Kaguya-sama Love is War 3 Recensione: la stagione più accattivante

Dopo 13 episodi si conclude la terza stagione di Kaguya-sama: Love is War. su Crunchyroll. Una stagione coi fiocchi, piena di intriganti risvolti.

Kaguya-sama Love is War 3 Recensione: la stagione più accattivante
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La guerra d'amore non avrà mai fine? È questa la prima domanda con cui Kaguya-sama: Love is War - Ultra Romantic, la terza stagione dell'anime targato A-1 Pictures, lascia i suoi fan. Dallo scorso aprile fino ad oggi, la serie tratta dall'omonimo manga di Aka Akasaka si conclude dopo 13 fantastici episodi disponibili su Crunchyroll Premium, ricchi di comicità e genialità, connubio che rende quest'opera davvero speciale. Tra situazioni tragicomiche, la lunga lotta psicologica tra Shirogane e Shinomiya, segretamente innamorati, continua imperterrita esplorando nuove strategie per far sì che sia l'altro o l'altra a confessare i propri sentimenti.

La terza stagione soddisfa le aspettative

Dove eravamo rimasti? Nella prestigiosa Accademia Schuchiin, Miyuki Shirogane è il Presidente del Consiglio Studentesco. Qui svolge le principali mansioni scolastiche insieme alla sua vice Kaguya Shinomiya. Tra esami finali, vacanze estive e un nuovo anno, i loro segreti sentimenti reciproci tardano a sbocciare. Se è vero che in amore esiste un forte e un debole, nessuno dei due vuole mostrare per primo la propria fragilità. Dichiararsi? Inaccettabile. In più di un'occasione, quali il Festival dei Fuochi d'Artificio o altri piccoli eventi della scuola, sembra che la confessione sia sempre più vicina, ma non è così. E tra piccoli attimi di quotidianità, situazioni bizzarre e momenti degni di un romcom con i fiocchi, il pubblico è ancora in trepida attesa, riponendo tutta la speranza nella terza stagione.

Kaguya-sama: Love is War 3 è il ritorno della più lunga battaglia d'amore. Il primo episodio, come si è visto, è sin da subito un vortice di novità. L'eterno "tira e molla" dei due protagonisti si inoltra nel mondo della messaggistica istantanea, una potentissima arma che, negli episodi successivi, ravviva sempre più la narrazione e tutti i siparietti tragicomici che coinvolgono i personaggi. Kaguya, figlia di famiglia benestante, si interfaccia quasi per la prima volta con il mondo della tecnologia. Se ricordate, ella non conosce le piccole regole di Line, e sulla base del fraintendimento il pubblico assiste ad una lunga serie di malintesi, uno dei punti di forza di tutta l'opera. Simili meccanismi, infatti, fanno proseguire il racconto verso un culmine che non sembra mai arrivare.

Uno dei motori principali è proprio la tensione continua tra i due personaggi, volta ad infondere allo spettatore sempre la speranza di una dichiarazione, la quale sfuma in men che non si dica, lasciando però sempre un barlume di speranza. D'altra parte, è esattamente così che si è arrivati alla terza stagione in men che non si dica.

Dopo tanti capitoli sembra quasi impossibile trovare sempre nuovi spunti per proseguire la guerra d'amore, eppure Kaguya-sama ci riesce benissimo, scegliendo di coinvolgere ancor più gli altri personaggi, creando dunque sempre più variabili ed imprevisti pronti a scombussolare gli ingegnosi piani di Shirogane e Kaguya. A Chika Fujiwara e Yu Ishigami, tra i personaggi principali, membri del Consiglio Studentesco, si aggiunge una terza componente: Miko Iino. Tre figure dalla personalità totalmente diversa: Fujiwara è estremamente giocosa, a tratti infantile; l'introverso Ishigami fa davvero di tutto per irritare la diligente Iino, sua vecchia compagna delle medie. Pur ben differenziato, questo trio è una vera e propria bomba ad orologeria per Shinomya il Presidente, che certamente non hanno bisogno dell'imprevedibile zampino dei loro compagni in questa folle guerra d'intelletto che è Kaguya-sama Love is War. La terza stagione si presenta davvero come un arco narrativo pieno di risorse e di combinazioni surreali, sfruttando quante più pedine possibili in questa partita avvincente.

Il gioco si fa più interessante

Uno dei pregi di Kaguya-sama: Love is War è quello di non ripetersi mai. Sviscerando le più profonde e irrazionali meccaniche della mente quando si è follemente innamorati, quest'opera riesce sempre a trovare nuovi ingranaggi da azionare, prendendo situazioni così legate alla realtà da far pensare "è proprio vero" allo spettatore, con un sorriso sotto i baffi.

È un bizzarro specchio della realtà che sfiora il limite dell'assurdo, ma è una rappresentazione più che veritiera dell'essere umano, soprattutto in un'età così giovane in cui tutto sembra ingigantito e portato all'estremo, e dove un piccolo imprevisto può trasformarsi in un'enorme tragedia. Non cade affatto nello sciocco o nel banale, tutt'altro. Prende la semplicità delle cose che intercorrono tra i rapporti umani e la mostra - in tal caso - sullo schermo, senza mai puntare sullo stesso argomento, e trovando sempre nuovi comportamenti da mostrare ed esasperare in modi sempre più divertenti.

