Hello World Recensione: una storia d'amore sci-fi su Netflix

Hello World è una storia d'amore che si sviluppa tra passato e futuro, ma non è affatto priva di problematiche e di difficoltà.

Hello World Recensione: una storia d'amore sci-fi su Netflix
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Il tema del viaggio del tempo è forse uno dei più complessi e affascinanti ad essere affrontati, perché deve essere ancora esplorato a fondo. Negli anni, abbiamo potuto vedere diverse interpretazioni dei viaggi nel tempo, con tutte le sue complicazioni. Uno dei titoli più recenti è Hello World, film del 2019 diretto da Tomohiko Ito, che ha una certa dimestichezza con il genere, avendo diretto Erased (fate un salto indietro di qualche anno leggendo la nostra recensione di Erased).

Sin dal primo trailer mostrato lo scorso anno, Hello World è riuscito ad incuriosirci perché si poneva come una storia d'amore che si mescola con il viaggio nel tempo. Dopo essere arrivato direttamente in home video a dicembre, Hello World si è aggiunto di recente al catalogo Netflix. Scopriamo dunque se la love story con una spolverata di time travel è riuscita ad incantarci.

Destino e futuro

Nel 2027, a Kyoto è diffusa una tecnologia che registra nei minimi dettagli la storia della città: questo è dovuto al progresso tecnologico che ha permesso lo sviluppo del dispositivo di memoria quantistico ALLTALE, la cui capacità è illimitata, al punto da poter raccogliere infinite informazioni su tutta la città e su ogni periodo storico, utili per aggiornare le mappe e renderle sempre più accurate.

In questo contesto vive Katagaki Naomi, uno studente introverso e insicuro, che cerca di essere una persona diversa. Un giorno, tornando a casa, il giovane assiste ad uno strano fenomeno: il cielo della città è avvolto da un'aurora boreale arancione. Dopo aver raggiunto un corvo con tre zampe che gli ha rubato i libri, Katagaki vive un'inspiegabile visione, al termine della quale appare un uomo incappucciato, che solo lui riesce a vedere e sentire. La misteriosa figura conosce ogni particolare della vita del ragazzo e lo aiuterà a scoprire chi è veramente. Dopo i minuti introduttivi, Hello World mette subito in chiaro come stanno effettivamente le cose, con un primo colpo di scena: l'uomo non è altri che il Katagaki Naomi venuto da un futuro di dieci anni. Questo dettaglio è legato ad un altro elemento chiave del racconto, ovvero che in realtà quello che viene introdotto non è propriamente un viaggio nel tempo come lo conosciamo, bensì un salto nelle registrazioni del passato. Si scopre che il vero compito del computer ALLTALE è di usare gli strumenti di misurazione sparsi per la città per registrare ogni singolo avvenimento.

A voler essere ancora più chiari: la realtà in cui vive il giovane Katagaki Naomi non è altro che una registrazione del passato e duplicato del mondo reale; invece, il viaggiatore del tempo viene dal mondo reale del futuro ed è riuscito ad entrare nelle registrazioni del 2027, con il solo intento di aiutare il se stesso di 10 anni prima a trovare una ragazza. La persona designata è Ichigyo Ruri, la quale ha un temperamento opposto a quello del protagonista, essendo aggressiva e risoluta.

Katagaki dovrà compiere esattamente le stesse azioni che l'uomo del futuro gli consiglia, così da poter riuscire a mettersi con lei. Soffermandosi su questo particolare della storia, non si può fare a meno di chiedersi per quale motivo la controparte futuristica del protagonista voglia aiutare il giovane se stesso a conquistare Ichigyo.

La risposta è tanto semplice, quanto apparentemente banale: per amore. Il giorno in cui Katagaki e Ichigyo hanno condiviso i propri sentimenti, lei è morta a causa di un'incidente: ora, il viaggiatore del tempo vuole far sopravvivere l'amata, così da modificare le registrazioni e rivedere ancora una volta il suo caldo sorriso. Ovviamente, alterare il passato (registrazioni in questo caso) non è privo di complicazioni: a frapporsi tra i due Katagaki ed il loro obiettivo c'è il Sistema Omeostatico, ovvero il sistema di difesa che ALLTALE usa per evitare modifiche al programma, che assume le sembianze di creature antropomorfe; per far fronte alla minaccia, il giovane deve utilizzare un particolare guanto che gli permette di alterare le registrazioni, al punto da creare oggetti fisici dal nulla.

Meglio se non ci addentriamo ulteriormente sugli sviluppi della trama, per evitare di svelare i risvolti più interessanti di Hello World. Ad un primo impatto il racconto può sembrare assurdo ed eccessivamente sdolcinato, anche se non privo di originalità, ma ben presto riesce a sorprendere grazie a rivelazioni e colpi di scena (l'ultimo dei quali arriva poco prima dei titoli di coda) che ne cambiano notevolmente le tonalità.

Al netto, però, di scelte narrative non proprio azzeccate, come alcune ingenuità di scrittura che non ci hanno permesso di apprezzare in tutte le sue sfumature una storia d'amore nuova, complessa, ed avvincente.

Una storia d'amore oltre il tempo

Hello World è un film ben equilibrato perché si prende i giusti tempi per permetterci di familiarizzare con il contesto e con i vari personaggi.

