Green Valley: Recensione del primo numero targato Skybound

La recensione del primo dei nove spillati, già disponibile, che compongono questa promettente miniserie targata Skybound e Image Comics.

Green Valley: Recensione del primo numero targato Skybound
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Skybound lo ha fatto ancora! L'etichetta di Robert Kirkman e soci appartenente alla Image Comics, non contenta degli immensi successi di serie come The Walking Dead, Outcast e Invicible (solo per citarne alcuni), ha sfornato un altro instant cult del comic americano. L'opera arriva oggi tra le mani del pubblico italiano, dopo che la casa editrice Saldapress, che ne cura la pubblicazione in italia, aveva presentato il primo numero di questa miniserie in una speciale edzione blanket al Romics 2016. Parliamo di un fantasy straordinario e atipico, a cavallo tra più generi, permeato di epicità e di personaggi in bilico, che affronteranno drammi sia di ampio respiro che intimi. Dai loro occhi osserveremo la storia che si andrà a dipanare lungo i nove volumi spillati che compongono l'opera, e scopriremo dov'è che comincia l'eroe e dove finisce l'uomo. Comprenderemo il dovere e la necessità, e ci avventureremo in una valle devastata da una strana magia. Una serie americana sulla carta, ma british fino al midollo, commistione che si percepisce anche nell'opera stessa man mano che si prosegue nella lettura. È la storia di guerrieri, ma soprattutto amici, che persero tutto, e di come le loro gesta divennero leggenda; è la storia dei quattro cavalieri di Kelodia, che riemersero dalle ceneri del loro regno per salvarne un altro: quello della Green Valley.

Di Regni e Cavalieri

La Miniserie Green Valley, scritta da Max Landis (Dirk Gently, Superman: Alieno Americano) e disegnata dal nostrano Giuseppe "Cammo" Camuncoli (in un vero e proprio stato di grazia), segue le vite dei quattro cavalieri del regno di Erskine, un ordine giovane ma già divenuto famoso nei regni confinanti per le sue epiche imprese, formato da pochi ma valorosi uomini. I suoi membri, l'imbronciato Sir Bertwald, il suo migliore amico Sir Ralphus, il raccontasotire Sir Gulliver e il dongiovanni Sir Indrid, sono un gruppo affiatato di amici che nutrono reciproco rispetto per il compagno con cui cavalcano; cavalieri quindi, e uomini molto diversi tra loro, sia per carattere che per età, ma legati da un rapporto quasi fraterno e dal cameratismo di molteplici battaglie combattute assieme. Ed è proprio in battaglia che conosciamo i quattro, mentre tentano di fermare un invasione barbara, senza troppa fatica. L'atmosfera che si respira anche sul campo di battaglia è all'inizio goliardica e leggera, seppur non priva di azione, e viene da subito posta l'attenzione sui personaggi principali, facendoci conoscere le loro vite e concentrandosi sul rapporto che questi hanno con i propri compagni e con la loro fama. Noi abbiamo già letto la serie completa, ma già dal primo numero Landis dimostra di aver creato una storia davvero ben congeniata, che centellina gli accadimenti in modo da non rivelare troppo della trama - almeno nella prima parte della miniserie. Ciò è dovuto sia alla scelta di fondere due generi agli antipodi in un'unica storia (poiché l'incontro deve risultare fluido), sia alla brevità scelta per narrarla. E sorprende come tutto funzioni alla perfezione. L'introduzione, l'evoluzione, la scoperta e il finale, sono dei microcosmi nel macro rappresentato dalla miniserie, e ognuno racconta una parte del totale. Quindi, se troverete la storia un po' lenta nei primi numeri o dal sapore di già visto, non demordete e andate avanti. Tornando ai nostri quattro eroi, la serenità verrà presto meno quando i barbari, derisi e creduti (erroneamente) sconfitti, assalteranno il castello di Erskine, mettendo il luogo a ferro e fuoco, rendendoci già testimoni di eventi clou che segneranno profondamente i protagonisti.

Di Eroi e Uomini

In Green Valley tutto ciò che rende un fantasy tale è presente, seppur parodizzato e leggermente estremizzato. Il buon Landis si è divertito molto a giocare sia con gli stereotipi cavallereschi sia, come accennato, con i generi. Ognuno dei quattro cavalieri è infatti esasperazione del personaggio che interpreta, salvo poi uscire dagli schemi alla fine del primo numero per ribaltare le cose. Ecco allora che il cavaliere diviene uomo, ombra dell'eroe che era (salvo forse Ralphus), e alla ricerca di un motivo per andare avanti. Valore aggiunto della produzione Skybound sono i sensazionali disegni di Giuseppe Camuncoli, firma del bel Paese qui più in forma che mai. Ogni tavola è una gioia per gli occhi, ma è nelle doppie splash page che si vede l'immensa bravura dell'artista. La dinamicità delle azioni le rende quasi reali agli occhi del lettore e ogni espressione riesce a trasmettere la sensazione sperata, grazie anche alla cura profusa nella caratterizzazione (sia testuale che visiva) di ognuno dei quattro protagonisti, e alle chine e ai colori di Rathburn e Jean - Francois Beaulieu, che rispettivamente valorizzano il tratto di Camuncoli e rendono più immersiva la lettura.

Green Valley Green Valley porta il fantasy su nuovi livelli di lettura, in una commistione di generi funzionale e funzionante, che ci catapulta in un'avventura che parte forse a rilento ma mette il turbo a metà, regalandoci più di una sorpresa. I quattro protagonisti - eroi, cavalieri ma sopratutto uomini - sono una parodizzata (e leggermente estremizzata) interpretazione del codice cavalleresco, e rappresentano la raison d'etre dell'intera opera. Non lasciatevi sfuggire questa promettente miniserie, che preannuncia di avere molte frecce al suo arco.