul Eater).

Allo stesso modo Fire Force è un deflagrante concentrato di tutti gli elementi più riusciti del proprio predecessore, che anche a questo giro di giostra vengono costantemente mescolati con un'abbondante dose di fanservice e una moltitudine di stramberie fuori da ogni logica. Come vedremo a breve, il risultato è un battle shonen meritevole e divertente, che dopo una lunga attesa da parte dei fan ha recentemente illuminato con le sue fiamme il palinsesto di Mediaset Italia 2.

I sogni e i doveri di un pompiere

Anno 198 dell'Era del Sole. Sono ormai trascorsi 250 anni dalla Grande Calamità, ossia l'evento misterioso che vide milioni di individui in ogni angolo del globo prendere improvvisamente fuoco. Sfortunatamente le cause di quella che oggi viene chiamata "combustione umana spontanea" sono tuttora ignote, ragion per cui l'Impero di Tokyo, la Chiesa del Sacro Sol e le potenti industrie Haijima hanno istituito una squadra speciale di pompieri pirocineti, la Fire Force, il cui compito è appunto quello di scoprire cosa provochi la combustione e al tempo stesso donare il requiem a coloro che ne cadono vittima.

Dopo aver sprigionato le fiamme dal proprio corpo, infatti, gli esseri umani si trasformano in autentici inferni viventi definiti "Incendiati", che essendo del tutto privi di raziocinio tendono a dare libero sfogo a una violenza inaudita e a non fermarsi finché il nucleo generalmente posizionato in prossimità del cuore non viene distrutto. Soltanto i componenti della Fire Force hanno i mezzi e il coraggio necessario per battersi con gli Incendiati e donare loro la pace eterna, anche perché tra i pompieri speciali vi sono dei particolari individui che, in seguito alla combustione umana spontanea, hanno conservato il proprio ego e si sono in qualche modo adattati alle fiamme. Se le vittime di Prima Generazione si tramutano nei mostruosi Incendiati, quelle di Seconda Generazione acquisiscono col tempo la capacità di manipolare le fiamme e servirsene in battaglia, mentre coloro che appartengono alla fenomenale Terza Generazione sono persino in grado di sprigionarle dai rispettivi corpi e hanno pertanto accesso a poteri ineguagliabili.

L'assoluto protagonista della vicenda è il giovane Kusakabe Shinra, un pompiere di Terza Generazione che si è unito alle fila della Fire Force per mantenere una vecchia promessa fatta alla propria madre: diventare un eroe. Difatti, dodici anni prima dei fatti raccontati, un misterioso incendio scoppiato nella dimora della famiglia Kusakabe privò il povero Shinra della madre e del fratellino appena nato, che stando al rapporto dei pompieri rimasero carbonizzati.

Avendo risvegliato le proprie fiamme in quello sfortunato episodio, lo stesso Shinra venne per giunta accusato di aver provocato l'incendio, ma poiché quel giorno riuscì a scorgere tra le fiamme un'inquietante ombra demoniaca, da quel momento ha fatto del proprio meglio per imparare a controllare i poteri della Terza Generazione, combattere il fuoco col fuoco e scoprire infine le verità taciutegli circa l'incendio appiccato in casa sua.

Per conseguire il proprio obiettivo, Shinra si arruola quindi nell'Ottava Brigata della Fire Force, ossia un atipico plotone formato soltanto di recente e composto unicamente da individui scelti. Pare infatti che qualcuno all'interno della Fire Force abbia già scoperto il segreto della combustione umana spontanea e se ne stia servendo per fini personali, ma poiché le varie compagnie non hanno l'obbligo di condividere i risultati delle rispettive indagini, l'agenzia dei vigili del fuoco si è vista costretta a radunare un manipolo di pompieri meritevoli di fiducia affinché possano investigare sulle altre sette brigate e portare alla luce quelle verità che potrebbero porre fine alla minaccia rappresentata dalla combustione.

