L'imbattibile Daitarn 3: la Recensione dell'anime di Sunrise presente su Netflix

Daitarn, uno dei mecha più amati e apprezzati di sempre, a quarant'anni dalla sua prima apparizione torna su Netflix più in forma che mai.

L'imbattibile Daitarn 3: la Recensione dell'anime di Sunrise presente su Netflix
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Daitarn 3 è il robot protagonista dell'omonima serie creata da Yoshiyuki Tomino nel 1978 e sbarcata in Italia due anni dopo, in grado fin da subito di conquistare una moltitudine di fan in tutto il mondo.
Il mecha ha così ottenuto di diritto lo status di "icona pop" al fianco di altri mecha leggendari del calibro di Goldrake, Mazinga e Jeeg Robot.
A distanza di quarant'anni dalla sua prima apparizione, Netflix ha deciso di riproporre l'intramontabile serie capace, ancora oggi, di risultare godibile nonostante il tempo trascorso.

Insieme noi usciamo sempre dai guai

La trama dell'opera, di base molto semplice, vede il diabolico Don Zauker intento a soggiogare l'intera umanità grazie al suo esercito di Meganoidi, spietati cyborg in grado all'occorrenza di trasformarsi in versioni giganti (e spesso dalle fattezze mostruose) di se stessi.
L'unica speranza per il genere umano è rappresentata dal protagonista Haran Banjo, giovane agente segreto scavezzacollo pilota del Daitarn 3, robot tecnologicamente avanzato dotato di moltissime armi speciali in grado di poter fronteggiare qualsiasi minaccia.

Banjo è un personaggio capace di empatizzare da subito con il pubblico, grazie a un'innata spavalderia che non esita a venir fuori in più occasioni durante il corso della serie.
La sua estrema abilità nel combattere corpo a corpo e la maestria con cui riesce a utilizzare sia le armi da fuoco che le armi bianche, lo rendono un personaggio sicuramente vincente, pur con tutti i suoi difetti caratteriali capaci di mettere a nudo anche le proprie debolezze.
Il protagonista, infatti, nonostante un atteggiamento all'apparenza da sbruffone, nasconde in realtà un animo tormentato ed estremamente rancoroso, che viene fuori quando si ritrova a confrontarsi con i suoi nemici e con il suo difficile passato.
Ad aiutarlo ci sono comunque vari comprimari ben caratterizzati, in grado di rimarcare l'ironia di fondo che contraddistingue l'opera.
Le due belle assistenti del protagonista, Beauty e Reika, riescono con le loro trovate a strappare più di un sorriso allo spettatore, soprattutto durante le numerose diatribe che le vedono coinvolte per farsi notare dal loro amato Banjo.
L'orfanello Toppy e il maggiordomo Garrison, gli altri due alleati del protagonista, svolgono perfettamente il loro ruolo di supporto, riuscendo a non essere mai invasivi o fuori luogo all'interno delle vicende narrate.

E difendiam la Terra dall'ombra della guerra

Da un punto di vista tematico, Daitarn 3 è riuscito a svecchiare il genere Super Robot grazie a un'ironia graffiante e spassosa, capace di prendere in giro tutti i cliché tipici degli anime di quel periodo pur senza tralasciare il lato epico di altre opere simili.
Infatti, durante l'arco degli episodi, è possibile vedere Daitarn usare strambe armi come il ventaglio gigante, in grado di donare all'opera un tono a tratti leggero e scanzonato, senza mai però scadere nel ridicolo.
La stessa espressività facciale del mecha, che a seconda delle situazioni appare divertito, spaventato o confuso, ci fa capire perfettamente l'intenzione dell'autore di voler riassemblare a proprio piacimento tutti gli stilemi caratteristici del genere, giocando anche con un numero elevato di citazioni pop/cinematografiche, riuscendo a spaziare con disinvoltura da miti come Bruce Lee arrivando anche a omaggiare in modo plateale lo Star Wars di George Lucas.
I nemici poi, dai comandanti Meganoidi fino a Koros, molto spesso nascondono un risvolto profondo o tragico del loro passato, particolare che rende gli stessi antagonisti non dei semplici burattini da distruggere in sequenza ma avversari con una personalità ben delineata.
Anche il finale, da sempre rimasto nel cuore dei fan per il suo tono serioso e malinconico, riesce a far capire perfettamente lo spirito della serie, in grado di puntare su una forte ironia senza però tralasciare anche momenti maggiormente seriosi e introspettivi.

Attacco solare! Energia!

A livello di ritmo, l'unico vero limite della serie è quello riguardante la ripetitività di fondo; se infatti ogni episodio risulta godibilissimo per la sua struttura autoconclusiva, è anche vero che guardare le varie puntate in sequenza potrebbe risultare abbastanza pesante per i non appassionati. Dal lato tecnico, l'anime si dimostra invecchiato molto bene e, nonostante qualche breve sequenza animata ripetuta ciclicamente nel corso degli episodi, in linea generale il colpo d'occhio è notevole.
Le animazioni relative ai combattimenti, sia a terra che a bordo dei mecha, risultano fluide e ben coreografate, capaci di donare agli scontri una buona sensazione di fisicità.
Le stesse, numerosissime armi impiegate dal Daitarn negli scontri, così come le varie tattiche elaborate dai Meganoidi per sconfiggerlo, riescono a rendere ogni sfida avvincente e priva di tempi morti, in modo da mantenere sempre alta l'attenzione dello spettatore.

L'imbattibile Daitarn 3 A distanza di quarant'anni dalla sua uscita, L'imbattibile Daitarn 3 si conferma un'opera curata in ogni aspetto e ricca di trovate interessanti, capace di coinvolgere bambini e adulti allo stesso modo per merito di un sapiente mix d'ironia e azione unico nel suo genere. Probabilmente uno degli anime più indicati per avvicinarsi al genere Super Robot, il cui leggendario successo, guadagnato nel corso degli anni, è sicuramente meritato.

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