Recensione Negadon

Un mostro gigantesco attacca la terra: chi lo fermerà?

Recensione Negadon
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In principio fu Godzilla

Atipico questo prodotto Dynit: Negadon, film in computer grafica della durata di circa 25 minuti, è nato come progetto indipendente dalla mente di Jun Awazu, e si rifà in maniera massiccia a tutta una generazione di film che vede Godzilla come suo capostipite, e che ha generato tutta una serie di cloni e derivati più o meno famosi.
Più che un mostro un simbolo, Godzilla rappresentava il timore diffuso di fronte alla possibilità di un conflitto atomico, ma anche l'eredità della sofferenza e della paura che una tale potenza distruttiva aveva portato in un paese come il Giappone, segnandolo per sempre. In piena guerra fredda questa terribile creatura generata dai test nucleari sarebbe stata poi destinata a diventare il mostro per antonomasia.
E’ datato 1954 il primo film che lo vede protagonista come nemico della razza umana (e in particolare del Giappone), ma successivamente diventerà il nostro beniamino difensore, con tanto di aiutanti a seguito, e si scontrerà in una serie di produzioni cinematografiche con i più acerrimi nemici, in una lunga serie di crossover di cui citiamo uno dei più eclatanti: King Kong contro Godzilla.
Nonostante Gojira (questo il suo nome originale) sia di fatto il capostipite, si potrebbero annoverare moltissimi suoi cloni che hanno invaso gli schermi giapponesi (e non solo) negli anni successivi, partendo con i suoi amici/nemici (come Gamera) per arrivare a tutta una serie di produzioni imparentate ma nate in un'ottica del tutto differente e più commerciale come Ultraman e, in seconda istanza, a serie TV come Megaloman e simili che sono ormai soltanto un ricordo (escludendo gli inspiegabilmente vivi Power Rangers, ovviamente).

Negadon

Dove si colloca dunque questo Negadon: Il mostro venuto da Marte? Si tratta fondamentalmente di una rivisitazione nostalgica delle storie che hanno accompagnato l’infanzia (e non solo) di intere generazioni.
La trama è alquanto semplice, e ricalca la storia della maggior parte dei film del genere: un mostro proveniente dal pianeta rosso arriva sulla Terra in maniera violenta, e inizia a distruggere tutto quello che gli capita a tiro.
Ryuichi Narasaki, eminente scienziato il cui passato è stato segnato da una pesante perdita, capisce di essere l’unico in grado di far rientrare l’emergenza, e pronto al sacrificio decide di riattivare una macchina di sua creazione, il robot MI-6, progettato per scopi pacifici.
Il cortometraggio si concluderà con l’inevitabile scontro tra i due, facendosi carico quindi di tutti i cliché del genere.
Negadon è capace di lasciare spiazzati: da un lato appare talmente semplicistico da risultare quasi pleonastico per un pubblico come quello di oggi, così smaliziato. La trama è di una banalità disarmante - complice anche la durata esigua - e il professor Ryuichi è un personaggio soltanto abbozzato, con un background già visto e per niente approfondito.
Ma non è secondo questi canoni che bisogna affrontare la visione di un’opera così particolare e dagli intenti ben precisi. Perché quelle che possono sembrare mancanze in realtà rientrano nell’obiettivo di rendere Negadon un tributo estremo - e decontestualizzato cronologicamente come sottolinea la data, inesistente - ad un’intera generazione di film, in parte con una valenza puramente nostalgica che la rimpiange, in parte a sottolineare come per loro stessa natura non siano attuali, in un’epoca in cui è diventato impossibile concentrare tutto il male in un unica figura emblematica, il mostro della situazione.
In quest’ottica anche l’aspetto visivo viene incontro agli intenti del regista e sceneggiatore, con un filtro applicato alle immagini che ne smorza i colori, ingrigendo il tutto, e aggiunge un rumore video unito ai tipici difetti da pellicola che caratterizzavano in maniera massiccia i film di alcuni anni fa. Il che, trattandosi di un film fatto completamente in digitale (anche se per ragioni di budget) è senza dubbio significativo e aprirebbe nuovi temi di carattere generazionale.
Sotto il profilo tecnico, del resto, Negadon è eccellente e può vantare dei modelli in CG veramente ottimi. I personaggi umani sono realizzati con dovizia di particolari, anche a livello di espressività, soprattutto se si considera che non è un film con alti costi di produzione.
Perfetta anche la colonna sonora, degno accompagnamento delle vicende.

L'edizione

Il DVD presenta subito una piccola sorpresa: al suo interno oltre al supporto ottico troviamo un opuscolo simile alla prima pagina di un quotidiano con l’annuncio di Negadon e alcune notizie/articoli sulla produzione; sul retro invece una grande scheda tecnica sul mostro e MI-6.
Dynit ci propone ben 4 tracce audio: Giapponese e Italiano DD 2.0 più due tracce di più alta caratura, un DD 5.1 e un DTS 5.1. Entrambe queste ultime si sono mostrate decisamente di qualità, con ottimi effetti multicanale e una presenza sensibile dei bassi. Leggermente superiore il DTS (cosa che ormai è anche un po’ la norma).
Il video appare decisamente definito (effetti voluti a parte), non mostrando alcuna incertezza nel suo formato cinematografico 2.35:1.
Da segnalare la presenza nel cast dell'ottimo doppiaggio di Romano Malaspina (celebre per aver dato la voce ad Actarus in Goldrake), la cui eccellente performance ben si sposa con questo film.
Memorabili gli extra, che oltre ai soliti trailer presentano una serie di contenuti davvero imperdibili.
Il primo è il making of della grafica al computer: di fatto vengono presentate alcune sequenze estratte dal cortometraggio e visualizzate le varie fasi del rendering, partendo dal wireframe iniziale e terminando con i vari filtri sull'immagine finale. Abbastanza interessante - soprattutto per i non addetti - ma forse un po' ripetitivo.
Altro extra degno di nota è Magara, un corto di 5 minuti realizzato da Jun Awazu tra il 2000 e il 2001 quando frequentava gli studi di CG e che di fatto ha ispirato Negadon. Con l'occasione dell'edizione rimasterizzata di quest'ultimo, viene proposta una versione arricchita di effetti speciali e con una nuova colonna sonora. La storia è sempre la solita: un mostro arriva dallo spazio e i giapponesi utilizzano il loro prototipo robot che lo combatterà in una battaglia all'ultimo sangue. Notevole la realizzazione.
Piena di dettagli interessanti invece l'intervista a Jun Awazu, parecchio lunga e completa: toccando tutti i punti salienti, dagli aspetti tecnici ai personaggi, passando per gli intenti dell'autore, risulta senza dubbio probabilmente l'extra più importante, soprattutto per quelli che condividono la passione per il genere di Negadon.
Completano la carrellata i trailer italiani e giapponesi del film e delle schede informative su alcuni elementi del film.

Negadon Giunti al termine di questa recensione, un commento conclusivo appare senz’altro superfluo. Due sono le possibilità: chi è memore dell’epoca Godzilla e ricorda con nostalgia o comunque prova un interesse storico per i film di quegli anni, troverà in questo DVD una piccola perla, e per la qualità di questo breve anime in CG, e per l’edizione davvero impeccabile. Tutti gli altri, che cercano serie complesse e approfondite, o comunque al passo coi tempi sotto tutti i punti di vista, difficilmente troveranno in Negadon qualcosa che valga la pena essere visto.