Un irresistibile universo post-apocalittico

Come accennato nell'introduzione, ancora una volta Ohkubo ha plasmato una realtà affascinante e complessa, che sin dalle prime battute cattura e incanala l'attenzione dello spettatore (o del lettore, nel caso del manga), riuscendo nel fondamentale compito di suscitargli una curiosità insaziabile.

D'altronde, ad ogni risposta elargita la trama di Fire Force punta immancabilmente i riflettori su svariati nuovi quesiti e cospirazioni che contribuiscono a preservare ed espandere il fitto alone di mistero che permea l'intero racconto. Ogni qualvolta il pubblico abbia la sensazione di aver infine raggiunto l'ambita verità, difatti, eventi sorprendenti - come l'introduzione delle subdole Cappe Bianche guidate dall'Evangelista e le carneficine perpetrate dai suoi devoti sostenitori - finiscono puntualmente per rimetterne in discussione persino le convinzioni date per certe, mostrando lati inaspettatamente oscuri della storia e della stessa Fire Force. Uno degli elementi più squisiti dell'opera è la dimensione religiosa che Ohkubo ha costruito con attenzione e meticolosità: se, ad esempio, le caserme della Fire Force sono in realtà delle vere e proprie chiese e ciascuna brigata porta con sé almeno una suora, affinché costei possa rivolgere una preghiera al divino Sol atta a salvare l'anima dell'Incendiato di turno, non mancano nemmeno i diffidenti e gli eretici, come l'Ordine della Fiamma Cinerea, che al contrario considerano marcia la Chiesa del Sacro Sol e paragonano la sua dottrina a un autentico lavaggio del cervello. Di conseguenza, temi come il rispetto verso le anime dei trapassati, l'importanza di ogni singola vita o l'attenzione per i parenti delle vittime vengono affrontati in modi sempre differenti, a seconda delle convinzioni insite nei singoli personaggi.

Seguendo l'esempio del più volte menzionato Soul Eater, Fire Force vanta al proprio arco di frecce un cast immenso e diversificato, e la principale abilità del mangaka sta proprio nel saper regalare il giusto spazio a ciascuno di essi, specie nelle lunghe e frequenti operazioni di guerriglia. Laddove tanti artisti contemporanei finiscono troppo spesso per trascurare o addirittura dimenticare alcuni dei loro attori, Ohkubo riesce invece a dosare con maestria lo screen time di ciascun pompiere, consentendo allo spettatore di esplorarne nel profondo la caratterizzazione e, soprattutto, di seguirne assai da vicino il progressivo percorso di crescita personale. L'elevato tasso di tragicità dell'opera è comunque controbilanciato dalla spiccata vena comica che accomuna tutti i lavori di Ohkubo e da un fanservice talvolta invadente, ma non necessariamente fastidioso.

Le fiamme di David Production

Fondato nel 2007 da Okiura Taito e Kajita Kouji, entrambi ex-componenti del rinomato studio Gonzo, lo studio d'animazione David Production ha sfornato negli anni dei prodotti di pregevole fattura, come il remake di Captain Tsubasa, Cells at Work! o i vari adattamenti animati de Le bizzarre avventure di JoJo.

Sul piano prettamente visivo, Fire Force è ad oggi uno dei lavori migliori dello studio, in quanto presenta animazioni di altissimo livello in cui si mescolano bidimensionalità e computer grafica. Questo riuscito cocktail ha permesso la realizzazione di spettacolari combattimenti al cardiopalma, durante i quali gli effetti speciali scaturiti tanto dalle fiamme dei pompieri quanto da quelle dei loro avversari si confondono in uno splendido gioco di luci. Non a caso, le scene che rimangono più impresse sono quelle notturne, che appunto consentono ai personaggi di esibirsi in meravigliosi spettacoli pirotecnici. Senza nulla togliere al character design di Morioka Hideyuki, il cui stile ricorda molto quello dello stesso Ohkubo, durante la visione di Fire Force siamo rimasti letteralmente ammaliati dai fondali, sempre traboccanti di particolari e attenti a mettere in mostra un mondo dai toni steampunk. Come accennato nella nostra precedente anteprima di Fire Force, l'unico vero neo della produzione va ricercato nell'inspiegabile decisione dello staff di non riprodurre minimamente i lineamenti del viso dei personaggi inquadrati da una prospettiva leggermente distante dal primo piano, e che pertanto li fa spesso apparire come dei semplici manichini.

