Lo squalificato: La Recensione del manga di Junji Ito

Tratto dal romanzo cult di Osamu Dazai, il manga edito Star Comics ci porta a conoscere un'esistenza apatica e disperata.

Lo squalificato: La Recensione del manga di Junji Ito
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Nel 1948 lo scrittore giapponese Osamu Dazai pubblicò Lo Squalificato, un romanzo basato sul senso di un'esistenza miserabile e infame. Svariati decenni dopo, in seguito a un primo adattamento a fumetti realizzato da Usamaru Furuya ed edito in Italia da Planet Manga, Junji Ito, un genio assoluto dell'industria fumettistica orientale contemporanea, ha tratto un suo manga dall'opera letteraria. L'omonimo Lo Squalificato è stato pubblicato in Italia da Edizioni Star Comics, che ha redatto l'opera in tre volumi pubblicati a cavallo tra il 2018 e il 2019.

Un buffone tormentato

Yozo Oba è un infame. È un uomo che non riesce a capire cosa sia la felicità, né tanto meno a provare sentimenti davvero sinceri nei confronti di un prossimo che non può fare a meno di disprezzare. Cresciuto in una tipica famiglia nipponica, molto legata alle tradizioni e al vivere secondo buoni costumi, Yozo ha sempre vissuto sotto l'ombra di un padre severo e intransigente. L'unico modo per vivere una parvenza di felicità è fare il buffone: in famiglia, a scuola, nella vita.

Il giovane Oba si rende ridicolo e fa ridere gli altri, ma in realtà cova dentro di sé una profonda malinconia e il desiderio, quasi, di farla finita. Le molestie sessuali che riceve, sin da piccolo, da parenti e conoscenti perversi hanno plasmato nel protagonista una drammatica apatia, l'inconsapevolezza dell'amore e una distorta disillusione nei confronti degli affetti umani.

La vita di Yozo cambia proprio quando qualcuno inizia ad accorgersi delle sue finzioni, scoprendo la maschera di allegria che il giovane si è costruito negli anni, tra amici e familiari. Ed è qui che comincia un percorso di decostruzione vera e propria, che attraverso i tre volumi dell'opera di Junji Ito ci fa vivere tutta la vita di Yozo Oba. Dagli amori adolescenziali alla maturità, passando per l'attivismo politico e la vita professionale. Tutto, peraltro, che avviene sul filo di un'esistenza deprecabile, passata ad approfittarsi in qualunque modo del prossimo piuttosto che ad aiutarlo.

Yozo è un pittore e, attraverso i suoi elaborati, dà vita a opere estremamente particolari ed intense, inoltre lotta per ottenere una pubblicazione degna di questo nome, ma anche sotto questo punto di vista sembra non ricevere nient'altro che cocenti delusioni. Le donne - fidanzate, mogli, amanti - sembrano rappresentare l'unica vera costante nella sua vita: un appiglio a metà tra salvezza e perdizione, in cui il sesso diventa una componente a senso unico nella complicata e contorta psiche del protagonista. Lo Squalificato vuol essere questo: una monografia cupa e profondamente malinconica di un individuo che non ha saputo conoscere il lato più bello della vita.

Lo Squalificato di Ito

Lo Squalificato può essere riassunto come una parabola crudele - e, a tratti, quasi psichedelica - della vita umana, un'opera in cui la denuncia sociale incontra l'esistenzialismo. È un racconto particolare, fine, stratificato, in cui trovano spazio persino riferimenti metatestuali (come dimostrano le ultime pagine dell'opera) in cui, sostanzialmente, gli autori - Osamu Dazai con le parole e Junji Ito con i suoi disegni - raccontano il fallimento della vita piuttosto che il suo trionfo, condizione quest'ultima a cui tutti (teoricamente) vorremmo aspirare.

Yozo Oba e la sua vicenda ci mostrano l'esaltazione esasperata del primo caso: studente inetto e figlio degenere, vittima e carnefice al tempo stesso, amico sleale, marito infedele, lavoratore fallito. Un simile affresco narrativo trova nel tratto del sensei Ito un'espressione a dir poco perfetta. Con Lo Squalificato, opera a tutti gli effetti drammaturgica, non c'è nulla che scada nel cavallo di battaglia dell'autore, ovvero l'horror, eppure Ito riesce a riversare tutto il suo stile (peculiare, distorto) all'interno delle tavole che compongono l'opera. Grazie alle intuizioni del mangaka, e all'estro di una sceneggiatura che rende il manga targato Star Comics una lettura dai caratteri quanto mai maturi, Lo Squalificato assume i toni di un'opera profondamente surrealista. E come tale va letta, abbracciata e vissuta, gettandosi in quello stesso abisso di perdizione in cui il povero e deprecabile Yozo Oba inciampa così tante volte da non riuscire a risalirvi mai più.

Lo squalificato Lo Squalificato è una lettura drammaturgica ed esistenzialista: grazie all'estro di Junji Ito, il romanzo cult di Osamu Dazai trova una nuova verve in un'opera imperdibile per tutti i fan del maestro, nonostante il manga in questione dell'horror riprende soltanto le espressioni distorte e deformate da un piacere perverso o da un dolore indicibile. Edizioni Star Comics ha confezionato una perla assoluta, e come tale non va assolutamente persa.

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