Recensione Nana

Uno splendido shojo manga firmato Ai Yazawa!

Recensione Nana
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  • Anime
  • Fumetto
  • Nana

    Le protagoniste di questo manga sono Nana Komatsu e Nana Osaki, due giovanissime ragazze che pur avendo lo stesso nome sono differenti come il giorno e la notte.
    Il primo volumetto del manga ci narra l'inizio della storia della sfortunatissima Nana Komatsu, praticamente una ragazza innamorata dell'amore che non incontra mai l'uomo giusto. Difatti vivrà a diciassette anni una storia con un trentenne sposato, Asano Takashi, che la lascerà per andare a Tokyo. Così la povera Nana si ritrova nel bagno della scuola con l'amica di sempre Jun, immersa in una valle di lacrime.
    Finite le superiori Nana e Jun si iscrivono ad una scuola di specializzazioni di belle arti [Come sempre la Yazawa non trascura il fattore "arte" che aveva ripreso anche in Gokinjo Monogatari (Cortili del cuore) e in Ultimi raggi di luna]. Li conoscono due ragazzi con cui fanno presto amicizia, e la vecchia ferita di Asano che sembrava ormai rimarginata si apre e ricomincia a sanguinare, fin quando Nana non trova consolazione fra le braccia di uno dei due ragazzi, Shoji. La storia sembra andare benone fra i due, se non fosse che Shoji si trasferisce anch'egli a Tokyo, per gli studi. Così dopo un anno Nana decide di raggiungerlo. Ed è proprio a Tokyo che Nana Komatsu conoscerà Nana Osaki.

    La trama

    Il secondo volumetto focalizza infatti l'attenzione sulla storia di quest'ultima, Nana Osaki, una ragazza "dark" voce solista di una band abbastanza famosa, i Blast.
    Nana Osaki convive col bassista della band, Ren Honjo (la Yazawa sembra aver ripreso la fisionomia di Sid Vicious dei Sex Pistol per disegnare Ren, il quale porta al collo un lucchetto proprio come il celeberrimo bassista). La loro sembra una storia d'amore perfetta, fin quando Ren non riceve una proposta di lavoro dai Trapnest, altra famosa band di Tokyo. Ren è costretto a decidere se lasciare Nana per la carriera oppure no, ma l'odore della fama lo costringe a partire per Tokyo.
    La ragazza è inizialmente sconvolta dalla rottura, ma man mano che la sua vita va avanti capisce che anche la sua carriera è importante, e questo la spinge a partire anch'ella per la capitale giapponese.
    E' proprio nel terzo volumetto che le due Nana si incontrano per la prima volta. La fatalità (o il grande demone celeste come direbbe la Komatsu) le fa sedere in due posti vicini e Nana Komatsu non perde l'occasione per attaccare discorso.
    Alla stazione c'è Shoji ad aspettarla, e la piccola Komatsu perde di vista la sua nuova amica Nana Osaki.
    La nuova vita a Tokio è dura e le due Nana si mettono alla ricerca di un appartamento dove vivere. Capiteranno, sempre con lo zampino del fato, nella stessa casa.
    Decidono così di affittarla in due e da li inizia la vera storia di "Nana".
    Una Tokyo moderna fa da sfondo alle vicissitudini delle due nostre amiche (Nana Osaki prenderà il vizio di chiamare la Komatsu Hachi [dal giapponese cagnolino, una specie di "fido" italiano] per il suo carattere estroverso, tenero e affettuoso).
    Riuscirà Nana a rincontrare Ren nella grande capitale giapponese?
    Il loro amore è finito realmente?
    E la nostra cara Hachi troverà mai l'amore della sua vita?

    Nana Il tratto fine e delicato della Yazawa fa apprezzare ancora di più questo già notevole manga, composto per ora da 9 takobon (18 volumetti italiani); una storia di amore e di amicizia profonda fra donne, dove il talento, come ama descrivere la Yazawa, la fa da padrone nelle vite di tanti adolescenti. Gli errori e le gioie della vita si mescolano al ritmo frenetico di una grande città qual'è Tokyo in un appassionante fumetto che sicuramente saprà tenerci col fiato sospeso fino all'ultimo numero.