Finalmente ci siamo. Jujutsu Kaisen 0, il film prequel basato sull'omonimo shonen manga di Gege Akutami, è da oggi disponibile nei cinema italiani come evento speciale della durata di una settimana. Come avevamo ipotizzato nel nostro speciale dedicato al futuro di Jujutsu Kaisen, anche l'Italia può così seguire la scia degli Stati Uniti e di numerosi altri paesi grazie alla collaborazione tra Crunchyroll, Dynit e Nexo Digital, che ha permesso il doppiaggio della pellicola e il suo approdo nelle sale cinematografiche. E non possiamo che augurarci che sia solamente la prima di una lunga serie.
Abbiamo visto Jujutsu Kaisen 0 e possiamo darvi il nostro parere su quello che è senza dubbio uno degli eventi dell'anno per quanto riguarda il mondo dell'animazione, non solo giapponese. In questo articolo non sarà inclusa alcuna analisi del doppiaggio italiano, a cui dedicheremo uno speciale a parte nei prossimi giorni.
Squadra che vince non si cambia
Le origini di Jujutsu Kaisen 0, da poco diventato uno dei film anime più visti di sempre al mondo, risalgono all'aprile del 2017, quando Gege Akutami pubblica il primo capitolo del manga sulla rivista Jump GIGA di Shueisha, con il titolo Tokyo Metropolitan Curse Technical School.
Originariamente previsto come una miniserie di 4 capitoli, il successo del titolo è tale da portare al lancio della serie principale l'anno successivo e alla ristampa in formato tankobon dei suddetti capitoli con un nuovo titolo, il Jujutsu Kaisen 0 che tutti conosciamo. Il volume è stato pubblicato in Italia il 25 febbraio 2021 grazie a Panini Comics, detentore dei diritti del franchise. L'annuncio dell'adattamento animato di Jujutsu Kaisen 0 arriva alla fine di marzo 2021, al termine della prima stagione della serie televisiva (recuperate la nostra recensione di Jujutsu Kaisen). La pellicola debutta nelle sale cinematografiche nipponiche il 24 dicembre dell'anno scorso e il successo è immediato: Jujutsu Kaisen 0 è il maggior incasso al box office giapponese del 2021 (superato anche un mostro sacro come Evangelion 3.0+1.01: Thrice Upon a Time) e ad aprile 2022 rappresenta il 15° incasso di sempre nella storia del paese. Un risultato straordinario che, dopo i record di Demon Slayer: Il Treno Mugen, conferma il periodo d'oro che stanno vivendo gli adattamenti cinematografici dei franchise più popolari del mondo manga.
Al timone della produzione di Jujutsu Kaisen 0 troviamo ancora una volta l'indaffaratissimo studio MAPPA (che si occuperà anche della seconda stagione di Vinland Saga) e il regista Seong-Hu Park, così come quasi tutto lo staff che ha lavorato all'anime televisivo: l'esperto sceneggiatore Hiroshi Seko, il veterano Tadashi Hiramatsu al character design e Hiroaki Tsutsumi alle musiche, in collaborazione con Yoshimasa Terui e Alisa Okehazama. Le new entry del cast originale di doppiatori vedono le talentuose Megumi Ogata e Kana Hanazawa, nei panni rispettivamente del protagonista Yuta Okkotsu e Rika Orimoto.

Proprio Yuta rappresenta il perno centrale delle vicende del film, ambientate due anni prima degli eventi del manga principale. In un mondo tormentato da spiriti maligni che prendono vita dai desideri inconsci della mente umana, Yuta è un adolescente dal carattere triste e insicuro vittima di una terribile maledizione che ha colpito la sua amica d'infanzia Rika.
Dopo aver perso la vita in un incidente stradale, Rika si è trasformata in un essere deforme perennemente legato a Yuta, che si manifesta tutte le volte che il suo ospite viene minacciato. La coppia attira così le attenzioni di Satoru Gojo, che convince il protagonista a iscriversi alla scuola per stregoni di Tokyo con la promessa di aiutarlo a rompere la maledizione che affligge lui e la sua amica. Inizia così per il giovane Yuta Okkotsu la sua nuova vita nel mondo degli esorcismi e delle arti occulte.
Amore e maledizioni
Jujutsu Kaisen 0 si inserisce in un filone che sembra andare di moda nell'animazione giapponese in questi ultimi anni, ovvero quello di realizzare adattamenti cinematografici di manga di successo dopo la conclusione di una stagione trasmessa sulle reti televisive, sia per ragioni puramente produttive (legate ai maggiori costi e vincoli del medium seriale) sia perché il materiale originale ben si adatta a questo formato.

