Lupin III The First: Recensione del nuovo film in CGI sul ladro gentiluomo

Il leggendario personaggio creato da Monkey Punch torna al cinema dal 27 febbraio, per la prima volta in assoluto in 3DCG.

Lupin III The First: Recensione del nuovo film in CGI sul ladro gentiluomo
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Ladro, gentiluomo, eroe. Tre parole che sintetizzano perfettamente il percorso evolutivo che ha compiuto Lupin in cinquant'anni di storia editoriale. Dal manga di Monkey Punch alle numerose trasposizioni animate, senza dimenticare i tanti special TV e ovviamente i lungometraggi. Ma l'evoluzione del diretto discendente del personaggio letterario creato da Maurice Leblanc, al quale il compianto Kazuhiko Kato si è ispirato, è anche grafica oltre che concettuale: sotto la direzione creativa di TMS Entertainment, le avventure del ladro gentiluomo si sono adattate al progresso artistico di generazione in generazione. Un cammino che porta a Lupin III - The First, il più recente lungometraggio sul franchise di Monkey Punch: per la prima volta in assoluto, con la regia di Takashi Yamazaki, Lupin e la sua banda approdano sul grande schermo in 3DCG in un film visivamente sorprendente.

La figura di Lupin III si è radicata con forza nell'immaginario popolare e, complice la trasmissione serrata ed onnipresente nei palinsesti TV italiani da svariati decenni, le avventure dell'incorreggibile ladro si sono fatte amare particolarmente proprio dal nostro pubblico. Lo sa bene Anime Factory, sottoetichetta di Koch Media, che porterà la pellicola nelle nostre sale cinematografiche a partire dal prossimo 27 febbraio con la media-partnership di Radio Deejay ed Everyeye (visita qui la nostra pagina evento di Lupin III The First) Insomma, solo dieci giorni ci separano dal ritorno di Arsenio, Jigen, Goemon, Fujiko e Zenigata sul grande schermo, in un'operazione che saprà soddisfare sia i fan più sfegatati della saga sia il pubblico generalista.

Il diario perduto di Bresson

Lupin III - The First è il film delle grandi occasioni: per festeggiare a dovere il primo progetto animato interamente in grafica tridimensionale, Yamazaki ha scelto di raccontare una storia celebrativa delle radici del ladro gentiluomo. E non è un caso se il materiale promozionale del film ci mostra Lupin III con la più iconica delle giacche, la rossa, ma anche con la tuba e il bastone, gli accessori tipici del personaggio creato dalla penna di Leblanc: Arsenio Lupin I, suo nonno.

Il racconto, dopo una breve digressione nel passato di cui non vi sveleremo il contenuto per non anticiparvi troppi elementi narrativi, non poteva che aprirsi con un furto: il nostro eroe tenta di impossessarsi del leggendario diario di Bresson, un avventuriero che secondo il mito nascose un tesoro tanto inestimabile quanto pericoloso. Un bottino che fa ovviamente gola al protagonista, ma stavolta per un duplice motivo: al di là della sfida irrestistibile dettata dal brivido per il colpo, Lupin intende raccogliere l'eredità di suo nonno, che in giovane età non è mai riuscito a mettere le mani sul diario di Bresson. Ma sulle tracce di questo misterioso e affascinante Graal c'è anche Laetitia, una giovane appassionata di archeologia il cui destino è stranamente collegato all'eredità di Bresson stesso. Dietro le quinte di quello che si rivelerà un vero e proprio viaggio di avventura, però, si cela un'oscura organizzazione decisa a sfruttare le conoscenze di Laetitia e gli strumenti di Lupin per arrivare al luogo in cui giace il tesoro. Ma i nostri eroi scopriranno una cospirazione secolare che rischia di distruggere il mondo, ed è così che la banda al gran completo si ritrova coinvolta in una battaglia molto più pericolosa di quanto pensasse.

Un film per la famiglia

Il ladro gentiluomo non è certo da solo in questa avventura: al suo fianco, loro malgrado, Jigen Daisuke e Goemon Ishikawa XIII. In mezzo, la sempre scaltra e manipolatrice Fujiko Mine, decisa ad agire seguendo i propri interessi; e, alle calcagna del gruppo, l'immancabile e zelante Koichi Zenigata, intenzionato a seguire la sua arci-nemesi letteralmente fino in capo al mondo.

In Lupin III - The First, insomma, ritroverete tutti gli elementi classici dello straordinario universo creato da Monkey Punch: il lavoro di Yamazaki in fase di sceneggiatura tratteggia finemente i suoi storici protagonisti, ne definisce le caratteristiche basilari con grande cura dei dettagli e non ne trascura mai nessuno, in un film profondamente rispettoso della "mitologia" di Lupin III.

