L'Attacco dei Giganti: L'urlo del risveglio, la Recensione del film

La pellicola riassuntiva della Stagione 2 di Attack on Titan, edita in home video da Dynit, è un prodotto godibile e scorrevole.

L'Attacco dei Giganti: L'urlo del risveglio, la Recensione del film
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L'eco mediatica de L'Attacco dei Giganti, ormai, non ha più confini. Dal manga, quella creatura imperfetta partorita dal genio di Hajime Isayama, il franchise ha attraverso la televisione con la sempre più popolare serie anime, capace di portare il valore produttivo dell'opera su vette sempre più alte grazie al lavoro di Wit Studio. Eppure, col tempo, Attack on Titan non ci ha messo troppo prima di sbarcare persino al cinema, tra una serie di OVA e finanche dei live-action - senza dimenticare la produzione di un kolossal cinematografico hollywoodiano con attori in carne ed ossa. Lo staff di animazione, non del tutto appagato dall'ottimo lavoro svolto sulle trasposizioni televisive, ha scelto di percorrere una strada particolare, seppur usuale per produzioni di questo tipo: le prime due stagioni (le uniche due complete, per il momento) sono state adattate in una serie di lungometraggi con delle opportune modifiche a livello tecnico e narrativo. Se la prima season, composta di oltre 20 episodi, aveva necessitato di due pellicole, la ben più concisa Stagione 2 ha richiesto l'impiego di "soli" 120 minuti per effettuare il canonico e convincente riassunto. L'Attacco dei Giganti: L'urlo del risveglio è il titolo di questa produzione che, proprio di recente, è giunta sui nostri scaffali grazie all'editore italiano Dynit, che ci ha dato la possibilità di visionarne una copia. Disponibile in home video, l'Urlo del Risveglio può essere acquistato in formato DVD e Blu-Ray.

La coordinata

L'Attacco dei Giganti: L'urlo del risveglio ripropone, ovviamente, la stessa trama della seconda stagione dell'anime televisivo: dopo gli eventi della prima season, che hanno dapprima presentato il worldbuilding e poi ci hanno mostrato la parte relativa alla cattura del Gigante Femmina Annie Leonhart, la narrazione si svolge su due fronti differenti. Due diversi team del Corpo di Ricognizione, sono attualmente operativi: una parte di essi, guidati da Levi, ha il compito di proteggere Eren Jaeger dalle minacce esterne, mentre l'altra branca si sta occupando della ricognizione dei territori limitrofi ai confini che si trovano ancora sotto il dominio umano.

Un gruppo, quest'ultimo, composto da personaggi chiave come Ymir e Christa, Reiner e Bertholdt e così via. Ma sarà proprio quando i Giganti, immancabili, daranno prova di aver abbattuto un'ulteriore breccia di mura, che il gruppo attualmente in ricognizione si ritrova seriamente nei guai, soprattutto quando si rendono conto che insieme ai Titani c'è anche un misterioso Gigante dalle sembianze di una mastodontica bestia pelosa ad aggirarsi per le terre selvagge. Da qui in poi, com'è noto, assisteremo a una serie di shockanti rivelazioni che, a loro tempo, ci avevano permesso di valutare positivamente una Stagione 2 che, per vari motivi, non era riuscita a regalarci lo stesso impatto di quella precedente: tuttavia sono diversi i colpi di scena che si sono susseguiti nella seconda parte, tra la vera natura di Ymir e il nome segreto di Christa Fritz, passando per la vera e sorprendente identità di Reiner e Bertholdt fino ad arrivare al misterioso potere nascosto in Eren.

Una capacità miracolosa che si manifesta durante il drammatico finale - quell'Urlo del Risveglio, appunto, il grido di rabbia e dolore del protagonista che si leva al cielo tra fumo e sangue. L'escalation di questa parte del racconto de L'Attacco dei Giganti è così serrata da farsi lago di fronte allo spettatore con un grande ritmo. Ed è per questo motivo, probabilmente, che il film riassuntivo a opera di Wit Studio e confezionato per l'home video italiano da Dynit funziona ottimamente.

