My Hero Academia World Heroes Mission Recensione: un film poco Plus Ultra

Il nuovo film My Hero Academia approda per la prima volta nelle sale italiane con una storia inedita supervisionata dallo stesso Horikoshi.

My Hero Academia World Heroes Mission Recensione: un film poco Plus Ultra
Articolo a cura di

È ormai risaputo quanto l'opera di Kohei Horikoshi targata Shueisha abbia fatto scalpore in tutto il mondo, portando a numeri stellari non soltanto le vendite del manga (edito in Italia da Star Comics con attualmente 29 volumi già usciti nelle nostre fumetterie) ma anche a incassi da record le sue precedenti pellicole cinematografiche: My Hero Academia Two Heroes (Qui la nostra recensione di My Hero Academia Two Heroes) e My Hero Academia Hero Rising (2019) disponibili sulla piattaforma Netflix.

Senza indugiare oltre e dopo la diramazione di parte di Studio BONES del trailer della sesta stagione di My Hero Academia, durante il Romics 2021 Dynit e Nexo Digital hanno fieramente annunciato l'arrivo in Italia del terzo film della serie My Hero Academia: World Heroes' Mission che può essere gustato comodamente al cinema da giovedì 18 novembre a domenica 21 novembre 2021.

My Hero Academia World Heroes Mission già vanta un record al botteghino che supera di gran lunga quello delle due pellicola precedenti. Un traguardo da non sottovalutare che sottolinea il crescente impegno da parte della produzione di portare le sue opere a un livello sempre più alto a ogni nuova iniziativa. Concluse queste premesse, vediamo cosa ci aspetta in questo nuovissimo film di My Hero Academia.

In viaggio verso Otheon

La trama vede come protagonisti gli studenti della sezione A dello Yuei, con un particolare focus su quelli che sono i personaggi di maggior spicco della serie: Izuku Midoriya, Shoto Todoroki e Katsuki Bakugo, intenti a seguire il loro tirocinio presso la fiammeggiante agenzia del nuovo Number One Hero Endeavor. Il mondo degli heroes è sempre più in subbuglio dopo la triste uscita di scena di All Might e, proprio per questo motivo, l'ennesima organizzazione di supercattivi decide di creare non poco scompiglio inseguendo le convinzioni malsane di persone esageratamente attaccate ai propri ideali.

"Humarise" è il nome di questo gruppo criminale che minaccia il mondo con un ben ordito sterminio di massa. Sono convinti che i Quirk siano delle vere e proprie malattie e che, presto o tardi, porteranno il genere umano alla sua completa estinzione. Proprio per questo motivo gli unici degni di sopravvivere sono coloro che non hanno sviluppato un Quirk mentre, tutti coloro che possiedono abilità speciali dovrebbero sparire dalla faccia della terra per permetterne un nuovo inizio, una nuova rinascita per un genere umano privo di ‘malattie' scomode. Non a caso, gli Humarise decideranno di piantare quelle che vengono chiamate Trigger Bombs in varie città del mondo, ordigni pronti a colpire tutti coloro che possiedono abilità speciali facendone impazzire i quirk. Sarà proprio in questa corsa contro il tempo che Midoriya, Todoroki e Bakugo si ritroveranno presto a fiancheggiare i pro hero in una missione di emergenza che coinvolge team di eroi provenienti da tutto il mondo. Verranno inviati quindi in un paese lontano di nome Otheon, dove l'ennesimo imprevisto sarà lì ad attenderli. Non a caso, durante l'operazione, Midoriya verrà coinvolto in un tragico evento che lo vedrà erroneamente trasformato in un criminale ricercato a livello mondiale.

Un film filler

Nonostante la storia sia collegata agli eventi del manga, sulla scia delle pellicole precedenti, la nuova opera di BONES presenta un ordito del tutto originale. Chi si aspetta di tornare nelle stesse atmosfere del manga, però, sarà sollevato dal sapere dell'essenziale supporto dello stesso Horikoshi, che ha collaborato alla stesura del soggetto e al character design.

