Mobile Suit Gundam Thunderbolt: December Sky, recensione del primo film

All'ombra della Guerra di un Anno, il Settore Spaziale Thunderbolt è conteso tra la Divisione Living Dead e la Confraternita di Moore. Chi la spunterà?

Mobile Suit Gundam Thunderbolt: December Sky, recensione del primo film
Articolo a cura di

Sono passati più di quarant'anni da quando Yoshiyuki Tomino e Hajime Yatate diedero vita alla prima serie di Mobile Suit Gundam, ignorando che il bellicoso universo da loro creato avrebbe continuato a espandersi a macchia d'olio per diversi decenni. Tra serie televisive, film di animazione, OVA e ONA, il franchise di Gundam annovera ormai più di cinquanta progetti diversi (o quasi il doppio, se contassimo anche manga e romanzi), di cui purtroppo solo una minima parte è approdata anche nel Bel Paese.

Grazie agli sforzi di Dynit, negli ultimi anni almeno i fan dell'Universal Century hanno comunque potuto accogliere nella propria collezione una nutrita carrellata di opere legate al Mobile Suit bianco, come ad esempio Gundam Unicorn (qui trovate la nostra recensione di Mobile Suit Gundam Unicorn) e Mobile Suit Gundam: The Origin.

Tra i prodotti più recenti editi da Dynit troviamo anche la coppia di film tratti da Gundam Thunderbolt, ossia una delle tante side story ambientate parallelamente all'indimenticabile Guerra di un Anno. Attirati dal coinvolgimento nel progetto di Takaya Hirotoshi, già character designer di Eyeshild 21 e Yu-Gi-Oh! Zexal, abbiamo dunque visionato il film intitolato Mobile Suit Gundam Thunderbolt: December Sky e di seguito ve ne proponiamo le nostre impressioni.

All'ombra della Guerra di un Anno

Anno 0079 dell'Universal Century. La feroce guerra combattuta tra le Federazione Terrestre e il Principato di Zeon è ormai entrata nella propria fase conclusiva. Il conflitto ha però richiesto un sacrificio enorme a entrambe le parti, costando difatti la vita a circa il 50% del genere umano. Tra le vittime vi sono gli abitanti del Side 4, Moore, che nel mezzo dei violentissimi scontri tra Mobile Suit è andato distrutto, costringendo i pochi superstiti ad assumere l'identità di profughi o ad arruolarsi nella Federazione. Continuamente scossa dai fulmini scaturiti dai detriti carichi di elettricità, la zona in cui si trovava il Side 4 è stata invece rinominata in "Settore Spaziale Thunderbolt", spingendo le truppe della cosiddetta Confraternita di Moore appartenenti alla Federazione Terrestre a dare il via a una lunga serie di scontri finalizzati alla riconquista dell'area.

Grande appassionato di jazz, al punto tale da voler ascoltare la musica persino nel mezzo delle battaglie, il Sottotenente Io Fleming è lo spericolato asso della Confraternita: un uomo che si sente realizzato solo quando si trova in situazioni estreme e che, utilizzando le sue stesse parole, non potrebbe vivere senza la follia della guerra.

Essendo un importante punto strategico, il Settore Spaziale Thunderbolt è però protetto dalla fenomenale Divisione Living Dead del Principato di Zeon, ossia un'unità sperimentale quasi interamente costituita da soldati che hanno ricevuto parti del corpo protesiche. Per lungo tempo i cecchini scelti del Living Dead hanno respinto l'avanzata della Confraternita di Moore, ma l'entrata in scena del Full Amor Gundam, unita alle prodezze del fenomenale Io Fleming, costringeranno l'abile Daryl Lorenz - l'asso della Divisione - a prendere una decisione alquanto estrema pur di vendicare i compagni caduti e continuare a svolgere il proprio dovere.

Gli orrori del conflitto spaziale

Caratterizzato da una sceneggiatura abbastanza scarna, l'intero film di Mobile Suit Gundam Thunderbolt: December Sky si limita a mostrare i continui scontri a fuoco tra Io Fleming e Daryl Lorenz, tra i quali nascerà una vera e propria faida personale.

Va comunque precisato che lo scopo del direttore Ko Matsuo non è tanto quello di raccontare una storia coesa e dettagliata, quanto quello di mettere a nudo le atrocità della guerra e le diverse conseguenze che questa ha sulla psiche umana. Una precisa dichiarazione di intenti che si evince sin dalle prime battute della pellicola, quando la già sottile linea di confine tra bene e male scompare del tutto, provocando per giunta una delle rarissime inversioni di ruoli cui abbiamo assistito nella longeva saga di Tomino. Strafottente e irriverente al punto tale da arrivare a picchiare un suo superiore o denigrare l'avversario per le gravi amputazioni subite durante la guerra, il protagonista Io Fleming assume quasi il ruolo di antagonista, mentre il pacato rivale Daryl Lorenz diventa l'eroe disposto a sacrificare la propria integrità fisica e mentale. Una figura che suscita empatia con grande facilità, anche e soprattutto grazie al coraggio con cui tiene testa alla sua penosa condizione e agli esperimenti che vengono condotti sul proprio corpo.

