La carriera di Rumiko Takahashi è costellata da opere indimenticabili come Ranma ½ ed Inuyasha. Attualmente l'autrice è al lavoro su un altro titolo che potrebbe diventare un nuovo successo, Mao (ecco la nostra anteprima di Mao). Eppure, tra le varie opere, ve n'è una che primeggia su tutte, sia per notorietà che per apprezzamento: Lamù. Il primo manga della Takahashi fu un successo senza eguali, tanto che nel 1981 lo studio Pierrot ne realizza una trasposizione animata, con il supporto di Kitty Films.
Quest'anno, più precisamente ad ottobre, Lamù, la ragazza dello spazio (questo il titolo italiano della serie) compie 40 anni, ma sembra non essere invecchiata affatto, mantenendo invariata la sua giovinezza e la sua bellezza. Nei mesi precedenti, Yamato Video ha voluto accontentare i fan che a lungo hanno atteso di vedere in streaming Lamù, la ragazza dello spazio, aggiungendo al catalogo anime di Amazon Prime Video le varie stagioni (a tal proposito l'ultima stagione di Lamù è disponibile da aprile), unicamente con doppiaggio italiano; purtroppo, si sente la mancanza della versione originale e della storica prima sigla italiana. Dunque, riscopriamo Lamù, la ragazza dello spazio: un'icona degli anni ‘80.
Una fidanzata dallo spazio
Ataru Moroboshi è un liceale considerato la pecora nera della famiglia: è svogliato, asociale e spesso causa solo problemi, facendo disperare e imbarazzare i genitori. Inoltre, è un inguaribile dongiovanni: ogni volta che vede una bella donna, non resiste da farle la corte, nonostante sia già fidanzato con Shinobu, che non tollera più il suo atteggiamento. Ataru, però, non sa che la sua vita fallimentare è destinata a peggiorare ulteriormente. Un giorno, dopo essere tornato a casa, il protagonista trova ad accoglierlo un alieno che vuole invadere la Terra, ma concede comunque un'occasione di salvezza: un terrestre sorteggiato casualmente dovrà competere contro un alieno e solo in caso di vittoria il pianeta sarà libero. Il prescelto è proprio Ataru, che accetta solo quando scopre che il suo avversario è Lamù, la giovane e bella figlia del signore degli alieni: avrà a disposizione 10 giorni per riuscire a toccare le corna di Lamù. Una sfida all'apparenza facile, se non fosse che la ragazza è in grado di volare e di utilizzare altri poteri: lo studente si capacita sempre di più di non poter vincere facilmente. Come se non bastasse, con il passare dei giorni il peso del destino del genere umano diventa sempre più gravoso, ma a spronare il giovane c'è Shinobu, la quale gli promette che se uscirà vittorioso lo sposerà.
Arrivato all'ultimo giorno, Ataru usa tutta la sua astuzia e depravazione per vincere: ruba a Lamù la parte superiore del suo bikini, mettendola in imbarazzo, riuscendo in questo modo a toccarle le corna. Purtroppo, a causa di un'incomprensione, Lamù è convinta che il ragazzo voglia essere suo marito.

Questo segna l'inizio delle disavventure di Ataru: da quando Lamù vive con lui, sembra quasi che la sfortuna che lo perseguita sia aumentata, perché ogni giorno si ritrova in situazioni più che bizzarre, tra alieni, demoni, viaggi spaziali, e quant'altro. Nonostante la giovane aliena sia una compagna severa, gelosa e vendicativa, il Nostro non vuole mettere da parte il suo carattere da farfallone: vorrebbe continuare ad avere una relazione stabile con Shinobu, essere desiderato dall'aliena, e corteggiare le altre donne.
Basta soffermarsi semplicemente su quanto detto per rendersi subito conto che Lamù, la ragazza dello spazio non fa leva su una trama ben costruita e che si sviluppa nel corso delle puntate, presentando invece una narrazione episodica.

Infatti, le prime puntate raccolgono due storie brevi, a volte anche non collegate tra di loro, mentre le successive presentano un solo segmento, con la durata classica di circa 22 minuti. In realtà, la serie vuole essere solo un semplice svago, mostrando le bislacche vicissitudini di Ataru e Lamù.
Un amore strano, questo qua
Lamù, la ragazza dello spazio non ricerca un ordito elaborato che possa coinvolgere lo spettatore, ed è per questo motivo che il pilot serve solo a dare un contesto a tutte le strambe situazioni in cui viene coinvolto lo sfortunato Ataru, senza che vi siano molti collegamenti tra i vari episodi. È altresì vero che non sarebbe del tutto giusto dire che non c'è un vero e proprio sviluppo narrativo, perché ci sono comunque pochi momenti (la serie è composta da un centinaio di puntate), in cui il racconto prosegue lentamente con piccole aggiunte che non portano ad un grande stravolgimento: come il momento in cui il protagonista si rende conto di essersi affezionato a Lamù, tanto da non volerla vedere soffrire o con un altro uomo; o la ragazza aliena che ha deciso di iscriversi al liceo, per stare più vicino al suo amato. A fronte di ciò, è evidente come l'anime sia una commedia romantica leggera priva di violenza e di volgarità (le poche scene di nudo sono ben contestualizzate e non un semplice fan service), incentrata su situazioni al limite dell'assurdo. Tutti gli eventi vogliono semplicemente far divertire, essendo caratterizzati da una costante spensieratezza, anche quelli che potrebbero apparire più "seriosi", come l'episodio introduttivo: gli alieni invasori sin dalla loro apparizione non si dimostrano del tutto crudeli, offrendo comunque un'occasione di sopravvivenza ai Terrestri; il tutto poi si sviluppa e si risolve in maniera stramba ed inaspettata. Possiamo dire che la serie riesce a divertire, proprio grazie alla natura antologica.