Kaguya-sama: Love is War 3 fa poi un piccolo passo in più. Questa stagione decide di mettere un po' di pepe giocando la terribile carta della gelosia. Il personaggio di Ai Hayasaka trova, in questi nuovi episodi, un ruolo preponderante. Durante la seconda stagione, il quarto episodio fa tremare i fan. L'assistente personale di Kaguya la sfida, scommettendo sulla propria capacità di conquistare Miyuki. Questo allarmante pericolo si conclude con un flop clamoroso, ma a quanto pare Ai non si arrende facilmente.

Nella nuova stagione, torna all'attacco cercando in tutti i modi di far cadere il Presidente ai suoi piedi. Sono episodi di puro terrore. Così come Kaguya, anche il pubblico, ormai affezionato alla non-coppia, è incredulo e geloso.

Con ulteriori fraintentimendi e malintesi, lo spettatore subisce le peggiori pene dell'inferno a causa di una narrazione che, fino all'ultimo, sa essere subdola e ingannevole. Quello della gelosia è un leitmotiv che colpisce anche altri personaggi marginali: Nagisa Kashiwagi, il suo fidanzato e Maki Shijo, amica di lei e innamorata di lui, che chiederà consiglio agli sprovveduti Shirogane e Ishigami. Le novità non finiscono qui. La terza stagione vuole dare spazio ad una nuova cotta. Dopo un piccolo ma importante excursus sul difficile passato di Yu, per lui è tempo di rinascita. Tsubame Koyasu, ragazza amata da tutti e interessata ad ogni tipo di attività studentesca, è presto un chiodo fisso per l'impacciato Ishigami. Così lo spettatore tiene d'occhio non una ma ben due linee narrative, seppur quest'ultima non riesca ad arrivare ai folli livelli di quella dei protagonisti principali. L'opera si fa quindi più complessa, maggiormente elaborata, mettendo in gioco una diversa combinazione di personalità che interagiscono tra loro. Questa duplice corsa alla dichiarazione procede verso una lunga serie di inaspettate sorprese. Non bisogna dimenticare che il titolo della stagione recita le parole "Ultra Romantic".

Un livello sempre più alto

Ciascun episodio è, ancora una volta, strutturato come un vero e proprio match. Una voce fuori campo, quella del narratore, commenta le azioni dei personaggi e i risultati a fine giornata, individuando i vinti e i vincitori.

I dialoghi sono brillanti e spigliati, all'insegna di una comicità basata sul misunderstanding e sull'assurdo, con un pizzico di ironia e di sarcasmo. Ancor più dell'opera originaria, l'anime di Kaguya-sama riesce a giocare con le immagini e i colori, alternando scenari reali ad intermezzi astratti, che spesso coincidono con i pensieri dei personaggi. Qui si gioca molto con l'espressività dei volti, buffa o inquietante a seconda del momento da drammatizzare. Lo scopo è sempre quello di evidenziare i meccanismi mentali che si celano dietro qualsiasi azione; è proprio questo, in fondo, la specialità dell'opera.
A-1 Pictures può davvero vantare una serie TV unica nel suo genere, e nella terza stagione lo studio d'animazione sceglie davvero di sbizzarrirsi.

Alcuni inserti particolari impreziosiscono la messa in scena, come la sigla finale del quinto episodio a tema musicale. Shirogane, Fujiwara e Hayasaka si sfidano in una competizione di rap per raccontare le proprie emozioni. I titoli di coda cambiano radicalmente stile: i personaggi principali, disegnati in maniera più elaborata e dettagliata, inscenano un concerto tra luci, colori e scenografie accattivanti. Un altro episodio particolare è sicuramente quello a tema horror, con scene raccapriccianti e una lore tipica delle leggende orientali.

Questi capitoli speciali possono sembrare totalmente estrapolati dal contesto, un po' come alcuni episodi non perfettamente coesi con la storia principale. D'altro canto, tuttavia, non è forse poi così male avere un attimo di respiro nella turbolenta corsa alle confessioni d'amore, purché non ci si distacchi troppo dalla narrazione, né si perda il ritmo incalzante che caratterizza l'opera.

Un dettaglio che finora non era stato ampiamente trattato è l'aspetto ipertestuale. Kaguya-sama: Love is War 3 è pieno di citazioni di altre opere cult nell'intrattenimento giapponese. "Dato che non sono un gatto robot, non è fattibile" è un'esplicita reference a Doraemon pronunciata da Ai nel tentativo di aiutare Kaguya, con tanto di apparizione di una buffa bolla blu dal cassetto, in memoria dell'anime. Ancora, in uno degli episodi finali, un misterioso ladro a scuola si fa chiamare Arséne (un rifermento a Lupin?) e indossa un cosplay di Marzio (Sailor Mooon). Infine, i fan del gaming apprezzeranno sicuramente i vari siparietti ispirati alla saga di Dark Souls.

Questi sono solo alcuni esempi di come il terzo arco narrativo di Kaguya-sama si spinga sempre oltre, arricchendosi in ogni maniera possibile per dar vita ad una stagione articolata, dinamica, che stuzzica sempre più la mente del pubblico.

Kaguya-sama: Love is War Kaguya-sama Love is War 3 è l'apice di un progetto che, a cominciare dal manga originario, non smette mai di stupire. Intrattenimento allo stato puro, con un pizzico di serietà, comicità e romanticismo che non finiscono mai per scontrarsi, ma che vivono armoniosamente in un'opera che può essere considerata un capolavoro del suo genere. L'animazione e la narrazione si intrecciano in maniera quasi perfetta. L'unica vera pecca della terza stagione? Il fatto che sia già finita.

9.3