Per quanto riguarda la trama, lo Studio ha confezionato una storia convincente e carica di adrenalina, che fa immergere ancora una volta lo spettatore nel mondo eroico che ormai abbiamo imparato a conoscere e amare. Ovviamente, essendo il film una sorta di avventura parallela agli eventi principali della trama originale, si è rivelato un progetto in parte controverso, presentando inevitabilmente molti punti di forza ma anche di debolezza.

Uno sguardo ai personaggi

Sono proprio i nuovi personaggi introdotti nel film a convincere con il loro stile inconfondibile e la loro personalità ben distinta, in particolar modo è Rody Soul a conquistare la scena. Rody è una di quelle personalità molto chiuse, riservate, che si tiene tutto dentro; un ragazzo divertente, indipendente ma alquanto orgoglioso, che cerca di mostrarsi forte quando in realtà il suo cuore è il primo ad essere in subbuglio.

Un bel tipetto che rivanga una storia familiare già vista e che tratta del solito ragazzo scontento degli heroes, per via del suo tragico passato che lo ha reso inevitabilmente diffidente nei confronti del prossimo e di qualsiasi buona intenzione rivolta nei suoi confronti. Sembra molto simile alla storia di Kota, bambino di cinque anni già incontrato nella terza stagione della serie di My Hero Academia. Siamo rimasti un po' delusi dall'antagonista, Flect Turn: visivamente ispirato ma poco approfondito per quanto concerne il suo background, e sicuramente meno d'impatto rispetto a gran parte dei villain incontrati da Deku, Kacchan e compagni nel franchise principale. Purtroppo c'è da dire che anche gli antagonisti minori non restituiscono un grande spessore narrativo. Riallacciandoci proprio ai quirk dei nemici, un'altra piccola critica riguarda il poco tempo dedicato ai seguaci di Flect Turn che sono rimasti nell'ombra senza essere approfonditi, tranne per Beros, l'abile arciera che ha braccato Midoriya e Rody da inizio film.

Uno studio BONES con qualche alto e basso

Come ci si aspetta da uno studio di questo calibro, il film è ben fatto e può vantare di paesaggi mozzafiato dalle luci intense e colori accesi (che ritraggono cittadine che sono un misto tra diverse città europee e degli USA) e da un roster di nuovi personaggi in pieno stile My Hero Academia.

Grazie alla regia di Kenji Nagasaki e la sceneggiatura di Yousuke Kuroda il film ha un ritmo crescente che mantiene alta la concentrazione dello spettatore, merito anche di inquadrature spettacolari. Il giudizio generale è quindi perlopiù positivo, se non fosse per alcuni cali di qualità molto marcati durante alcune scene d'azione del film. Difetti che riguardano non soltanto i personaggi stessi (che vengono mostrati talvolta con disegni poco curati), ma anche sul fronte degli sfondi che, in più di un'occasione, apparivano come un semplice ammasso di poligoni o scenari monocolore un po' troppo raffazzonati. Persino la battaglia finale tra Midoriya e Flect Turn non restituisce la spettacolarità di alcuni dei migliori momenti dell'anime televisivo: colpa, purtroppo, di animazioni che non hanno reso giustizia agli elettrizzanti momenti del combattimento contro l'ultimo ostacolo paratosi sulla strada del giovane Midoriya. Ultima ma non meno importante è la colonna sonora composta da Yuki Hayashi, che si adatta perfettamente ai ritmi del film.

My Hero Academia: World Heroes Mission My Hero Academia World Heroes Mission non ha rispettato totalmente le aspettative, presentando ora momenti spettacolari dal punto di vista grafico, ora delle pesanti cadute di stile, confezionando sequenze animate non del tutto all’altezza della fama che lo studio BONES si è guadagnato negli anni. Per il resto, sebbene con qualche difetto, non si tratta di un completo disastro: al di là dei soliti cliché e di qualche problema tecnico, il terzo film di My Hero Academia è comunque consigliato soprattutto se si vuole godere dello spirito combattivo che porta tutti gli eroi a spingersi oltre i propri limiti.

6