C'è da dire che non tutto brilla nel racconto imbastito dallo staff di Marza Animation: Yamazaki, regista e sceneggiatore, scrive ossequiosamente i personaggi classici e caratterizza bene le new entry, ma al tempo stesso ne alleggerisce non poco le tematiche portanti. Nel film prende vita un sottotesto storico-politico affascinante, con alcune premesse che a nostro parere non trovano uno sviluppo del tutto soddisfacente nella parte centrale della storia.

Il motivo è da ricercarsi in un fattore che riteniamo, al tempo stesso, sia un punto di forza sia un elemento che potrebbe destabilizzare i puristi della prima ora: spogliando il personaggio - e di rimando tutti i comprimari - dei temi e dei riferimenti più adulti e maturi, il risultato è un film per tutta la famiglia, concettualmente molto vicino alle più celebri iterazioni televisive, leggero ma pienamente godibile per chi ha amato le incarnazioni del ladro gentiluomo negli anni Ottanta e per chi vi si avvicina per la prima volta. Un prodotto, in definitiva, che unisce l'azione e il noir tipici di Lupin III al genere d'avventura, senza tralasciare qualche vaga sfumatura spionistica e fantapolitica, elementi che non appesantiscono in alcun modo la scrittura per un pubblico più giovane e meno esigente.

Il colpo più bello di Lupin

Ciò che a nostro parere rappresenta il vero valore aggiunto è il comparto artistico della produzione. Come già detto, Lupin III si presenta per la prima volta in una veste grafica tridimensionale, e il risultato è semplicemente ottimo. Lo staff di Marza Animation, sotto la supervisione di Toho, ha svolto un lavoro di animazione sublime, riuscendo ad amalgamare i miracoli visivi della CGI con un'impronta stilistica potente ed ispirata. I modelli poligonali, le texture e gli scenari sono realizzati con una maniacale cura per il dettaglio, donando all'apparato visivo del film un aspetto incredibilmente vicino al live action, ma al tempo stesso ottimamente caratterizzato. Lupin III - The First rappresenta il matrimonio perfetto tra CGI e un character design che ripropone fedelmente i tratti e le fattezze dettati dalla matita originale di Lupin III, soprattutto grazie ad un lavoro minuzioso ed attento svolto sull'espressività e sulla fluidità dei movimenti. Un anime con una 3DCG così curata, francamente, non si era mai visto prima d'ora: il risultato raggiunto da Takashi Yamazaki e dai suoi collaboratori fa impallidire qualunque altro esperimento di matrice nipponica, avvicinandosi moltissimo ad un livello di animazione made in Disney.

Un assetto artistico che viaggia parallelamente sui binari della novità e della tradizione, perché alle splendide animazioni dello studio Marza si affiancano gli iconici e monumentali arrangiamenti musicali di Yuji Ohno, con il leggendario tema classico di Lupin the 3rd a suonare la carica di un'ottima soundtrack. Rmanendo in tema sonoro, ma spostandoci sul versante della localizzazione italiana, Anime Factory ha svolto come al solito un'ottima operazione nostalgia per accontentare tutti i fan della saga.

A doppiare i protagonisti ritroviamo il solito cast per l'edizione nostrana, con l'imprescindibile Stefano Onofri nei panni di Lupin a guidare uno staff composto da Alessandro Maria D'Errico per Jigen e Antonio Palumbo per Goemon; ad affiancarli la sempre ottima Alessandra Korompay, voce di Fujiko, e Rodolfo Bianchi ad interpretare l'ispettore Zenigata. Tra i nuovi personaggi annoveriamo la già citata Laetitia, doppiata da Joy Saltarelli, e il villain Geralt, nei cui panni troviamo un sorprendente Lorenzo Scattorin; infine c'è Franco Zucca, veterano del doppiaggio italiano, nei panni del professor Lambert, l'ambiguo ed enigmatico nonno di Laetitia.

Lupin III The First Il ladro gentiluomo torna in tutto il suo splendore in Lupin III - The First, un film per il grande schermo che potrà intrattenere grandi e piccoli grazie ad una scrittura leggera e ad un profondo rispetto per i personaggi storici creati dal genio di Monkey Punch. I fan della prima ora potrebbero lamentare l'assenza delle sfumature adulte tipiche degli esordi del personaggio, ma al tempo stesso è impossibile non apprezzare l'incredibile lavoro svolto sull'apparato artistico del film: Lupin, con indosso l'iconica giacca rossa, veste per la prima volta i panni della grafica tridimensionale, e il risultato è un prodotto che non invidia minimamente i fasti della blasonata, moderna animazione occidentale.

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