Godzilla: Minaccia sulla città, la Recensione del secondo film su Netflix

Disponibile su Netflix il secondo capitolo della trilogia cinematografica animata dedicata al Re dei Kaiju: l'epica battaglia contro Godzilla continua...

Godzilla: Minaccia sulla città, la Recensione del secondo film su Netflix
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A pochi mesi di distanza dal primo capitolo, Godzilla: Il pianeta dei mostri, torna su Netflix uno dei simboli giapponesi per eccellenza, nonché padre di tutti i kaiju: Godzilla - Minaccia sulla città, il secondo capitolo della trilogia cinemtografica di animazione prodotta da Polygon Pictures.
Tanto famoso nella terra del Sol Levante da essere eletto ambasciatore del Giappone e vantare più di una statua a lui dedicata nella capitale del Paese, Godzilla è approdato sul grande schermo per la prima volta nel 1954. Ora, dopo piu di 60 anni, il colosso giapponese ha incontrato un altro baluardo del Giappone nel mondo: l'animazione. Grazie ad una vincente collaborazione fra Netflix, Toho Animation e Polygon Pictures, è nato cosi il progetto di una nuova trilogia all'insegna del rinnovamento e nel gennaio 2018 il primo capitolo è approdato sulla piattaforma streaming ottenendo ottimi risultati sia in patria che a livello internazionale.
È stato chiaro fin da subito come l'impronta di Polygon estenda e aggiunga nuovi elementi narrativi all'universo del Re dei Kaiju, spostando la storia anche al di fuori del pianeta e in un futuro molto, troppo lontano, rendendo quasi impossibile mantenere contatti con il presente. Grazie a questo ottimo espediente, ovvero l'aver spostato la storia 20.000 anni nel futuro, ha dato la possibilità agli sceneggiatori di spaziare con le idee e toccare tematiche ed elementi in puro genere sci-fi.

Godzilla vs Mecha Godzilla

La storia riparte poco tempo dopo i fatti accaduti nel primo film. Dopo aver fatto ritorno sulla terra e aver attuato il piano per la distruzione di Godzilla, i pochi superstiti del genere umano si trovano di fronte una minaccia ancora più grande, mostruosa e distruttiva della precedente, ovvero Godzilla Earth. Colti di sorpresa, il loro tentativo di abbattere il mostro fallisce miseramente, venendo così decimati ulteriormente. I pochi sopravvissuti alla battaglia vengono soccorsi da una tribù indigena di terrestri, evidentemente sopravvissuti alla distruzione e al mutamento del pianeta, evoluti in qualcosa di leggermente diverso dagli umani. Ma la scoperta più importante avviene quando il comandante dei Bilusaludo Galu-gu, una delle razze aliene che affiancano i terrestri nella battaglia, scopre che le punte delle frecce della tribù Houtua, i loro soccorritori, sono fatte in nanometallo. Questo particolare materiale era stato sviluppato nel 21° secolo per costruire l'arma definita anti Godzilla: il "Mecha-Godzilla", purtroppo distrutto prima ancora che potesse essere messo in funzione. Questa scoperta riaccende le speranze nel gruppo, che decide di tornare al sito ai piedi del monte Fuji e, grazie al nanometallo, progettare una nuova arma e un nuovo piano per fronteggiare la minaccia.
Dal punto di vista della trama il secondo capitolo non si distacca molto dal primo: in fondo il plot di base è rimasto pressoché invariato, c'è una minaccia da abbattere e un pianeta da riconquistare.

Questo non vuol dire che il film abbia una narrazione scontata, anzi: il racconto scorre piacevolmente e tanti elementi che vengono messi in gioco risultano ben orchestrati tra loro, sfruttando ottimamente le diversità dei personaggi principali e i loro approcci. In questo episodio, rispetto al primo, è migliorata la caratterizzazione dei personaggi umani, approfondendo le caratteristiche personali e caratteriali che andranno poi a giustificare determinate decisioni prese dai protagonisti. Purtroppo viene dato poco spazio alla tribù Houtua, vera novità messa in campo in questo capitolo, che per le particolarità mostrate - una su tutte il fatto che siano telepati ed estremamente intelligenti - avrebbero meritato un approfondimento maggiore e magari più spazio nella vicenda.

Il talento di Polygon Pictures

Un lavoro impeccabile è invece stato svolto a livello visivo: ciò vale in generale, ma in particolar modo per l'ambientazione. Il nuovo ecosistema terrestre si è adattato al suo nuovo "Dio" e tutto ha assunto il "fattore mostro" nel tentativo di sopravvivere, facendo diventare una minaccia per l'uomo ogni singolo elemento naturale. Gli altri mostri e bestie incontrati lungo il cammino non possono vantare la ricchezza di dettagli e di varietà che invece caratterizzano la scenografia, rimanendo su classici simil-dinosauri; problema di poco conto, visto anche il minutaggio ristretto nel quale compaiono.

Questo discorso non vale però per Godzilla, creato anche questa volta con una cura maniacale, possente, enorme e distruttivo, come poche altre volte lo abbiamo visto. Sul fronte dell'animazione e del comparto grafico, il Re dei Mostri non ha nulla da invidiare all'ultimo "fratello" americano o alla impressionante versione nipponica vista in Shin Godzilla in quanto a dettagli e spettacolarità. Altra grande nota di merito, nonché fiore all'occhiello di tutte le produzioni made in studio Polygon, sono i mecha e tutte le parti "tecnologiche" della pellicola, molto ben realizzate dal punto di vista del design e della modellazione in CGI, oltre che animate nel migliore dei modi attualmente in circolazione.

Una vera e propria lode va fatta invece a tutto il comparto sonoro, valore aggiunto del film, che va a toccare vette di eccellenza raramente raggiunte in una produzione non solo anime ma anche cinematografica. La colonna sonora si attiene alle classiche musiche orchestrali utilizzate nelle pellicole del genere, ma in questo caso è stato deciso di mantenere sonorità decisamente anni Sessanta che riportano con la memoria agli albori della serie, omaggiando le origini del personaggio e la sua storia. Ma la parte migliore sono senza ombra di dubbio gli effetti sonori, creati e missati magistralmente tanto da rendere le scene di azione ancora più immersive, coinvolgenti e spettacolari. Tutto, a partire dai mecha, le armi, le navi e ovviamente Godzilla, è ottimizzato al meglio, con sonorità davvero originali e caratteristiche, studiate ad hoc per la pellicola.

Godzilla: Minaccia sulla città Tirando le somme finali, Godzilla - Minaccia sulla città, continua a tenere incredibilmente alta la qualità della saga diretta da Hiroyuki Seshita e Kobun Shizuno, contribuendo allo sviluppo di uno dei prodotti migliori mai creati nel franchise del Kaiju più famoso al mondo e conquistando allo stesso tempo un posto sul podio degli anime originali Netflix più belli prodotti finora. Ovviamente, essendo il secondo capitolo di una trilogia, il finale aperto ci lascia in trepidante attesa dell’arrivo del terzo e ultimo film, del quale però al momento non si hanno informazioni.

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