Nonostante oggigiorno una formula simile così longeva potrebbe non convincere tutti, non possiamo negare che la struttura episodica riesca ad alleggerire la visione, in particolar modo nelle prime puntate in cui vengono raccolti due segmenti.
Quello che sicuramente più ci ha colpiti è che per più di 100 episodi assistiamo a storie sempre nuove, in grado di mantenere viva l'attenzione e di non rendere la produzione monotona, grazie anche a numerose citazioni, parodie, e richiami a manga, anime e alla cultura orientale ed occidentale. Su ognuna di queste sembra che il peso degli anni non si faccia affatto sentire, risultando piacevoli ed affascinanti tanto oggi quanto negli anni ‘80.
Siccome non vi è un canovaccio lineare che colleghi le singole peripezie, è possibile seguirle occasionalmente, persino saltando qualche puntata, senza precludersi la visione, e anche se ci sono alcuni momenti che portano lievemente avanti il racconto o che introducono nuovi personaggi, si percepisce comunque un senso di familiarità.
Il vero punto di forza di Lamù, la ragazza dello spazio è il variopinto cast di interpreti, tutti ben delineati, tra protagonisti, secondari e persino coloro che sono presenti sporadicamente in qualche puntata, e poco alla volta emergono nuovi interessanti aspetti. Come Ataru, che appare ingenuo, ma a volte si dimostra più astuto del previsto, e il suo essere un donnaiolo è il suo punto debole, perché vuole sia vivere con Shinobu e con Lamù, che corteggiare tutte le altre belle ragazza dell'universo, ma il suo comportamento viene costantemente punito; Lamù è gelosa del suo compagno, al punto da riservargli sempre una scarica elettrica ogni volta che lo vede con qualcun'altra o cerca di ingannarla; Ten è il piccolo cugino della protagonista, che non riesce a tenere la bocca chiusa, arrivato sulla Terra per conoscere Ataru, ma dopo averlo incontrato non lo tollera perché non è fedele e quando ne ha l'occasione cerca di metterlo in difficoltà, non volendo che la cugina soffra per colpa sua.
A tal proposito, vorremmo dire che nel corso dei numerosi episodi ci sono comunque occasioni per conoscere meglio le abitudini degli alieni e di vedere come reagiscono e cosa pensano della cultura degli esseri umani, che viene analizzata con ironia.
Non solo gli interpreti più ricorrenti sono ben costruiti, ma anche i secondari, come ad esempio i genitori di Ataru: da un lato il padre, che cerca di essere indifferente a ciò che accade alla famiglia, nascondendosi sempre dietro un giornale, perché sa che dovrà pagare le conseguenze delle bravate del figlio; dall'altro, la madre, che considera il figlio un buono a nulla, che porta solo guai e che con le sue azioni la mette in imbarazzo davanti all'intera città.
Dietro una narrazione episodica estremamente leggera e divertente e un cast di personaggi sfaccettato, si cela la formula che ha reso Lamù, la ragazza dello spazio un cult indimenticabile.
Quarant'anni e non sentirli
Lamù, la ragazza dello spazio è una serie del 1981, ma stilisticamente è ancora pienamente godibile, anche se nel 1984 è passata dallo studio Pierrot a Studio Deen. Al netto di alcune animazioni che a volte si ripetono, ma passano del tutto in secondo piano perché nel complesso sono ben realizzate, e di un character design non sempre variegato, il comparto visivo è piacevole, con un tratto che passa dall'essere curato, particolarmente nelle riprese più ravvicinate, ad essere più caricaturale, per mettere in risalto gli intermezzi comici. Le scene sono accompagnate da una colonna sonora non molto rimarchevole, ma che trasmette il giusto senso di allegria. Sebbene non sia molto evidente, lo stile artistico si è evoluto nel corso degli anni: nelle prime puntate il disegno mostra alcune incertezze, ma che non saltano particolarmente all'occhio; con il passare del tempo, è migliorato, diventando più certosino. Il passaggio di testimone da Pierrot e Deen non ha comportato un drastico cambiamento stilistico, mantenendo invariato il character design.
A fronte di quanto detto, possiamo affermare che il comparto artistico di Lamù, la ragazza dello spazio sembra non essere invecchiato affatto, risultando ancora affascinante anche a distanza di 40 anni.