Lupin III: la Recensione della prima, storica serie anime del 1971

Part 5 segnerà il ritorno di Lupin III a quasi 50 anni di distanza dal suo debutto: per l'occasione, riviviamo la prima serie del 1971.

Lupin III: la Recensione della prima, storica serie anime del 1971
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Anche le più grandi leggende hanno delle origini, un nastro di partenza dal quale tutto è iniziato, diffondendosi in tutto il mondo con un consenso popolare senza precedenti: Lupin III è uno di quei franchise che, soprattutto in patria ma anche all'estero, con l'Italia in primo piano a trarre maggiore profitto dalle avventure del ladro gentiluomo, riesce ancora ad attrarre una fetta di pubblico vastissima, tra i più anzianotti che seguono la serie sin dai suoi esordi fino alle generazioni più giovani. Merito delle principali emittenti italiane, che periodicamente ripropongono episodi, OVA e special TV; merito degli editori come Planet Manga, che curano periodicamente la versione italiana del fumetto cui si ispira la serie anime. L'adattamento animato dell'opera cartacea di Monkey Punch esordì nel 1971: a quasi cinquant'anni di distanza da quel debutto, il franchise è più vivo che mai e si appresta a lanciare una nuova serie anime (dai toni e dalla narrazione più moderni) nei primi giorni del mese di aprile 2018, intitolata Lupin III Part 5. L'occasione è ghiotta, quindi, per rispolverare le primissime avventure di Lupin e della sua banda, analizzando le origini di quello che ormai è un vero e proprio mito.

Le origini del mito

La storia della prima serie anime, adattata al fumetto di Monkey Punch e intitolata "Le avventure di Lupin III" (Rupan Sansei in originale) è passata per un processo di produzione piuttosto travagliato: nel 1969, con l'intenzione di cavalcare il manga originale a due anni dal suo esplosivo debutto sugli scaffali delle librerie giapponesi, lo Studio TMS avallò la produzione della serie televisiva con dei finanziamenti e, infine, un episodio cinematografico pilota vide la luce. Si dovette aspettare, però, soltanto il 1971 perché il progetto vide definitivamente la luce, con la prima serie anime che venne trasmessa su Yomiuri TV tra l'ottobre di quell'anno e il maggio del 1972: Le avventure di Lupin III, infatti, conta in tutto 26 episodi e narra le origini della banda formata dal ladro gentiluomo e dai suoi tre inseparabili compagni alle prese con le prime, strambe avventure. Anche se, magari, in molti potrebbero ignorare questo aspetto, l'anime fu diretto addirittura da un allora giovane Hayao Miyazaki, insieme al socio Isao Takahata: i due, negli anni successivi, fondarono lo Studio Ghibli. Miyazaki e Takahata, peraltro, giunsero in corso d'opera a dirigere la prima serie di Lupin III, subentrando all'allora director Masaaki Osumi soltanto a partire dal settimo episodio. I nomi dei due, infine, non comparvero neanche durante i titoli di coda della serie, ma una premessa del genere era doverosa, poiché possiamo affermare senza remore che un franchise così importante come Lupin ha avuto l'onore e l'onere di lanciare nel mondo dell'animazione due volti destinati a dominarne il panorama negli anni a venire, capaci di gettare degli standard che - in ambito mondiale - nessuno è mai riuscito ad eguagliare.

Volti storici

Lupin III, nell'immaginario del grande Monkey Punch, è il discendente - il nipote, per la precisione - di Arsenio Lupin I, personaggio di finzione nato dalla penna del romanziere francese Maurice Leblanc; il nostro eroe è un ricercato di livello internazionale, un ladro tanto famoso quanto abile per il quale nulla è praticamente impossibile da trafugare. Lupin è braccato da sempre dalla sua più grande nemesi: Keichi Zenigata, ispettore dell'Interpol la cui unica ragione di vita è catturare il criminale e assicurarlo alla giustizia per sempre. Nel corso dei primissimi episodi dell'anime, il protagonista agisce in compagnia del suo fido e inseparabile compagno di avventure, l'amico Jigen Daisuke: un abilissimo e cinico pistolero che fuma costantemente una sigaretta, braccio destro imprescindibile del protagonista. I due, alle volte, si ritrovano a collaborare con Fujiko Mine, una donna tanto furba quanto avvenente che esercita su Lupin un fascino irresistibile, tale per cui il ladro non riesce a dirle di no, permettendole anche di approfittarsi dell'ingenuità del suo adulatore fanfarone: Lupin III, infatti, non ruba per necessità (viene più volte fatto intendere, oltre che dimostrato, quanto sia ricco) ma per divertimento o per amore, sotto richiesta o semplicemente per soddisfare il suo carattere egocentrico ed eccentrico.