Il notevole impatto visivo di Fire Force è poi accompagnato da una colonna sonora sopraffina, nonché attenta a supportare la narrazione con melodie adeguate ai toni assunti di volta in volta dal racconto. Se le scene più scanzonate e volte magari al fanservice sono accompagnate da melodie allegre e vivaci, durante le fasi di lotta più disperate si fanno largo dei brani adrenalinici, fastosi e persino tragici ove necessario.

Passando al doppiaggio, bisogna riconoscere che David Production ha messo assieme un cast stellare, che come imposto dalla tradizione nipponica ha saputo sfornare una traccia parlata impeccabile, ben recitata e caratterizzata da ottimi accostamenti vocali. Tutti gli interpreti originali hanno volto un lavoro encomiabile, ma in particolare abbiamo apprezzato le performance recitative di Kajiwara Gakuto (Asta in Black Clover), Kazuya Nakai (Roronoa Zoro in ONE PIECE) e dell'inarrivabile Mamoru Miyaro (Okabe Rintarou in Steins;Gate, Ling Yao in Fullmetal Alchemist: Brotherhood), i quali si sono rispettivamente calati nei panni del protagonista Shinra e dei capitani Akitaru Oubi e Shinmon Benimaru.

Con nostra grande sorpresa, la traccia parlata in italiano si è però rivelata altrettanto buona, in quanto lo studio di doppiaggio X-Trim Solutions ha saputo confezionare una traduzione scorrevole e oltretutto si è valso di un adattamento estremamente fedele ai testi originali (l'esatto opposto di quanto accade nel manga edito da Planet Manga, in cui l'Evangelista è diventato il Predicatore, e così via). Tra l'altro, il direttore del doppiaggio, Patrizio Prata, ha selezionato doppiatori dalle indiscutibili doti recitative, che anche grazie agli azzeccati accostamenti vocali, ci hanno stregati per tutta la durata della stagione 1.

Rispettivamente calatisi nei panni dei due rivali Shinra e Arthur, Andrea Oldani ed Ezio Vivolo hanno posto la giusta enfasi nelle battute dei loro personaggi e nel corso della visione abbiamo avuto la piacevole impressione che i due interpreti vocali sia siano persino divertiti durante i continui battibecchi dei due pompieri di Terza Generazione. Sono però Joker e Benimaru di Claudio Moneta e Alessandro Fattori ad averci colpiti e convinti in modo particolare, poiché entrambi i doppiatori italiani sono stati in grado di arricchire i loro già carismatici ruoli.

Fire Force Il primo adattamento animato di Fire Force è un prodotto pregevole e divertente, che grazie all’ottima colonna sonora e ai superbi doppiaggi dona una marcia in più al già coinvolgente manga di Ohkubo. A dispetto dei pronostici, lo studio di doppiaggio X-Trim Solutions non ha soltanto messo assieme un cast eccezionale, ma la grande cura riposta nella traduzione dei testi ci ha finalmente restituito un adattamento fedele all’originale. Ed è proprio questa la ragione per cui ci sentiamo di consigliare ai neofiti non tanto il manga, che a causa delle opinabili scelte di adattamento effettuate da Planet Manga ha spesso finito per stravolgere i dialoghi e perderne l’autentico significato, bensì la trasposizione animata realizzata dal sempre meticoloso David Production, che negli ultimi anni non ha mai sbagliato un colpo. In attesa di scoprire come si evolverà la trama, lasciatevi conquistare dal fenomenale operato di world building effettuato da Ohkubo e avvicinatevi alla strampalata Ottava Brigata della Fire Force: una volta che vi sarete arruolati tra le sue fila non potrete più farne a meno. Latom.

7.6