Recensione Nadia e il mistero di Fuzzy

Ultimo scampolo di avventure per Nadia e Jean

Recensione Nadia e il mistero di Fuzzy
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Figlio del denaro

Non temiamo di affermare che Fushigi No Umi No Nadia è una delle grandi opere d’Arte del secolo scorso (nella nostra recensione potete trovare un debole tentativo di dimostrarlo: link) ma al tempo stesso uno dei più redditizi prodotti dell’industria del tempo libero e del suo corollario di odioso merchandising. Un fenomeno tipico dell’animazione giapponese che, per lo più tesa al puro intrattenimento e abituata ad essere totalmente governata dalle leggi del commercio, inghiotte in queste miserande situazioni anche opere che ne andrebbero tenute fuori. Hideaki Anno è uno dei pochissimi registi d’anime i cui lavori, pur nati in ambiente aziendale, possono fregiarsi del titolo di opera d’arte ma, nonostante ciò, non ha saputo dir di no al luccichio del denaro così da lasciare i suoi capolavori in preda ad uno sfruttamento selvaggio. In mezzo ad oggettini vari dal gusto discutibilissimo (un pupazzetto di Nadia, e molto più di Shinji o Asuka, sarebbe equiparabile ad uno di Antonius Block de Il settimo Sigillo) è nato questo sequel: Nadia e il Mistero di Fuzzy.

Nadia e il Mistero di Fuzzy

Due o tre anni dopo l’epica conclusione dello scontro con Gargoyle, Nadia e Jean vivono in posti lontanissimi: l’una fa la giornalista a Parigi, invero con poco successo, decisa a dimostrare a se stessa di saper cavarsela da sola; l’altro continua a dedicarsi alle invenzioni nella sua casa in riva al mare. Entrambi sono nostalgici dei vecchi tempi e dell’amato/a (intelligentemente il regista riesce cosi a spendere la prima mezz’ora in un lungo flashback realizzato con spezzoni della serie). Una nuova stranezza invade però le pagine dei giornali: alcune eminenti personalità politiche hanno cominciato a “vaporizzarsi“ e i più grandi quotidiani sono così in caccia della minima informazione a riguardo. La nostra Nadia verrà, molto fortuitamente, in contatto con un informatore dal quale scoprirà che nella faccenda sono coinvolti i Neo-Atlantidi, ma farà in tempo solamente a spedire l’informazione a Jean perché verrà catturata poco dopo. Questo negli stessi giorni ha rinvenuto sul litorale dinanzi casa sua una dolcissima ragazza di nome Fuzzy che non ricorda nulla del suo passato ...

Luci e ombre

Da dove cominciare l’elenco dei difetti? Forse dalle animazioni, dalle quali ci si aspettava sinceramente un buon risultato, se non superiore alla serie animata almeno eguale. Invece i disegni sono di un vero e proprio altro pianeta e persino il tanto buono chara-design è stato maltrattato e ridotto allo scheletro di quel che era.
Scontato il risultato sui caratteri dei personaggi e sul vigore della storia, un’opera di tal genere, fatta da un regista differente dal creatore (ma di questo siamo contenti, ci ha risparmiato di vedere Anno alla direzione di un ignobile sequel), non poteva che mostrare estrema fiacchezza e povertà di contenuti in confronto al magnifico prequel. Tuttavia, se paragonata alla media degli altri film d’animazione del periodo piuttosto che al suo predecessore, rivela anche alcune buone doti come dei personaggi dal carattere problematico, una sbiadita ombra della gloria che fu, e dei temi, ci sembra non molto sentiti dall’autore, complessivamente niente male. Quest’ultimo aspetto offre infatti una interessante considerazione, preziosa eredità di Anno: l’uomo è autosufficiente alla sua distruzione. Come dire: se il diavolo vincesse in una scommessa con Dio il dominio sul mondo per portare distruzione e dolore in maniera massima non dovrebbe far altro che lasciar tutto com’è. Ma, quasi sicuramente, siamo qui usciti fuori dal seminato conferendo a questo sequel pregi degni del genitore.

Edizione DVD

Anche quest’anime, come la serie animata, fu inizialmente doppiato per il passaggio TV sotto il patrocinio di Mediaset. Sinceramente non sappiamo se e in quale misura l’adattamento originale fosse buono, fatto sta che Yamato, in occasione della pubblicazione in DVD dell’intera serie e del suo ri-doppiaggio (l’originale era a dir poco scandaloso, e non stiamo facendo retorica), mise le mani anche su questo film proponendolo insieme alla serie, quasi come 11° DVD. La traccia video ha un bitrate di compressione molto alto e si espone a qualche critica, comunque non significativa, solo dal punto di vista della pulizia video. Soddisfacenti le tracce audio delle quali riportiamo i dati forniti dalla casa: Italiano Dolby Digital 5.1* - Italiano 5.1 DTS* - Italiano Dolby Digital 2.0 - Giapponese Dolby Digital Stereo 2.0 - *Mix ricostruito da colonna musica ed effetti stereo. Certamente meglio di quanto proposto per la serie che godeva solo di due tracce 1.0 DD, una giapponese l’altra italiana. Qualche considerazione sulla sostituzione della doppiatrice di Nadia potete invece leggerla nella nostra recensione della serie (link). Senza infamia e senza lode gli extra che, accanto ai soliti trailer, offrono ben 5 gallery: personaggi, scenografie, Mecha design, fondali, studi preliminari. Molto competitivo il prezzo di 9.90 euro.

Nadia e il mistero di Fuzzy Nadia e Il Mistero di Fuzzy poteva essere un anime medio quando uscì nel ‘92, anno in cui le produzioni di valore andavano ancora contate col contagocce. Ai giorni d’oggi non ci sarebbero motivi per vederlo né acquistarlo: è un’opera mediocre, pensata per il successo istantaneo del lancio, creata tenendo di mira il guadagno e non la qualità. Tuttavia ve lo consigliamo vivamente perché da l’occasione di allungare un pochino le avventure di Nadia e Jean che, è vero, non sono neppure le ombre di quelli che avevamo conosciuti, ma a stento non rapiranno il cuore degli otaku, il più indulgente pubblico del mondo pronto a perdonare, una volta conquistato, qualsiasi difetto ai suoi eroi.