Questi, però, risentono di una costruzione poco accentuata, che non permette di creare il legame emotivo che gli autori avrebbero voluto, tanto da non sentirci affatto coinvolti nelle situazioni più emozionanti. La prima parte del lungometraggio ha ritmi narrativi più lenti, utili per introdurre gli attori e per dilungarsi in spiegazioni che ci permettono di iniziare a comprendere il contesto, lasciandoci affascinati quel poco che basta per invogliarci ad approfondire: se in un primo momento ci siamo sentiti meravigliati e in parte confusi nello scoprire che la realtà del giovane Katagaki non è altro che una registrazione, poco alla volta, abbiamo iniziato a prendere confidenza, grazie anche alle varie informazioni che si affastellano. Ciò mette in risalto l'elemento più interessante e originale di Hello World: la reinterpretazione del viaggio nel tempo. Certo, il film non riscrive completamente un genere, ma l'intento di portare una novità è comunque lodevole. Purtroppo, abbiamo notato che non sempre tutto ciò che viene mostrato è chiaro, soprattutto nelle fasi più avanzate della storia, in cui i ritmi diventano più rapidi ed il tempo a disposizione non viene gestito in maniera ottimale: se la prima metà ci permetteva comunque di comprendere la maggior parte degli avvenimenti, anche se parzialmente, nella seconda, invece, molto viene trascurato e lasciato senza chiarimenti.

In aggiunta, a volte sembra che gli autori abbiano volutamente dimenticato alcuni concetti fondamentali del viaggio nel tempo (o di una sua rivisitazione), solo per far proseguire la trama: benché venga detto che le registrazioni devono essere armonizzate, vi è un momento in cui il Katagaki del 2027 altera il normale corso di un evento fondamentale per l'avvicinamento alla sua amata, agendo in maniera completamente diversa da come avrebbe dovuto, riuscendo comunque ad ottenere il medesimo risultato; anche se piccolo, il cambiamento avrebbe dovuto portare delle conseguenze nella linea temporale, ma si ha la sensazione che non abbia avuto alcun impatto.

I momenti poco chiari e la dimenticanza di principi basilari dei viaggi nel tempo non sono fattori negativi che gravano sulla visione, perché il racconto non ricerca l'accuratezza "scientifica", bensì vuole essere una love story tra passato e futuro con plot twist ben inseriti, ma un'attenzione maggiore per i piccoli dettagli sarebbe stato solo valore aggiunto. Ciò che ci ha affascinati di meno è il rapporto tra i personaggi.

La costruzione e l'evoluzione dei tre protagonisti è graduale e ben approfondita: quando conosciamo il giovane Katagaki, viene delineato come un ragazzo timido e poco socievole, che trova difficoltà a diventare amico dei compagni di classe; ma da quando inizia a frequentare Ichigyo, poco alla volta si apre agli altri.

Allo stesso modo, anche Ichigyo subisce una piacevole crescita emotiva: mentre nei primi minuti viene rappresentata come una ragazza fredda e distaccata, con un carattere forte e a volte anche un po' aggressivo, dopo aver conosciuto il giovane protagonista, si addolcisce. Ruolo fondamentale nel racconto lo ricopre il Katagaki del futuro, che non viene messo da parte, siccome, una volta arrivati a circa metà film, parte della storia ruota attorno a lui: per evitare di cadere in spoiler, perché le sue azioni sono strettamente legate ad uno dei colpi di scena principali, ci limitiamo a dire che attraverso una serie di rapidi flashback, possiamo comprendere meglio le motivazioni dietro il suo comportamento; con il progredire del racconto inizia ad accettare i propri sbagli e a voler rimediare per salvare la persona che ha sempre amato.

Nonostante la buona costruzione degli attori, dobbiamo evidenziare come il legame che li unisce non sia molto rimarcato, lasciandoci indifferenti nei momenti più emotivi. Questo comporta che la love story, vero fulcro del racconto, non è riuscita ad entusiasmarci come avremmo voluto.

Tra presente e futuro

Dai primi istanti, salta all'occhio che in Hello World viene fatto un marcato utilizzo della CGI. Per essere più precisi, i personaggi principali e alcuni elementi secondari sono realizzati con la computer grafica; invece, per il resto dell'ambientazione è stato adoperato il tratto manuale, con una minuziosa cura per i dettagli.

La CGI spicca particolarmente sul disegno di stampo più classico, perché non è ben modellata, anche se le forme non sono squadrate, e a causa di animazioni a volte legnose. Da contraltare, ci sono alcune inquadrature in cui la computer grafica ed il disegno manuale si amalgamano alla perfezione, tanto da rendere quasi indistinguibile la differenza tra i due stili.

Il character design non è molto elaborato, trasmettendo un senso di semplicità, ma abbiamo apprezzato che il Katagaki del futuro sia pensato per essere anche visivamente una versione adulta di quello del passato, così da essere riconoscibile anche solo attraverso pochi elementi: questo particolare ci ha permesso di iniziare a fare delle supposizioni sulla sua identità sin dalla prima apparizione.

Infine, ci sono momenti onirici, con colori che saltano sullo schermo, inquadrature frenetiche, flash, ed immagini enigmatiche, che si mescolano tra di loro per creare effetti psichedelici.

Hello World Hello World vuole essere una storia d’amore originale, che si muove tra passato e futuro. È abbastanza evidente come l’obiettivo principale degli autori fosse di creare un racconto che potesse apportare una modifica al tema del viaggio nel tempo: l’intento è più che apprezzabile, anche se non viene stravolto o rinnovato il tema. Eppure, si riscontrano alcuni problemi, che però non inficiano molto sulla trama, perché sono solo delle semplici ingenuità di scrittura: alcuni momenti sono poco chiari soprattutto nella seconda metà, e ci sono dimenticanze di concetti basilari dei viaggi temporali. Anche il comparto grafico è gradevole alla vista, a discapito di una CGI non sempre ben realizzata. Quello che ci ha deluso maggiormente è la gestione dei protagonisti: se da un lato abbiamo apprezzato la buona caratterizzazione e l’evoluzione in base a ciò che vivono, dall’altro abbiamo trovato appena approfondite le loro interazioni.

7.3