Mao Dante Recensione: il precursore di Devilman su Prime Video

Arriva sulla piattaforma streaming di Amazon l'anime tratto dall'opera incompiuta di Go Nagai, Mao Dante, prodotto nel 2002 da Dynamic Planning.

Mao Dante Recensione: il precursore di Devilman su Prime Video
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Nel 1971 Go Nagai iniziava la sua feconda esplorazione delle tematiche religiose e mitiche, concependo l'opera gemella del suo più rinomato capolavoro, Devilman, avviando la genesi di un mondo profondamente controverso e "scomodo", grottesco e mostruoso. Con le illustrazioni di Gustave Doré bene in mente e la Divina Commedia come costante ispirazione, Nagai plasma la sua personale visione dei fondamenti del Cristianesimo, stravolgendone le certezze e rivoluzionando il rapporto ambivalente tra bene e male, assottigliandone la netta linea di demarcazione e "osando" dar vita ad un'ambiguità provocatoria.

Il mangaka non ha mai portato a termine il suo Mao Dante, lasciandolo di fatto incompiuto e scegliendo di dedicarsi ad altre storie (il 1972 è l'anno dell'esordio di Mazinga Z e del "successore" Devilman, nel 73' tocca al travagliato Violence Jack). È la Dynamic Planning, nel 2002, a lanciarsi decisa nell'impresa di dare un finale all'opera iniziata da Nagai, producendo un anime di 13 episodi che si prende qualche libertà narrativa e realizza una conclusione ideale per la storia di Ryo Utsugi.

Edita in Italia da Dynamic Italia, che pubblicò una raccolta di 4 DVD, la serie animata di Mao Dante arriva adesso su Prime Video, arricchendo il catalogo della piattaforma streaming di Amazon con un prodotto assolutamente meritevole di una visione (per scoprire altri titoli non vi resta che recuperare le uscite anime Amazon di ottobre).

Tra terrore e ossessioni oniriche

Nonostante gli "aggiustamenti" strutturali adottati dallo studio d'animazione, il discostamento evidente dalla controparte cartacea in alcuni punti della trama e in alcune scelte sul peso narrativo dei personaggi (a Saori, sorella di Ryo, viene riservata un'importanza di gran lunga maggiore nell'anime), la serie diretta da Kenichi Maejima e Mitsutaka Noshitami coglie perfettamente lo spirito e le atmosfere volute e costruite da Go Nagai, avvolgendo la storia di una solennità orrorifica di grande impatto.

L'incipit è ricco di tensione emotiva, la graduale avanzata verso il proprio oscuro destino da parte di Ryo Utsugi coincide con una ben dosata somministrazione di terrore e suspense, e l'anime si carica di un clima di angoscia e di inquietudine, di onirismo e turbante ossessività. I registi sono abili nella gestione delle situazioni horror e ispirati nel costruire un ansiogeno crescendo di apprensione. Ed è lodevole la maestria nella resa dell'introspezione, dell'immersione nella psicologia e nel dissidio di Ryo Utsugi, di cui scrutiamo paure e ansie, tentazioni e diabolici impulsi.

È inoltre l'originale universo trascendente, figlio del genio di Go Nagai, ad elevare Mao Dante. La sfera soprannaturale proposta dal famoso mangaka è zeppa di riferimenti diretti non solo alla religione cristiana, ma anche alle mitologie antiche, su tutte quella greca (vedasi il personaggio di Medusa).
Mao Dante è un raffinato miscuglio di miti e culti, ma è soprattutto una coraggiosa rivisitazione del Cristianesimo stesso, una sua singolare visione negativa.

La brillante blasfemia di Mao Dante

Una rappresentazione poco ortodossa che non può che coincidere con un'intenzione dissacrante. Mao Dante è profano, miscredente, blasfemo, sacrilego, eccessivo. Ma lo è in una maniera sempre colta e critica, ragionata e costruita, che dimostra la cultura sterminata di un maestro come Go Nagai e rivela la sua risaputa ammirazione per la "mitologia" cristiana e per la sua forza.

Perché la rivisitazione è possibile solo esplorando i principi del Cristianesimo e rimaneggiando i suoi elementi portanti. Così facendo, il sensei li riempie di significato sociologico, gli conferisce un'aura di assoluto dominio concettuale, di riferimento culturale e di ineluttabile ingombro nell'immaginario di una civiltà.
Mao Dante è, dunque, un primo abbozzato manifesto di poetica di Go Nagai, un'introduzione al mondo che raggiungerà la sua espressione definitiva con Devilman.

Purtroppo, però, è evidente l'"asprezza" da opera acerba e preparatoria (per quanto non nelle intenzioni iniziali) al capolavoro con protagonista Akira Fudo e possiede tutti i difetti di un prodotto dell'immaturità artistica che Dynamic Planning non contribuisce a smussare: incoerenze, forzature, cadute di stile e di toni, risvolti al limite della credibilità narrativa. È soprattutto nei cambiamenti e nei comportamenti "insensati" dei personaggi che l'anime mostra il lato peggiore, ne sono esempio le azioni le azioni illogiche di Zenon e le decisioni sconclusionate dello stesso Ryo/Dante. Insomma, un'ossatura robusta ma un corpo drammatico e un canovaccio che falliscono in diverse occasioni, minando l'integrità e la linearità narrativa.

Un comparto tecnico...vintage

Si poteva fare di più anche sul versante tecnico, che si salva solo per un comparto sonoro accettabile e per una buona opening e un'ottima ending.

L'animazione lascia, invece, interdetti se si pensa che la Dynamic Planning realizza nel 2002 un'opera che sembrano provenire direttamente dagli anni 80', con una staticità che sorprende in negativo, disegni non sempre all'altezza, animazioni limitate e una CGI di pessima fattura. Fanno storcere il naso anche le censure, che oscurano il gore e inficiano sull'anima violenta e cruenta dell'opera. Nulla da dire sul character design e sulla "bellezza" dei mostri rappresentati, terrificanti e deformi, di una malvagità manifesta. Mao Dante è, comunque, un'opera intrigante e sicuramente riuscita, che nonostante un comparto tecnico rivedibile, sfoggia il genio di Go Nagai e ha il merito di procurare una degna conclusione al suo manga incompiuto.

Mao Dante Mao Dante è il primo, acerbo, manifesto di poetica di Go Nagai, un'opera valida narrativamente e avvolta da atmosfere irresistibili, piena di momenti horror e un mondo soprannaturale ben costruito. Dynamic Planning fa centro nella scelta della conclusione del manga incompiuto ma inciampa su animazioni non eccelse e un'incapacità di smussare i difetti già presenti nella versione cartacea. Nonostante questo, l'anime su Prime Video possiede un fascino indiscutibile e le intenzioni dissacranti di Go Nagai lasciano il segno. Mao Dante è profano, miscredente, blasfemo, sacrilego, eccessivo... ma ha qualche difetto di troppo.

7

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