Un ruggito di tecnica

Va detto che, in ogni caso, L'Urlo del Risveglio è un prodotto che non può assolutamente essere considerato a se stante e va inscritto, per forza di cose, all'interno di un meccanismo seriale per cui dovrete aver visto anche gli eventi precedenti per poterne desumere coerenza e godibilità. E, allo stesso modo, dovrete gettarvi a capofitto anche nelle vicende della Season 3 (o del suo futuro film riassuntivo, che di sicuro si farà visto il successo riscosso dai suoi predecessori) per scoprire come si evolve la creatura fitta, misteriosa e controversa di Hajime Isayama, tramutata in formato audiovisivo in una vera e propria perla dell'animazione nipponica moderna. Ed è partendo da qui che L'Urlo del Risveglio può assurgersi in maniera fulgida e splendente rispetto alla sua incarnazione televisiva, opera originale da cui la pellicola riassuntiva cerca di trarre - sapientemente e con un'ottima scorrevolezza in termini di scrittura - il meglio del meglio, oltre che i punti focali della trama. A conti fatti, guardare il film non preclude alcun dettaglio degno di nota nella serie televisiva, che resta in ogni caso un prodotto fruibile per tutti coloro che di Attack on Titan non vogliono perdersi neanche un minuto: e non bisogna dimenticare che, in ogni caso, il prodotto televisivo originale resta in ogni caso un materiale quanto mai canonico e molto più esaustivo. Tutti coloro che invece desiderano guadagnare tempo, e convogliare in un paio d'ore circa 12 episodi di un'intera stagione della serie TV, potranno optare per un prodotto ben confezionato, sia sul piano narrativo (come già detto) che tecnico. Certo, per forza di cose i ritmi imposti dal lungometraggio saranno estremamente meno dilatati, e se in alcuni frangenti la serie anime poteva permettersi di immortalare con maggiore solennità alcuni stralci dell'azione, sospendendo in qualche modo le inquadrature e optando per una regia più "lenta", il film invece opta per una messa in scena più veloce, che persino nell'esecuzione dei colpi o dei balzi compiuti dai Giganti sceglie uno storyboard del tutto rapido e totalmente "in real time".

Sul fronte tecnico è senza dubbio lodevole l'impianto visivo di base, ma - come già accaduto in occasione delle pellicole riassuntive della prima stagione - anche L'Urlo del Risveglio sceglie di rivedere certi frame e proporre alcune tavole disegnate in maniera diversa rispetto alla serie TV, sia per fornire uno spunto estetico diverso che per rifinire ulteriormente il lavoro svolto su un character design e un'animazione che - ad oggi - rappresentano un'eccellenza nella scena dell'industria moderna. L'edizione italiana conta all'interno del suo comparto sonoro, ovviamente, il cast di doppiaggio che caratterizza anche le serie animate in lingua nostrana.

Buone le interpretazioni di tutti i voice actor, in linea con quanto fatto vedere fino a questo momento - pur riconoscendo che alcune voci, come quella profonda e graffiante del capitano Levi, forse non è riuscita totalmente a convincerci nonostante l'indiscusso talento di un doppiatore del calibro di Daniele Raffaeli. Buona e convincente, invece, la prova attoriale delle voci dei tre protagonisti: Alessandro Campaiola, Elena Perino e Gaia Bolognesi danno vita a un Eren, una Mikasa e un Armin credibili e convincenti, così come in generale l'adattamento in italiano riesce a tener fede a gran parte delle pronunce nipponiche originali.

L'Attacco dei Giganti: L'urlo del risveglio L'Attacco Giganti: L'Urlo del Risveglio è un'operazione che potrà agevolare il pubblico più "pigro", poiché fornisce in appena 120 minuti un ottimo riassunto degli eventi della Stagione 2 dell'anime televisivo. La qualità del racconto e dell'animazione, che in alcuni punti rivede la sua tecnica al fine di migliorare la regia vista in TV, potrebbero spingere anche gli amanti più accaniti della serie e del collezionismo a visionare un prodotto del genere, senza dubbio un'occasione ottimale per consumare un recap genuino e scorrevole.

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