Komi Can't Communicate Recensione: l'unione perfetta tra comicità e realtà

L'anime Netflix di Komi Can't Communicate conquista la community con una prima dolcissima stagione totalmente sopra le righe.

Komi Can't Communicate Recensione: l'unione perfetta tra comicità e realtà
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Fin da prima dell'annuncio dell'anime nel lontano mese di Maggio 2020, Komi can't communicate aveva fatto parlare di sé tanto da vincere il concorso come serie manga che i fan volevano trasposto in anime, scavalcando persino opere di un certo spessore quali Spy x Family e Chainsaw Man. Così, Netflix ha pubblicato il primo episodio di Komi can't communicate tre settimane dopo l'uscita in Giappone sulla rete televisiva di TV Tokyo il 21 ottobre 2021, rendendo però scontenti molti fan della saga a poche settimane dalla sua uscita, visti il suoi sottotitoli esageratamente scarni che mettono da parte molte frasi a schermo tipiche della serie.

Infatti, non tutte le frasi che appaiono nell'anime sono state tradotte dalla piattaforma, lasciando le scritte giapponesi della versione originale e non dando l'opportunità di poter comprendere appieno i pensieri dei personaggi principali. Ma nonostante questo l'anime ha saputo lasciare il segno in appena 12 episodi ricchi di ilarità e dolcezza. Una prima stagione che è riuscita a trasporre fedelmente l'opera di Tomohito Oda e, stando ad alcuni rumor, Komi can't communicate è vicino alla fase finale.

Come unire informazione e comicità

Buttando nuovamente uno sguardo alla trama, la protagonista indiscussa di questa storia è Komi Shouko, una liceale estremamente popolare tra i suoi compagni vista la sua sfavillante bellezza e il suo atteggiamento apparentemente altezzoso e superiore.

Ma sarà proprio l'incontro con Tadano Hitohito, suo nuovo vicino di banco, a sconvolgere la vita della ragazza. Non è la solita storia della ragazza fredda e distante che, trovando l'amore, scopre un mondo tutto nuovo: è la vicenda di una giovane che, per la prima volta nella sua vita, capisce cosa vuol dire andare oltre le proprie difficoltà. Infatti Tadano, dopo aver provato a parlare con lei in più di un'occasione nel primo (frenetico) giorno di scuola, scopre che Komi in realtà soffre di un disturbo della comunicazione tale da impedirle di parlare dinanzi ad altre persone. Questa sua condizione non le permette di poter stringere amicizia con gli altri, causandole non poco dispiacere. Ma sarà dopo quella che può essere definita una semplice "chiacchierata scritta" su lavagna, che Komi riuscirà man mano ad aprirsi portando l'introverso ma perspicace Tadano ad aiutarla nel suo intento di trovare e stringere amicizia con cento amici entro la fine dell'anno scolastico.

Proprio per questo motivo, una delle frasi canoniche dell'anime è sicuramente quella della voce fuoricampo che spiega cosa sia il disturbo della comunicazione.

I problema della dolce Komi è facilmente attribuibile a quel sottoinsieme di condizioni che inficiano la comunicazione sociale. Come appreso dalla storia, Komi non è mai stata in grado di farsi delle amicizie durante i suoi anni di scuola e questo l'ha sempre portata a vivere in solitudine, contrapposta all'enorme fama che ha all'interno del suo nuovo liceo. Ma proprio grazie a Tadano e agli studenti della sua classe, Komi scoprirà cosa vuol dire avere degli amici. Uno step alla volta, Komi sperimenta la bellezza di non essere invisibile e di avere l'opportunità di poter legare con le persone. È proprio questa sua tardiva entrata nel mondo della socialità che però la fa anche sentire estremamente a disagio, soprattutto quando rischia di "rovinare" il divertimento dei suoi compagni, sottolineando di quanto lei tenga a integrarsi senza essere un peso per i suoi nuovi e cari amici.

In particolar modo, Komi sembra molto legata a Tadano, l'unica persona che si è accorta di questa sua difficoltà e la prima che ha messo anima e corpo per cercare di aiutarla senza malizia. Non a caso il vestito bianco che Tadano ha scelto per lei al centro commerciale è una ricorrenza in ogni singolo episodio in cui l'ambientazione è fuori dall'ambito scolastico.

Una trasposizione anime sublime

L'anime è stato suddiviso in una serie di mini avventure che percorrono quasi interamente le quattro stagioni partendo dall'inizio della scuola (intorno al mese di aprile) fino ad arrivare ai mesi autunnali, includendo tutte quelle che sono le attività tipiche delle scuole del Sol Levante (come il festival dello sport o il matsuri).

Il tutto è condito da un comparto tecnico molto dettagliato. Il lavoro di Animation Studio OLM è stato a dir poco azzeccato per la trasposizione anime dell'opera di Tomohito Oda, che ha saputo regalare emozioni cariche di dolcezza e serenità anche grazie a un cast all'altezza della serie, che ha visto interpretare i protagonisti da figure di spicco nel mondo del doppiaggio quali Gakuto Kajiwara nel ruolo di Tadano (doppiatore di personaggi come Shinra Kusakabe di Fire Force e Asta di Black Clover) e Koga Aoi nel ruolo di Komi (doppiatrice di personaggi come Kaguya Shinomiya in Kaguya-sama, Love Is War).
Questa prima stagione di Komi can't communicate ha saputo strapparci un sorriso non solo grazie agli argomenti trattati che hanno visto la nostra protagonista finalmente sbocciare, ma anche grazie alle varie e giocose citazioni presenti in queste 12 puntate e che, spesso e volentieri, rompono la quarta parete. Non a caso, diversi sono i riferimenti a videogiochi quali Super Smash Bros, con cui i protagonisti si sfidano in una delle puntate della serie, ma anche ad anime come Le Bizzarre Avventure di Jojo, in cui vi è un chiaro richiamo a una delle frasi più iconiche di Dio Brando, esclamato energicamente da una vecchietta in chiara jojo pose alla Jonathan Joestar.

Ovviamente le belle notizie non si sono fatte attendere, infatti Komi can't communicate avrà una seconda stagione a partire da aprile 2022, che speriamo possa farci dono di un seguito emozionate ancora più ricco di colpi di scena e che dia un felice lieto fine alla nostra amata Komi Shuoko.

Komi Can't Communicate Komi can’t communicate si è rivelato un prodotto in linea con le altissime aspettative dei fan e che ha saputo regalare una degna trasposizione animata a uno dei manga più quotati sul suolo giapponese in questi ultimi anni. Questo non soltanto grazie all’ottimo lavoro dello Studio OLM, ma anche all’incredibile versatilità della serie che sa alternare divertimento e situazioni assurdamente irreali a momenti di estrema dolcezza e comprensione che sanno esaltare, senza appesantire, un argomento delicato come i disturbi della comunicazione. Con la bella notizia dell’arrivo della seconda stagione e con la speranza che la traduzione Netflix migliori, Komi can’t communicate è un anime consigliatissimo.

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