Da una parte vi è quindi un folle sadico che ha assistito impotente al suicidio del proprio padre, il sindaco di Moore, e che da allora prova dei sentimenti a dir poco confusi verso la famiglia e la patria; dall'altra troviamo invece una malinconica cavia umana che collabora allo sviluppo dello Psycho Zaku, una nuova unità sperimentale che per essere sfruttata al 100% richiede che al suo pilota vengano amputati sia i piedi che le mani. Nessuno dei due è davvero nel giusto, ma le disumane logiche che li sorreggono sono entrambe necessarie per conseguire la pace.

Mobile Suit Gundam Thunderbolt: December Sky è insomma un film che offre molteplici spunti di riflessione, ma che a causa di un minutaggio alquanto ridotto (la pellicola dura solo 70 minuti) finisce per non concedere spazio sufficiente all'esplorazione del contesto storico e alla caratterizzazione dei personaggi secondari. Il prodotto è infatti afflitto da due problemi non trascurabili, che sciaguratamente pongono un freno al coinvolgimento dello spettatore.

Innanzitutto, il film dà per scontato che i fruitori conoscano già a menadito la differenza tra Federazione Terrestre e Principato di Zeon, nonché i motivi che spingano le due fazioni a darsi battaglia, e come tale non compie alcuno sforzo per approfondirle o anche solo spiegarle. Ancora più grave è la situazione delle due figure femminili che affiancano i protagonisti, che nonostante siano mosse da motivazioni profonde e interessanti, vengono esplorate con superficialità e solo nelle ultime battute della pellicola trovano un seppur flebile sbocco. L'attenzione è quindi focalizzata solo ed esclusivamente sull'aspra rivalità tra i due assi della Confraternita e del Living Dead, che proprio come il jazz e la musica pop che ascoltano nelle cabine dei rispettivi Mobile Suit possono essere considerati agli antipodi.

L'altro lato della luna

Se le forti tematiche che contraddistinguono la pellicola potevano essere affrontate con maggior cura, sul piano artistico Mobile Suit Gundam Thunderbolt: December Sky è un'autentica gioia per gli occhi. Il film vanta innanzitutto di animazioni sorprendentemente fluide, sia per quel che concerne le scene con protagonisti gli esseri umani, che per le spettacolari sequenze a bordo dei Mobile Suit, dove luci e colori si mescolano di continuo per dar vita a esplosioni, inseguimenti e scambi di colpi mozzafiato. Contraddistinto da un tratto ricco e calcato, il character design dell'apprezzato Takaya Hirotoshi si avvicina molto allo stile di Yasuo Otagaki (autore e illustratore del manga originale di Mobile Suit Gundam Thunderbolt), e come al solito ci ha regalato personaggi espressivi e dettagliatissimi.

Ancor più straordinario è il lavoro svolto da Ookawara Kunio, che invece si è occupato del mechanical design e che con grande dovizia ha appunto animato due particolareggiati Mobile Suit come il Full Armor Gundam e lo Zaku II High Mobility Type (Reuse "P" Device).

Gli ottimi effetti sonori che accompagnano detonazioni, spari e sciabolate laser sono inoltre affiancati da una colonna sonora maestosa e attenta a sottolineare con estrema precisione i toni assunti dal racconto. Ritmi pop e melodie jazz si scambiano continuamente di posto, sublimando l'impatto scenico delle sequenze più violente ed esasperate della pellicola. Nulla da eccepire, infine, sul lavoro di adattamento e doppiaggio svolto da Dynit, che ha coinvolto nel progetto talentuosi interpreti vocali del calibro di Mattia Bressan (Bennu Kagaho in Saint Seiya - The Lost Canvas), Andrea Oldani (Yuto in Yu-Gi-Oh! Arc-V), Maurizio Merluzzo e non per ultimo l'inestimabile Gianluca Iacono.

Mobile Suit Gundam Thunderbolt Di tutte le opere legate al franchise del leggendario mecha bianco, Mobile Suit Gundam Thunderbolt: December Sky potrebbe essere la meno indicata per prendere confidenza con l’immaginario di Yoshiyuki Tomino, in quanto il film non presta alcuna attenzione alla descrizione del contesto in cui il progetto è collocato. Allo stesso tempo, però, December Sky riesce a mostrare con incredibile maestria gli orrori e le conseguenze della guerra, proponendo allo spettatore degli spunti di riflessione sempre moderni. Peccato solo per il finale un po’ frettoloso e inconcludente, che per forza di cose rimanda alla visione della pellicola successiva.

7.5