Molto presto, però, i tre faranno la conoscenza di colui che, non senza qualche difficoltà, diventerà il quarto membro della gang: Goemon Ishikawa XIII, ultimo discendente di un'antichissima dinastia di samurai il cui obiettivo - almeno nei primi episodi e nella puntata in cui debutta per la prima volta - è proprio quello di eliminare Lupin. Insomma, le prime avventure ci permettono di scoprire le origini della storica banda per come la conosciamo, e che ci ha accompagnato per oltre quarant'anni fino ai giorni nostri.

Invecchiato ma duro a morire

Così come tutte le serie anime successive, Le Avventure di Lupin III segue una struttura e un andamento puramente episodici, con ogni puntata che rappresenta una storia autoconclusiva tale per cui non sarebbe necessario rimanere incollati con il naso davanti allo schermo per tutti e 26 gli episodi, al fine di seguire una presunta trama di fondo spalmata lungo tutto il suo corso. L'andamento della narrazione, tuttavia, risulta estremamente lineare, e prosegue sul filo conduttore di una storia che vuole raccontare le origini dell'immaginario lupeniano per come lo conosciamo: la struttura dell'anime, che propone un numero non certo esagerato di appuntamenti, permette anche alla sceneggiatura di concentrarsi su poche storie, ma tutte estremamente godibili e intense (a differenza, magari delle serie successive, che hanno superato le diverse decine di episodi arrivando anche a sforare il centinaio, rendendo anche difficile star dietro alla produzione), tra le quali se ne può annoverare qualcuna rimasta impressa nella mente del pubblico o degli addetti ai lavori - come il celebre episodio 13, che vede l'introduzione del villain Kyosuke Mamo, giunto dal futuro per vendicarsi di un torto commesso dal discendente di Lupin III, una storia che ha ispirato persino il 19° special TV della serie, intitolato L'elusività della nebbia.

Bisogna però ammettere che, se si guarda oggi la prima serie TV di Lupin III si rischia di andare incontro a un profondo senso di anacronismo: Le avventure di Lupin III sono invecchiate maluccio, a quasi cinquant'anni dalla prima messa in onda, questo è certamente indubbio. L'ottimo character design presta il fianco ad animazioni dal gusto retrogrado, e in generale il comparto artistico non è proprio tra i più pregevoli, all'epoca privo addirittura dell'iconico accompagnamento musicale della serie.

Ciononostante è impossibile non apprezzare le prime peripezie del ladro più abile e carismatico del mondo, un'esperienza che oggi ha un retrogusto dolcemente vintage, ma che permetterebbe ai più giovani di scoprire le origini di un personaggio fondamentale per la cultura pop, non soltanto orientale (un mercato in cui il brand è sempre più popolare, oltre che evergreen) ma anche in territorio occidentale. Questo grazie, soprattutto, all'ampissimo respiro culturale di cui godono le storie di Lupin III, intrise di un forte "occidentalismo", capaci tanto di attingere al folklore giapponese quanto di ambientare una delle tante storie del ladro gentiluomo in giro per il mondo - o addirittura per la storia. Con il suo atteggiamento fanfarone, con il suo essere così grottescamente donnaiolo e con il profondo senso di humour che ne pervade le avventure - senza dimenticare di trattare, però, temi e immagini maturi rispetto al pubblico di riferimento, il tutto intriso in un'atmosfera noir che viene accentuata nel corso delle successive incarnazioni - Lupin è una presenza fortissima nell'immaginario collettivo, e per questo non dovrebbe mai essere dimenticata. E il fatto che, a quasi cinquant'anni di distanza dal debutto della prima serie animata, ci stiamo apprestando a seguire un nuovo anime in TV sul ladro gentiluomo, ci sembra un segnale davvero forte.

Lupin III - I serie TV Guardare oggi la prima serie di Lupin III del 1971 potrebbe risultare anacronistico, certo, ma anche estremamente formativo. Il ladro gentiluomo è una vera e propria icona della cultura pop, capace di proporre ancora oggi - a distanza di quasi 50 anni dalla prima messa in onda dell'anime - storie fresche, innovative, mature e divertenti al tempo stesso. I primissimi 26 episodi, che hanno conosciuto una produzione travagliata e che hanno avuto addirittura il privilegio di lanciare il maestro Hayao Miyazaki nel mondo dell'animazione che conta, si concentrano sull'esplorare le origini della storica banda composta da Lupin, Jigen, Goemon e Fujiko, non senza esplorare a modo suo il passato dei protagonisti o di concentrarsi su singole storie divenute talmente celebri da essere oggetto di remake ancora oggi. L'andamento della trama è piuttosto lineare, la serie è di breve durata e può essere guardata senza incorrere in troppe flessioni narrative od ostacoli: certo, parliamo di un anime artisticamente invecchiato male, ma l'importanza delle prime storie su schermo di Lupin III è a dir poco storica, considerato il successo che ha riscosso e che continua a macinare oggi. Con Part 5 alle porte, non possiamo che rendere omaggio al leggendario ladro gentiluomo.

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