Lupin III: La cospirazione dei Fuma, la Recensione del primo OVA della serie

Una pellicola quanto mai attuale in termini visivi e appassionante sul profilo narrativo, una visione che non può mancare a ogni appassionato di Lupin III.

Lupin III: La cospirazione dei Fuma, la Recensione del primo OVA della serie
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Un gran bel tuffo nel passato, quello che si prospetta oggi (sabato 19 maggio) in seconda serata su Italia 1: Mediaset infatti interrompe, temporaneamente, l'appuntamento con gli special TV su Lupin III (l'ultimo è stato Lupin III: Per un dollaro in più - 1$ Money Wars) per proporre al pubblico il primo e storico OVA del franchise di animazione ispirato all'opera di Monkey Punch: parliamo di Lupin III: La cospirazione dei Fuma, uscito per il mercato home video nel 1987 ma che riscosse un successo così grande che TMS Entertainment lo portò anche nelle sale cinematografiche giapponesi. In Italia il film arrivò in formato VHS, ma in seguito Italia 1 si occupò della messa in onda in prima TV assoluta nell'anno 2000. La Cospirazione dei Fuma (in originale Rupan Sansei - Fuma ichizoku no inbo, ovvero "Lupin III - L'intrigo della famiglia Fuma") è a tutti gli effetti un prodotto d'altri tempi, una produzione dal grande valore e dall'ottima realizzazione che non va assolutamente persa.

Le nozze di Goemon

Le premesse narrative di Lupin III: La Cospirazione dei Fuma sono piuttosto suggestive: Arsenio Lupin, Jigen Daisuke e Fujiko Mine vengono invitati al sorprendente matrimonio di Goemon Ishikawa XIII con la giovane e bella Murasaki Suminawa, ultima discendente di un clan antico e prestigioso specializzato nella costruzione di trappole e macchinari ingegnosi, e che si dice sia in possesso di grandi tesori bramati da chiunque - incluse molte famiglie rivali. Alla cerimonia, peraltro, sono presenti anche un inedito (perlopiù per il look) Keichi Zenigata, ispettore dell'Interpol, e un poliziotto di nome Kazami, che assiste l'arcinemico di Lupin nella sua opera di bracconaggio del ladro gentiluomo ma che custodisce anche un segreto che emergerà nel corso del racconto; in realtà Zenigata si trova in quel luogo poiché ha deciso di diventare un monaco bonzo, rasandosi a zero, e pregando per l'anima di Lupin, che credeva morto poiché in passato l'ha visto coinvolto in un'esplosione in mare. Il colore dei suoi capelli, tendente al grigio, che vediamo nella pellicola deriva proprio dal loro essere cortissimi e rappresentati in fase di ricrescita.
In ogni caso, il lieto evento viene scosso e interrotto da un agguato del clan Fuma, un gruppo di ninja la cui famiglia brama il tesoro dei Suminawa da diversi secoli e il cui obiettivo è quello di rubare un antico vaso che - stando a quanto si dice - conterrebbe il segreto dell'ubicazione delle grandi ricchezze della famiglia a cui appartiene la futura sposa di Goemon Ishikawa.

Lupin, Jigen e Fujiko riescono a impedire il furto della preziosa reliquia, intervenendo in aiuto dell'amico e della sua promessa, ma proprio per questo motivo i nemici del clan Fuma rapiscono la povera Murasaki chiedendo in cambio, come riscatto, proprio il vaso. La ferrea tradizione dei Suminawa, tuttavia, impedisce al nonno di Murasaki di cedere alle richieste dei ninja del clan Fuma, e dunque si rifiuta di barattare la vita della sua giovane nipote con l'oggetto più prezioso per la sua famiglia. È qui che il nostro eroe e i suoi amici interverranno, unendo le loro abilità di ladri infallibili a una grande dose di altruismo: Lupin, Jigen e Fujiko rubano il vaso e lo consegnano a Goemon, accompagnandolo per riscattare la sua amata. Il viaggio che intraprendono li porterà, ovviamente, a una dura battaglia contro i Fuma, braccati dal solito Zenigata e alla scoperta del tesoro segreto e misterioso dei Suminawa.

Un esordio memorabile

Portando l'egida di primo OVA in assoluto del franchise di animazione ispirato al manga cult di Monkey Punch, Lupin III: La cospirazione dei Fuma è un'opera sorprendente, ancora fortemente attuale dal punto di vista visivo e soprattutto ben scritta sul fronte narrativo.

La trama, oltre che portarci nel folklore e nel fascino delle antiche tradizioni giapponesi, ci permette di approfondire la psicologia di personaggi che sono sempre stati sfaccettati e interessanti come il buon Goemon, ma che per le ragioni di una sceneggiatura sempre troppo focalizzata sul carisma del ladro gentiluomo non abbiamo mai potuto scoprire appieno. Qui Lupin è chiaramente l'eroe che interviene a risolvere la situazione, ma protagonista effettivo è proprio il 13° discendente della famiglia Ishikawa, il tenebroso samurai che in passato voleva uccidere il ladro gentiluomo ma che poi si ritrovò a diventarne grande amico e a supportarne le scorribande criminali in giro per il mondo, non senza sfociare spesso in atti di eroismo per difendere i deboli dai soprusi.

Considerato che anche gli altri comprimari, tra antagonisti e aiutanti, risultano ben caratterizzati e interessanti, la trama di Lupin III: La cospirazione dei Fuma è certamente una delle più godibili sul versante della qualità della scrittura. Sul versante grafico, l'OVA diretto da Masayuki Ozeki è una vera e propria perla: la qualità dei disegni, del character design e delle animazioni rende la pellicola un prodotto fuori dal tempo, che ancora oggi non sfigura di fronte alle produzioni più moderne nonostante sia un film del 1987 e che, anzi, potremmo definire superiore persino ad alcune recenti incarnazioni televisive o cinematografiche del franchise. La visione de La Cospirazione dei Fuma è chiaramente consigliata a tutti coloro che desiderano non perdersi un vero e proprio cimelio, ancora del tutto splendente e da scoprire, della lunga ma altalenante filmografia di Lupin III.

Lupin III: La cospirazione dei Fuma La cospirazione dei Fuma è il primo OVA del franchise ed è datato 1987, eppure la qualità della pellicola in termini tecnici e visivi lo rende un prodotto davvero attuale. La trama offre spunti interessanti e avvincenti, porta per mano attraverso le antiche tradizioni giapponesi e permette di approfondire il personaggio di Goemon, sempre troppo asservito alla figura del protagonista indiscusso che è sempre stato il ladro gentiluomo.

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