Impossibile non farsi venire in mente il già menzionato Demon Slayer: Il Treno Mugen e Made in Abyss: Dawn of the Deep Soul, trasposizione del quarto e quinto volume dell'omonimo manga di Akihito Tsukushi. Il prequel dello shonen manga di Gege Akutami si differenzia tuttavia da questi due casi poiché si tratta di una storia autoconclusiva che precede la serie principale, sia dal punto di vista della pubblicazione effettiva sia per quel che riguarda la cronologia degli avvenimenti narrati. Di conseguenza, Jujutsu Kaisen 0 è un prodotto che si rivolge in egual misura sia ai fan della serie che ai neofiti: i primi si troveranno subito a casa grazie alle stesse atmosfere e alla presenza di numerose facce conosciute (alcune delle quali protagoniste di brevi ma gustose apparizioni), mentre i secondi non avranno alcun problema a seguire la trama grazie alle spiegazioni e all'ottima (re)introduzione del contesto.
Trattandosi dell'adattamento di un'opera che ha rappresentato un vero e proprio banco di prova, un prototipo di quello che poi sarebbe diventato uno dei maggiori successi della recente scuderia di Shonen Jump, l'inizio di Jujutsu Kaisen 0 ricalca quello della serie animata per struttura e tempi, tanto da sembrarne quasi un remake per l'evidente somiglianza di alcune scene.

Questo si riflette anche sul protagonista Yuta Okkotsu, che a dispetto delle apparenze possiede molti tratti in comune con Yuji Itadori, non ultimi il fatto di essere portatore di una terribile maledizione e di seguire lo stesso percorso di crescita. Ciò che invece lo differenzia dal protagonista della serie principale, e che all'atto pratico rappresenta il principale pregio narrativo della pellicola, non è solamente la sua caratterizzazione più introversa e solitaria (a cui contribuisce la straordinaria performance della doppiatrice originale Megumi Ogata) ma soprattutto il suo rapporto con Rika, o meglio con ciò che ne rimane.
Le sequenze in cui Yuta e Rika sono entrambi presenti a schermo rappresentano senza dubbio i migliori momenti della pellicola, in particolar modo i toccanti flashback del loro passato, e donano alla figura dell'eroe maledetto un'aura più malinconica che non è facile trovare in titoli appartenenti alla medesima categoria.
Degno di menzione è anche il villain Suguru Geto, già apparso nella prima stagione dell'anime dove però era messo in ombra dal collega Mahito, che è efficace e detestabile al punto giusto e di cui si iniziano a scoprire i primi dettagli del legame con Satoru Gojo, in attesa di maggiori approfondimenti nella seconda stagione dell'anime in arrivo l'anno prossimo. Questi pregi sfortunatamente compensano solo in parte le mancanze del comparto narrativo di Jujutsu Kaisen 0, che mette in mostra la scarsa esperienza dell'autore Gege Akutami all'epoca della serializzazione dell'opera originale. Quello che lo spettatore si trova davanti nei 105 minuti di durata del film è un canovaccio tipico degli shonen manga, sviluppato in modo prevedibile (se si eccettua un colpo di scena verso la conclusione) e che procede senza troppi sussulti fino al combattimento finale.
La parte centrale della storia è ridotta al minimo, in quanto si passa dall'introduzione al climax quasi senza soluzione di continuità, ed è questo con tutta probabilità il più grande limite della produzione. Se è vero che l'autore Gege Akutami ha sempre fatto della semplicità e della linearità i suoi cavalli di battaglia, è difficile non rimanere con l'amaro in bocca al termine della visione per colpa di una sceneggiatura che non sfrutta appieno il suo potenziale.
Spettacolo puro
Dove invece è difficile, se non impossibile, muovere critiche è nei confronti del comparto tecnico, che ripropone tutto lo stile e la spettacolarità della serie animata sotto steroidi. Jujutsu Kaisen 0 conferma l'opera di Gege Akutami come uno dei battle shonen più cupi e dark degli ultimi anni, e questo si riscontra perfettamente nella palette cromatica impiegata e nella presenza di una discreta (seppur non eccessiva o disturbante) dose di violenza, senza dimenticare il design graffiante e l'ottima resa visiva delle maledizioni.

Grazie alla natura cinematografica del progetto, i disegni e le animazioni si mantengono di eccellente fattura per l'intera durata della pellicola e toccano il loro apice nell'intensa mezzora finale, una vera e propria gioia per gli occhi e un motivo più che valido per pagare il prezzo del biglietto d'ingresso al cinema. Jujutsu Kaisen 0 è intrattenimento puro, e che siate o meno appassionati di anime di combattimento in questo film troverete uno degli apici visivi del genere in questione, che non sfigura affatto se confrontato a Il Treno Mugen o altri lungometraggi recenti.
Promosse anche la colonna sonora, che accompagna egregiamente sia i momenti più calmi e introspettivi che quelli più adrenalinici, e le sigle di apertura e di chiusura eseguite dalla band King Gnu. Nulla da segnalare anche sul fronte del doppiaggio giapponese, sempre di altissimo livello e dove ritroviamo tutte le voci che abbiamo amato nella serie animata, mentre come vi abbiamo già anticipato a inizio articolo quello italiano verrà trattato a parte in un futuro speciale.